La vicenda delle superstar della WWE bloccate in Arabia Saudita dopo Crown Jewel fa ancora discutere a più di dieci giorni di distanza. Durante quelle ore concitate, Rusev ha condiviso un tweet nel quale ha chiesto di pregare per lui e i suoi colleghi, destando preoccupazione fra i fan. Molti hanno temuto il peggio per i lottatori bloccati in Arabia, addirittura ipotizzando che i lottatori fossero tenuti in ostaggio.

In un’intervista rilasciata a The Sun, Rusev è tornato a parlare della brutta vicenda ma ha spiegato che la sua richiesta di preghiere è stata dettata soltanto dalla sua fede e non da un reale pericolo: “Eravamo tutti pronti partire e non abbiamo potuto. La frustrazione cresceva ogni ora e non è una novità che io chieda di pregare. Mio padre è un pastore, io credo in Dio, Gesù Cristo, il nostro salvatore, quindi chiedo sempre preghiere solo perché volevo andare a casa, non perché eravamo tenuti in ostaggio. Credo che nessuno sano di mente terrebbe 170 persone, cittadini americani, in ostaggio.”

Il ritorno delle superstar negli Stati Uniti ha sollevato tutti, anche se sono poi circolate voci sulla volontà di Vince McMahon e di alcuni atleti di non collaborare più con l’Arabia Saudita. Come spesso accade è arrivata puntuale la smentita, con la WWE che ha firmato un nuovo accordo per prolungare l’organizzazione di show nella terra degli sceicchi.