SmackDown Live abbandona USA Network e, da venerdì prossimo, si tuffa nel mondo inesplorato di FOX ed io non posso che augurargli ogni bene.

Ho cominciato come reporter di Raw, è vero, poi mi hanno draftata a SmackDown, o forse mi sono draftata da sola, non ricordo più molto bene, e a SmackDown ho imparato a voler bene davvero. SmackDown era la terra delle opportunità, vere o presunte che fossero, perché magari sì il titolo degli Stati Uniti veniva difeso ogni settimana, però non è che lo vincesse il primo arrivato; al contempo, però, abbiamo avuto realmente la sensazione che chiunque potesse arrivare a vincere un titolo: tutti noi adesso pensiamo a Kofi Kingston, ma ve lo ricordate un certo indiano che è stato campione appena due anni fa?

A SmackDown non c’erano tre ore da riempire in ogni modo, scorreva rapido e indolore, senza preoccuparsi dei ratings e di quanta differenza ci fosse tra la prima e la terza ora, perciò il campione WWE poteva capitarti come opener o come main event, dipende.

A SmackDown, poi, sembrava che non ci si prendesse troppo sul serio, altrimenti non si spiega come Heath Slater e Rhyno siano stati i primi campioni di coppia dello show; il B Team è stata solo una pallida imitazione, sappiatelo. A SmackDown si doveva rischiare, perché la disparità di star power tra i wrestler sembrava incolmabile, dunque perché non puntare su garanzie come AJ Styles o costruire quella meraviglia del mondo che è Alexa Bliss?

Ma SmackDown ha avuto anche dei difetti. Non si può certo dare la colpa a Raw se, per esempio, col tempo la divisione tag team si è polarizzata solo sugli Usos ed il New Day, se ci si è dimenticati dei campioni secondari per settimane nonostante, appunto, in due ore avrebbero potuto benissimo apparire; è forse colpa di Raw se Asuka, la campionessa di SmackDown, è stata tenuta nell’oblio per settimane per poi ricomparire giusto per perdere la cintura? No, e allora via, non diamo sempre la colpa ai rossi.

Però, non è neanche vero che sia stata tutta colpa di SmackDown, perché negli ultimi tempi, con la Wild card rule, quella maledetta, è sembrato proprio che la divisione dei roster fosse destinata a scomparire, che SmackDown sarebbe tornato ad essere lo spin-off di Raw. Lo show blu sembrava avere ormai perso la caratteristica che lo contraddistingueva: la sensazione che lì si potesse rischiare.

E adesso, adesso che SmackDown passa a FOX e che, con il nuovo draft, la divisione dei roster sembra restare una realtà solida, adesso che gli occhi sono tutti puntati sullo show blu; adesso, mi piacerebbe, con rispetto, con l’umiltà di chi ha fatto i report di questi show per anni, mi piacerebbe azzardare un paio di consigli:

Date il giusto spazio alla gente. Se vi sbattete nel dare un titolo a un wrestler, poi non relegatelo a settimane di promo pre-registrati nel backstage; se c’è una divisione tag team sforzatevi di costruirla decentemente e, ogni tanto, qualche promo a questi team fateglielo fare, ma non pensate di cavarvela con i soliti siparietti del New Day, perché io ho parlato di team al plurale; fate del sano ricambio e date dei periodi di pausa a chi ne ha bisogno, perché ogni tanto un top name può prendersi la settimana libera, non succede niente di male, la gente non si dimenticherà di lui per una apparizione in meno e magari darete visibilità a qualcuno che è rimasto nell’ombra troppo a lungo.

Date alla gente quello che vuole, ma anche no. Se vedete che alla gente un wrestler piace, utilizzatelo e magari fatelo anche vincere ogni tanto, perché a noi sta bene che il wrestling è tutto già scritto, che se vinci non vinci sul serio ma perché qualcuno ha scritto così, a noi sta bene che il wrestler si accontenta di salire spesso sul ring e poco importa il risultato, ma ecco, a noi quel wrestler che amiamo piacerebbe anche vederlo vincere qualcosa ogni tanto, perché in fondo siamo tutti un po’ dei mark. Però, se pensate che sia arrivato il momento di puntare su un lottatore, non abbiate paura che alla gente potrebbe non piacere, voi fate il vostro lavoro, prendete una decisione e andate avanti per la vostra strada, poi qualcuno affermerà che dare tale titolo a tale lottatore sia stata un’eresia, a qualcun altro invece la decisione piacerà molto e allora se tanto si deve sbagliare tanto vale sbagliare con la propria testa.

Siate unici. I fan guardano NXT perché ha uno stile unico (almeno per ora), i fan, quei pochi che restano, guardano 205 Live perché ha uno stile unico; i fan di altre realtà lo sono perché quelle realtà danno qualcosa che la WWE non gli da. E allora, per favore, che SmackDown non diventi uguale a Raw ma con lottatori diversi, ma che abbia una sua unicità, in un modo o nell’altro.

Questo è un augurio sincero, perché, insomma, è da un po’ che, per motivi personali, mi ritrovo a guardare meno Raw e SmackDown, a sacrificarli per altri contenuti, perché 24 ore in una giornata a volte sono dannatamente poche e vorresti trascorrerle al meglio. Quindi, ecco, mi piacerebbe tornare a dire che quelle due ore, quell’ora e venticinque pubblicità escluse, io le dedico volentieri allo show blu

Da Ysmsc, salùt.