Royal Rumble 2017. Vittoria di Randy Orton, Rumble discreta per alcuni, dimenticabile per molti, tanti spot buoni e altrettanti incomprensibili, più una FLOP 10 venuta a mancare perché il pc di Ysmsc stava inesorabilmente lasciando questo mondo. Tra le tante speranze disattese, c’è stata quella dell’ingresso del numero 30: per alcuni avrebbe dovuto essere Fìnn Bàlor, per altri addirittura Kurt Angle, per molti altri, invece, il nome più probabile era quello di Samoa Joe. Invece sappiamo poi com’è andata: Roman Reigns si prende il numero 30 alla Rumble e Joe debutta la sera successiva a Raw, attaccando Seth Rollins e contribuendo, involontariamente, al nuovo infortunio al ginocchio di quest’ultimo, che si vede costretto a stare lontano dal ring fino a WrestleMania.

Tanti interrogativi e, soprattutto, tanti contrattempi che costringono a cambi di piani, hanno reso i primi mesi nel main roster della Samoan Submission Machine molto incerti . . . stocastici, oserei dire.

Samoa Joe debutta come uomo di Triple H e forse uno scontro con Seth Rollins era in programma prima di uno scontro con il Triplo a WrestleMania, già qui i fan rumoreggiavano di come nessuno tra Joe e Rollins avrebbe potuto permettersi di perdere quel match (Joe appena al debutto, Rollins lanciato contro HHH). Ma i piani, qualunque essi fossero, subiscono una deviazione quando Rollins s’infortuna, Joe coglie la palla al balzo per farsi odiare ancora di più presentandosi come colui che ha messo KO Seth, di nuovo. Da lì in poi segue un match contro Roman Reigns vinto di riflesso grazie a Braun Strowman e una specie di alleanza con Kevin Owens, altro uomo di Triple H, e conseguente “feud” con Chris Jericho e Sami Zayn, contro i quali Joe si scontra vincendo un po’ per count out lì e perdendo un po’ per squalifica là, finché Zayn ed Owens vengono draftati a SmackDown in un “Superstar Shake-up” che scombina di nuovo le carte, tronca di netto feud che sembravano appena iniziati e prosegue un paio di feud inter-brand sollevando non pochi interrogativi sull’effettiva utilità dello Shake-up stesso. In poche parole: un gran casino.

In tutto questo, un nome d’impatto come quello di Samoa Joe viene lasciato in disparte, non che non gli venga concessa la possibilità di lottare e di vincere, ma è evidente che tutti gli incontri che ha disputato non erano che un riempitivo in attesa che Seth Rollins si ristabilisse, al punto che Joe ha saltato anche WrestleMania; niente d’irreparabile, s’intende, ma è una prova in più che, Rollins escluso, non si sapesse bene contro chi utilizzare il buon Joe.

Finché, WrestleMania alle spalle, si riprende con i piani originari e la sfida tra Joe e Rollins è finalmente alle porte. I malcontenti si placano? Ovviamente no, perché il problema di fondo, sebbene siano passati mesi, rimane: a chi far vincere lo scontro? A un Rollins lanciato verso una consacrazione da babyface (sulla quale alcuni nutrono ancora dei dubbi), oppure a un Joe appena arrivato e che ancora ha tutto da dimostrare, almeno per quelli che non seguono lo show giallo di NXT?

E qui, concedetemi un piccolo rimprovero, rispunta fuori quell’animo catastrofista del fan, che ritiene che una singola sconfitta possa compromettere irrimediabilmente la carriera di un atleta, come a dire “se Joe perde questa sfida la sua credibilità si riduce a zero”

Ce le siamo già dimenticate le voci che giravano appena Joe spuntò ad NXT? Le voci che lo davano come la “chioccia” dei giovani talenti che non sarebbe mai passata nel main roster, colui che sarebbe diventato il Chris Jericho del territorio di sviluppo, per poi magari ritirarsi senza aver mai visto lo stage di Raw neanche da lontano?

E poi, Joe non solo è diventato uno dei nomi di punta di NXT, ma ci ha regalato un ottimo character, riuscendo a conquistare il titolo per ben due volte, prima contro Fìnn Bàlor e poi contro Nakamura, dimostrando quanto sia perfettamente in grado di ricoprire il ruolo di main eventer.

Tornando ancora più indietro, ci siamo già dimenticati di come la carriera di Kevin Owens fosse già condannata per sempre quando il buon Kevin perse per sottomissione contro John Cena?

(E lì quell’errore lo feci anch’io, mea culpa, siamo tutti un po’ catastrofisti in fondo in fondo)

Insomma, l’ho ripetuto tante volte, i fan sono così, vogliono tutto e lo vogliono subito, per cui il fatto che Samoa Joe potrebbe subire una sconfitta in PPV o sia stato escluso da WrestleMania sono già la prova inconfutabile che in WWE non potrà andare tanto lontano.

Rilassatevi, fatevi un tè caldo, o un’Ichnusa se preferite, prendetevi un snack e non abbiate fretta. Samoa Joe è un ottimo performer, così come un ottimo heel, il fatto che ultimamente la WWE abbia tanti nomi a cui pensare e sembri non avere piani a lungo termine per tutti (Bàlor è un altro esempio), non deve spaventare. Sono convinta che le prime conclusioni potranno essere tratte da qui al prossimo anno, quando potremo fare un primo bilancio dell’utilizzo del buon Nuufolau

(Un nome una garanzia)

E scoprire se e come verrà utilizzato a WrestleMania 34. Fino ad allora, non allarmiamoci inutilmente

Voglio dire, nel magico mondo del wrestling, perfino un Jinder Mahal può ottenere una title shot.

Ysmsc

Celeste "Ysmsc", infesta ZonaWrestling ormai da sette anni e da cinque si ritiene esperta di wrestling per il semplice fatto di praticarlo lei stessa. Avendo ricoperto quasi ogni ruolo all'interno del sito, attualmente di occupa si NXT e, quando arriva il bonifico su PayPal, partecipa al ZW Radio Show