La strada verso Slammiversary continua, ci avviciniamo sempre più al 20 luglio giorno in cui la TNA sarà in scena a Montreal, Quebec, Canada per il suo evento più importante dell’estate, nonché lo show che celebrerà i 20 anni di PLE e 22 anni di attività totale della compagnia.
La settimana seguente ho scelto di virare su un altro nome attualmente tanto importante per la federazione canadese e cioè Joe Hendry, il suo momentum e il suo amore da parte dei fan, per molti noto e a lui legato sin dai tempi della ICW, per altri scoperto di recente e pubblicizzato dagli stessi come dei sostenitori dell’atleta “Since Day One”.
Oggi invece sono qui per scrivere della mia personale Top 3 Slammiversary di tutti i tempi, d’altronde che “Road to…” sarebbe se non ci tuffassimo per un attimo nel passato?!
POSIZIONE 3: SLAMMIVERSARY SEVEN (2009)
Nel momento in cui scegliete bella azione in-ring, ottimo seguito delle storyline con annesse sorprese da lasciarvi a bocca aperta, allora avete scelto l’evento che fa per voi.
Slammiversary 2009 fu un signor show volto anche alla scrittura e al momento massimo attraverso il gruppo dei gruppi per eccellenza, la Main Event Mafia.
Sting supera Matt Morgan impedendo a quest’ultimo di entrare nel gruppo, i Beer Money sconfiggono il Team 3D, Angelina Love ancora regina indiscussa della Knockouts division, Suicide difende il titolo X-Division nel primo KOTM match valido per la cintura e infine il main event…
Dopo mesi vissuti con Samoa Joe pronto a fare a pezzi la MEM, è proprio la “Samoan Submission Machine” a regalare il momento OMG della serata ponendo letteralmente il titolo TNA tra le mani dell’acerrimo rivale sin dal suo approdo tre anni prima, Kurt Angle che quindi vince il King of the Mountain (secondo in carriera dopo quello del 2007) e diviene per l’ennesima volta campione dei pesi massimi.
Ricordo ancora la mia faccia stupita davanti al mio vecchio pc (un Acer Aspire letteralmente di ferro con doveroso grazie a Papà per avermi regalato a suo tempo portatile con gli attributi). Slamm 2009 rimane uno dei migliori lavori in TNA firmati Vince Russo.
POSIZIONE 2: SLAMMIVERSARY 20 (2022)
Inutile girarci attorno, evento celebrativo perché siamo al 19 giugno e si festeggiano i 20 anni di attività della TNA.
Il booking team nelle mani di Scott D’Amore fa un signor lavoro; Mike Bailey vince l’Ultimate X, Jordynne Grace domina il Queen of the Mountain, Sami Callihan vince il Monster’s Ball, Good Brothers, Briscoes e AMW ci regalano un segmento storico, così come il match tra Honor No More e TNA Originals, il main event con lottato a cinque stelle tra Josh Alexander e Eric Young, per non parlare poi dei video interventi da parte di Kurt Angle, Sting e AJ Styles, il ritorno one night only di Dixie Carter, senza escludere tutte le altre comparse on screen e le varie premiazioni sancite dal voto online del pubblico.
Uno show fatto come si deve in cui si celebra il passato e si valorizza il presente.
POSIZIONE 1: SLAMMIVERSARY XVI (2018)
Probabilmente la migliore di sempre in termini di scrittura e lottato senza utilizzare fattori come l’amarcord o effetti sorpresa attraverso debutti/ritorni.
Si comincia con un 4-Way da cardiopalma, due match femminili entrambi di ottimo livello tecnico grazie in particolare a profili come Tessa Blanchard e Madison Rayne, si valorizza l’extreme con Eddie Edwards vs il mai banale Tommy Dreamer, Brian Cage nuovo volto della X-Division per dare inizio ad una lenta e perfetta consacrazione.
Come non menzionare poi il 5150 Street Fight tra LAX e OGz, il main event per il titolo mondiale tra Austin Aries e Moose e infine il Mask vs Hair match tra Pentagon Jr e Sami Callihan, per quanto mi riguarda il migliore della categoria e uno dei migliori match in termini di storia e azione in-ring nell’intera libreria video TNA.
Forse sono stato troppo “ristretto” nel citare solo una Top 3, in effetti ci sono anche altre edizioni di Slamm che meriterebbero di entrare in una classifica delle migliori di sempre.
Vi basti pensare alla prima (2005 ndr), oppure a Slammiversary 2008, l’edizione 2012 o quella del 2016 con Drew Galloway vs Bobby Lashley in un KO or Tap Out match, per poi menzionare anche le sorprese 2020 e 2021 in pieno COVID con condizioni esterne non favorevoli, ma comunque show di pregiata fattura.
Mi piace valorizzare l’aspetto in-ring, ma più di ogni altra cosa la scrittura delle storie, la capacità narrativa del booking team e degli atleti sul quadrato prima col microfono e poi durante la contesa. Gli effetti sorpresa, il tasso vintage sempre vivo se si parla di TNA, tutti fattori che hanno sicuramente influenzato queste mie scelte basate esclusivamente sui miei gusti personali per come vedo, concepisco e amo la disciplina.
E per voi quali sono le migliori edizioni di Slammiversary viste finora? Scrivetelo nei commenti qui sotto.
Qualora vogliate restare sintonizzati con il sottoscritto, vi segnalo un nuovo episodio del Pro Wrestling Culture podcast reperibile come sempre attraverso la schermata Spotify sottostante.