Ragazzi, eccoci qui a parlare, in colpevole ritardo, del 14th Anniversary della ROH. Non sarà la classica review ma partiremo e faremo un discorso più ampio.
Partiamo da un assunto piuttosto chiaro, lo show è stato discreto, non bellissimo ma neanche da buttar via. Una cosa non mi è andata giù, l’utilizzo dei giapponesi.
Tomohiro Ishii, ottimo lottatore che però non mi ha mai trasmesso nulla di eccezionale, eppure è campione ROH TV. Regno di Strong (per quanto insufficiente) interrotto da un midcarder puro della NJPW che ha perso due volte di fila contro Shibata. A questo punto tanto valeva mandarci Shibata per il titolo secondario ROH, un titolo che, oltretutto, strameriterebbe ci avrebbe regalato dei match contro Strong assurdi. La vittoria del triple threat che vedeva coinvolti lo stesso ex campione e un Fish (totalmente a caso) ha visto la riconferma del giapponese, segno di una partnership sempre più stretta, ma che vede il dominio assoluto della NJPW.
Non ho voglia di soffermarmi sull’ormai noiosissimo Whitmer vs Page nè sull’affronto di mandare Goto contro Castle, riporto giusto i risultati per dovere di cronaca (Whitmer e Goto vincitori).
Passando a Daniels vs Shelley… Abbiamo assistito ad un buon match da due che, con un minutaggio maggiore, avrebbero potuto regalarci uno spettacolo migliore. Bella la successiva reunion con Chris Sabin ed ecco un tag team in più per la ROH che ora appare una vera e propria corazzata sul fronte di coppia.
Continua il sodalizio tra Tanahashi ed Elgin che hanno sconfitto un tag team collaudato come i Briscoes in un match carino, nulla più. Sono un po’ preoccupato dalla firma di Elgin con la NJPW ma il canadese appare molto amato in Giappone quindi potrebbe essere una grande opportunità e un rinforzo per il titolo IWGP, quello intercontinentale eh.
Passiamo alla nota dolente. Difficilmente Okada fa un match brutto e questo trend si è riconfermato con Moose che, piano piano, sta continuando a migliorare. Certo che potevano evitare di mandargli contro il campione NJPW facendogli beccare un’altra sconfitta.
La Elite imperversa anche in ROH dove difende i suoi titoli NEVER Trios dall’assalto di tre lottatori messi lì a casaccio, Sydal, KUSHIDA ed ACH. A mio modesto parere il match della serata. Aggiungerei, finalmente qualcuno che riesce a non perdere il titolo alla prima difesa titolata; il TRIOS Championship stava cominciando a diventare come l’Hardcore Championship dell’Attitude Era, ci mancava solo che il titolo cambiasse di mano al tavolo del catering. Spotfest degno di nota coi Bucks e compagnia cantante che svolazzano di qua e di là. Ma un match “spottoso” la ROH lo deve far sempre, se no non c’è gusto. Ma non ci lamentiamo, anzi va bene così. Conferma per Young Bucks ed Omega che detiene contemporaneamente Trios ed Intercontinental Championship. La costruzione va bene, The Cleaner sta ottenendo feedback positivi da fan ed addetti ai lavori.
Pre-Main Event buttato lì a caso per non far sfigurare la contesa finale. Il titolo di coppia viene difeso tra i War Machine e gli ANX. Come sempre, i War Machine risultano “macchinosi”, non li amo proprio. Gli ANX, per me, avrebbero dovuto conquistare il titolo e metter fine ad un regno anonimo di Hanson e Rowe. Ma non sono Delirious, purtroppo o per fortuna?! Terzo match più bello della serata che vede la riconferma dei campioni in carica.
Eccoci al Main Event. Triple Threat Match for the ROH World Championship. Match bello, il secondo migliore della serata ma qualcosa, per me, non va. Jay Lethal non ha più avversari credibili e il booking team è dovuto ricorrere di nuovo ad un triple threat match. Cole e O’Reilly hanno un feud in corso e tanto valeva buttarli nel main event per dare qualcosa da fare a Lethal. Dopo la faida con Strong, il nulla. Continuo a ripetere che, sempre a mio parere, dovrebbero fare almeno una volta campione contro campione. Va bene anche il pareggio, ma vedere Okada vs Lethal sarebbe uno spettacolo decisamente interessante e importante nella storia di entrambe le federazioni.
In conclusione, THUMBS UP per la ROH che continua la striscia di PPV positivi. Card molto varia che ha visto la riconferma di tutti i campioni che difendevano il proprio titolo. Urgono, però, delle storyline al livello del lottato. Da rivedere l’uso dei vari NJPW che dovrebbero essere valorizzati meglio e non buttati a caso contro wrestler di terza fascia.