La Ring of Honor (ROH), storica promotion di wrestling professionistico, è al centro di una controversia che coinvolge il suo ex proprietario Cary Silkin e l’attuale proprietario Tony Khan. Le recenti dichiarazioni di Silkin hanno gettato un’ombra sulla gestione attuale della ROH.
Le critiche di Cary Silkin alla gestione attuale della ROH
Durante un recente episodio del podcast “Mat Memories from Madison Square Garden”, condotto insieme a John Arezzi, Cary Silkin ha espresso la sua preoccupazione per lo stato attuale della Ring of Honor. Silkin, che ha posseduto la promotion dal 2002 al 2011 e ha successivamente servito come ambasciatore fino al 2022, ha confrontato l’era attuale con quella passata, evidenziando una mancanza di attenzione e cura.
“Ring of Honor di quell’epoca cercava di mostrare un certo rispetto per il wrestling” ha affermato Silkin. “Certo, avevamo alcune cose stravaganti. Certo, avevamo il ‘flippy dippy do’ che stava entrando di moda, ma sai, il ‘flippy dippy do’ esisteva già con Édouard Carpentier.”
Cosa significa “flippy dippy do”?
Il termine “flippy dippy do” è un’espressione colloquiale utilizzata nel mondo del wrestling per descrivere uno stile di lotta caratterizzato da numerose acrobazie aeree e mosse spettacolari. Questo stile enfatizza:
- Salti e rotazioni complesse
- Sequenze di azioni rapide e atletiche
- Mosse aeree ad alto rischio
Mentre alcuni fan apprezzano questo stile per la sua spettacolarità, altri lo criticano ritenendo che possa sacrificare la narrazione e il realismo del combattimento. Silkin, menzionando Édouard Carpentier (un wrestler famoso per il suo stile acrobatico negli anni ’50 e ’60), riconosce che questo approccio non è completamente nuovo, ma suggerisce che sia diventato più prevalente nelle ere recenti della ROH.
Silkin ha poi aggiunto una critica più diretta alla gestione attuale:
“In Ring of Honor c’era del buon wrestling ma in questo momento è come se a nessuno importasse della Ring of Honor. Non m’importa quanti soldi abbia Tony Khan. Non sta ricevendo un trattamento molto buono.”
Il passaggio di proprietà e il declino percepito
Il passaggio di proprietà della ROH da Silkin a Tony Khan nel 2022 sembrava promettere un futuro brillante per la promotion. Tuttavia, le parole di Silkin suggeriscono che la realtà potrebbe essere ben diversa. L’ex proprietario sembra insinuare che, nonostante le risorse finanziarie di Khan, la ROH sia diventata un’afterthought nel panorama del wrestling professionistico.
Il background di Cary Silkin e il suo legame con la ROH
Per comprendere appieno il peso delle dichiarazioni di Silkin, è importante considerare il suo background e il suo legame con la Ring of Honor:
- Silkin è cresciuto come fan del wrestling durante il regno di Bruno Sammartino nella WWWF.
- Ha acquisito la proprietà della ROH nel 2002, acquistandola da Doug Gentry.
- Ha guidato la promotion fino al 2011, quando l’ha venduta al Sinclair Broadcast Group.
- Dal 2011 al 2022 ha lavorato come ambasciatore per la compagnia.
- Nel 2022, è diventato il primo vincitore del ROH Hall of Fame Legacy Award.
L’impatto delle dichiarazioni di Silkin sul futuro della ROH
Le parole di Cary Silkin potrebbero avere un impatto significativo sulla percezione pubblica della Ring of Honor e sulla sua direzione futura. Mentre Tony Khan continua a gestire la promotion, queste critiche potrebbero spingere verso un riesame delle strategie attuali e, potenzialmente, a cambiamenti nella gestione della ROH.
Conclusioni e prospettive future
Mentre la Ring of Honor continua la sua evoluzione sotto la proprietà di Tony Khan, le osservazioni di Cary Silkin servono come un importante promemoria dell’eredità e delle aspettative legate a questa storica promotion. Il futuro della ROH rimane incerto, ma è chiaro che molti fan e figure di spicco del settore, come Silkin, sperano in un ritorno ai giorni di gloria della promotion.