Intervistato da Busted Open Radio, Sami Callihan (Solomon Crowe in WWE) ha spiegato perché, secondo lui, ha fallito in WWE, nonostante tutti si aspettassero molto da lui.
“Sono il primo a dire che ero un, perdonate il termine, co****ne in quel periodo. Ero tutto l’opposto di chi sono realmente sia nella vita reale, che come businessman. Quando sono arrivato lì volevo accontentare tutti quanti, essere carino, diventare parte del gruppo, fare tutto ciò che mi veniva chiesto di fare. Mentre lavoraravo per loro avevo 15 persone, tra agenti e trainer, che mi stavano addosso, e che mi dicevano di fare ogni cosa in 15 modi differenti, e non appena mi sono accorto di non essere me stesso, ho capito che in realtà la colpa era la mia”.
“Allo stesso tempo, però, non mi è stata data nemmeno l’opportunita di essere Sami Callihan, non avevano messo sotto contratto quel personaggio, ma sono una piccola parte di questo, mettendo Callihan in un angolo senza utilizzarlo”.
“Se tornassi indietro non mi farei tutti quei problemi, evitandomi tanti mal di testa per cercare di cambiare il business o per diventare il top guy, e sarei semplicemente me stesso”.