Il 2022 sta per finire e quest’anno abbiamo assistito a tante cose che ci hanno tenuti incollati allo schermo: nonostante le molte vicissitudini extra-ring che hanno coinvolto la WWE, la compagnia di Stamford è riuscita a regalarci un prodotto buono, soprattutto per quanto riguarda la storyline tra la Bloodline e Sami Zayn. Il wrestler di origini siriane è stato coinvolto nelle vicende della fazione capitanata da Roman Reigns, tentando a più riprese di ricevere la fiducia della famiglia e riuscendoci solamente a Survivor Series, quando ha definitivamente voltato le spalle a Kevin Owens.
L’intervista
Intervistato da Peter Rosenberg di Cheap Heat, Sami Zayn ha così spiegato com’è nata la sua alleanza con i samoani:
“Non dirò troppo, ma l’idea era stata proposta circa un anno fa, sei mesi prima che i “semi” venissero piantati sullo schermo. La prima interazione tra me e il gruppo c’è stata subito dopo WrestleMania. Ma, in realtà, abbiamo discusso dell’idea alle Survivor Series dell’anno scorso. Stavo facendo questo angle dove mi autodichiaravo il leader dello spogliatoio di SmackDown, credevo fosse interessante vista anche la presenza dell’Head of The Table, anzi la premessa era proprio la sua assenza dal backstage (per gli impegni extra-WWE). In origine non credevo di diventare un membro della Bloodline o cose del genere, volevo solo che ci fossero delle interazioni tra me e Roman dove io io gli parlavo di cosa stava accadendo e delle cose alle quali avrebbe dovuto fare attenzione.”
Sami ha anche parlato di come sia stato proprio Roman Reigns a voler fortemente lavorare con lui:
“Abbiamo parlato di tutto questo anche con Roman. Eravamo seduti al catering e ho sentito un’intervista che aveva fatto con Ariel Helwani dove diceva cose molto belle su di me come personaggio on-screen e che gli sarebbe piaciuto molto lavorare con me un giorno. Abbiamo parlato, ma non ricordo esattamente quando, ma era una volontà reciproca.”