Con Wrestlemania 35, si è conclusa l’annata 2018/19 della WWE. Un’annata che ha saputo offrire alcuni spunti positivi, ma anche tanti negativi: è inutile negare che la federazione di Stamford abbia avuto vari problemi, tanto che il Wrestling Observer ha definito la compagnia dei McMahon la peggior promotion di quest’anno. Conclusa la 35esima edizione dello Showcase Of Immortals, c’è bisogno di chiarire le idee, cercando di porre delle basi solide per poter construire un futuro che si allontani in maniera decisiva da ciò che abbiamo visto in questi ultimi 365 giorni. Per questo, oggi sono qui per proporvi le 5 cose che dovrebbero cambiare dopo l’edizione del 2019 del Grandaddy Of Them All. Senza indugiare oltre, possiamo iniziare.
5) Mr. Money In The Bank
Parliamoci chiaro: i Mr. Money In The Bank di quest’anno sono stati alquanto controversi. Da una parte abbiamo avuto Alexa Bliss, la quale non aveva la minima necessità di ottenere un premio del genere ed ha usato la valigetta la sera stessa dell’evento, dall’altra si è visto Braun Strowman, che ha addirittura fallito l’incasso. Per un motivo o per l’altro, tutti e due gli atleti non hanno saputo lasciare il segno come detentori della valigetta. Ritengo che l’assenza di quell’imprevedibilità data dal Money In The Bank sia un po’ mancata nel corso degli ultimi 12 mesi, per questo è necessario che ci sia un lavoro più attento sui detentori della valigetta a partire dal prossimo mese di maggio. Prima di tutto, è importante che sia data la possibilità a performer che veramente hanno bisogno di questo privilegio, ma, allo stesso tempo, c’è bisogno che i futuri Mr. Money In The Bank possano lavorare sul proprio personaggio e rimaneggiarlo proprio in virtù della valigetta. Mi viene in mente un AJ Styles che, una volta passato a Raw, capisce che l’unico modo per raggiungere il top è proprio vincere questo premio, aprendo contemporaneamente la possibilità per un suo nuovo turn heel. Le alternative sono tante, ora la palla passa in mano alla WWE.
4) Guardare al futuro
Soprattutto a causa dell’inizio dell’accordo decennale con l’Arabia Saudita, quest’anno alcune leggende come Undertaker o Triple H hanno avuto sempre più spazio all’interno della programmazione WWE. Non tocca certo a me spiegare quanto sia sbagliata questa manovra, ma, allo stesso tempo, posso capire la posizione della federazione che, ricevendo milioni su milioni da un paese pur di far apparire in scena certi personaggi, si pieghi ad obbedire alle logiche di mercato. Per questo, non pretendo che la WWE volti pagina e trascuri per sempre match come il “Last Time Ever” di Super Show-Down, ma quanto meno mi aspetto che, nel corso degli show settimanali, venga data meno rilevanza a queste storyline. Alla fine, incontri come DX vs Brothers Of Destruction non necessita un lavoro di costruzione: è una contesa che si vende da sé, quindi perché non limitarsi a svolgere l’incontro durante l’evento? Tanto è lampante che gli eventi che si tengono in Arabia sono fine a se stessi.
3) Tag Team Division
Il lavoro svolto dalla WWE coi Tag Team nell’ultimo anno non è stato affatto buono: in particolare a Raw, i writer hanno lavorato con particolare superficialità sulla divisione di coppia, facendo calare drasticamente l’interesse legato a queste cinture di categoria. Proprio per questo motivo, diversi atleti non hanno esitato ad esprimere il proprio malcontento: su tutti, The Revival si sono resi protagonisti di un movimento di protesta, minacciando più volte di abbandonare la compagnia. In poche parole, la compagnia ha raggiunto un punto di non ritorno, quindi è necessario invertire la rotta prima che sia troppo tardi. Alla fine, il compito non è di certo infattibile: basta pensare alla rivalità del 2017 tra Usos e New Day, che ha dato grande lustro alla divisione Tag Team di Smackdown, tanto da risultare come uno dei punti più alti di quell’annata dello show blu. #GiveTagTeamsAChance.
2) Meno Call-Ups
Negli ultimi 365 giorni, abbiamo assistito ad uno dei periodi più confusionari per quanto riguarda le promozioni da NXT: dando voce ai numeri, ben 10 atleti sono stati chiamati nel Main Roster nel pieno della Road To Wrestlemania, cosa che non ha sicuramente giovato a molti di loro. Difatti, gente come EC3 si è vista catapultata negli show principali senza un motivo ben precisato, portando molti di questi wrestler a cadere ben presto nell’oblio dell’indifferenza. Il roster è già stracolmo di per sé: è necessario che quest’anno non venga più fatto lo stesso errore, proponendo i Call-Up molto raramente e solo nel caso in cui se ne ravvisi la necessità, così da non ripetere quanto accaduto quest’anno.
1) Idee chiare
L’annata 2018/19 della WWE può essere descritta solo con un aggettivo: caotica. Come già visto nel punto precedente, molte decisioni sono state prese senza ragionare sulle possibili conseguenze. Cambi di programmi, piani scartati, idee pressapochiste e puntate noiose sono state alcune delle cose che hanno caratterizzato i 12 mesi che ci hanno portato all’edizione di quest’anno dello Showcase Of Immortals. Per questo, la cosa che più serve alla federazione è avere delle idee chiare, così che si possa lavorare puntando ad un obiettivo certo in tranquillità e senza doversi sempre trovare a prendere delle decisioni affrettate dell’ultimo minuto. C’è bisogno di programmazione, facendo in modo che questa venga rispettata fino alla fine, apportando modifiche solo in casi estremi e straordinari.
E voi, cosa ne pensate dei cambiamenti da me proposti? Cos’altro pensate che possa giovare alla WWE di oggi in vista dell’annata che ci stiamo apprestando a vivere? Fatemelo sapere nei commenti.
The Notorious