Come è ormai già noto negli ambienti di wrestling, la Ring of Honor ha tenuto quello che è stato il suo ultimo evento – Final Battle, disputatosi l’11 dicembre – prima di un lungo stop, a quanto pare forzato, almeno fino all’aprile del prossimo anno. Gli addetti ai lavori hanno sempre addotto una “riorganizzazione generale” come motivazione principale, ma sempre in modo un po’ fumoso ed evasivo. Ebbene, un dirigente della compagnia, il COO Joe Koff, di recente è apparso sul Ring of Honor Strong Podcast per discutere proprio degli ultimi sviluppi riguardo la federazione, di cui per ora si sa solo della pausa fino all’anno prossimo e della rescissione dei contratti di talenti e personale vario questo mese. Koff ne ha approfittato per spiegare il motivo dietro tale decisione, slacciandosi leggermente sulla direzione che potrebbe prendere quella che una volta era la terza federazione più seguita del panorama wrestling nordamericano.

Perché la ROH si è fermata?

Penso che a volte la gente sia troppo cinica. E’ stata una decisione sofferta in un momento troppo delicato per parlarne pubblicamente come nulla fosse. Tutti ci hanno ricamato titoli di giornale come al solito, scrivendo che stavamo per chiudere la baracca. Quando invece abbiamo solo annunciato che non avremo tenuto tour o eventi live nel primo trimestre del 2022. Non abbiamo mai detto che avremmo chiuso definitivamente. […] Torniamo al 2019. Avevamo deciso che, per essere competitivi all’occhio dei fan, dovevamo mettere su una programmazione più grande, un’offerta e una produzione migliore, oltre a talenti di spessore. Decisioni come queste sono ponderate in anticipo. Devi pianificare e capire prima come far funzionare il tutto, così da prevedere anche l’eventuale guadagno tratto da tali sforzi e idee. […] Nel 2019, nessuno avrebbe potuto prevedere cosa sarebbe accaduto nel 2020. Stavamo per andare on the road live. La distribuzione del prodotto non era un problema, quella l’abbiamo sempre fatta da noi ed è quello che ha ci ha sempre sostentato fino a un certo livello. Un prodotto settimanale avrebbe significato più addetti ai lavori, anche perché non siamo mai stati una promotion a cadenza settimanale. Sì, abbiamo tenuto show televisivi ogni sette giorni ma erano preregistrati. […] Per noi sarebbe stato il passo logico successivo da fare, e così avevamo impostato la ROH su una programmazione di 52 settimane live, in poche parole. Eravamo pronti a partire per luglio 2020, tutto era in ordine. Poi di punto in bianco venne il marzo del 2020, e il mondo come lo conoscevamo non esisteva più. […] Cosa abbiamo intenzione di fare ora? Ci stiamo lavorando. Ce la stiamo prendendo con calma, ci sono alcune cose interessanti che verranno fuori attorno al primo dell’anno. Forse inizieremo a vederle in modo chiaro durante i primi mesi del 2022. Non intendo solo l’idea dietro, ma proprio la messa in pratica del nuovo aspetto della Ring of Honor nei tempi a venire