Con così tanto spazio televisivo, Rusev da qualche mese imperversa dal suo debutto nel main roster; uno dei più “freschi” debuttanti, in realtà porta sulle spalle una lunga tradizione, già vista. Già vista fallire numerose volte.

La differenza, in questo caso, è il fattore NXT, in altre parole l’esperienza che il wrestler in questione ha accumulato prima di misurarsi a Raw, non tanto negli incontri, ma nel vivere la gimmick. Questo è l’aspetto cui Triple H, o chi per lui, ha dato priorità, anche più della qualità in ring. Pare evidente, infatti, che sia portato più avanti il personaggio, che ciò che mostra sul quadrato, che rimane sullo sfondo; in fin dei conti chi guarda il lato tecnico tra uno Zack Ryder e un R-Truth?
 
Nel recente passato già abbiamo visto la parabola di Ryback o di Kozlov, personaggi molto vicini al Rusev attuale, con una similare presenza scenica, sono indubbiamente il paragone più facile; una caratterizzazione più vicina ad altre ere del wrestling, che alla nostra attualità. In aggiunta al quale si è voluto rivestire il progetto Rusev, anche con una forte componente nazionalista anti americana.
La parola “anacronistico” è calzante perciò per ben due aspetti, oltre che essere una di quelle gimmick che tanto fanno ridere, non sorridere, chi il wrestling lo ritiene una comica. A chi fa bene avere un Rusev così? Non al pubblico, non a lui stesso, semplice, al prossimo campione del mondo face che dovrà essere impegnato tra Summerslam e la Royal Rumble in qualche modo. Rusev non è Ryback, è nettamente superiore come presenza scenica, capacità di lottatore e per avere al fianco Lana.
 
Sarà inevitabile, dopo questa lunghissima striscia d’imponenti vittorie lo step successivo, ovvero lo spot di number one contender; che è insito in queste gimmick, se non capitano imprevisti come nel caso Hassan del 2005. Non ci sono vie di mezzo per loro, o tutto o niente, passare dai jobber del roster, ad essere sfidante per il titolo mondiale sarà un attimo.
Questo non vuol dire che sia meritevole di quello spot e ben che meno parlare di regno titolato, semplicemente non mi stupirei di un’improvvisa promozione, oppure nel momento in cui servirà “carne da macello” a John Cena. Nulla di nuovo sotto il sole, insomma.
 
Poi, ovviamente, ci può essere anche l’opzione “no, scusate, stavamo scherzando” e ritrovarcelo in segmenti comedy con Santino, sarebbe un fulmine; insomma un mix esplosivo che può portare solo agli opposti delle gerarchie. 
Futuro inevitabile di questa gimmick a orologeria, con un solo futuro auspicato dalla WWE, che diventi il trampolino per chi dovrà reggere le sorti della compagnia. Come sempre con la speranza che possa essere smentito dai fatti, ma dopo aver visto tanto prodotto WWE, la prevedibilità in questo caso è ineluttabile.