Partiamo dalla dichiarazione di Greg Valentine: le donne devono stare a casa a lavare, cucinare, pulire e fare figli. Non ci fanno nulla sul ring. No, non è un sua dichiarazione del 1978, ma di una settimana fa. Una dichiarazione arcaica, maschilista, di chi vede nella donna una serva. Poi il giorno dopo arriva NXT Takeover col suo carico chiamato Bayley vs Sasha Banks a ribaltare quella visione: un concentrato di bellezza scenica e tecnica al servizio di un pubblico di Brooklyn difficilmente così esaltato nel corso dell'intero evento (farà doppietta col main event). 

Oggi le donne non rappresentano più il momento time out di un evento. Il pubblico le segue, le vuole, le adora. Al di là della loro bellezza fisica, vediamo una bellezza sul ring inimaginabile fino a poco tempo fa. Eravamo abituati a modelle e pin-up da calendario proposti in caldi bikini contest o zozze battaglie sul fango al servizio dell'arte masturbatoria di ragazzini e adulti. Seguivano calendari per tutti i gusti e sviolinate dai doppi sensi arguti. Nel mentre nel circuito indipendente c'era un ambiente che si dannava l'anima per dire che no, loro non avevano seni rifatti o labbra carnose e non avevano bisogno di farsi vedere nude. Che loro vincevano titoli, ottenevano riscontro, usavano tavoli e sedie e scale e oggetti contundenti di vario genere. Come i maschi, a volte più dei maschi. Spesso contro i maschi: Candice LaRae, Lufisto, Sara del Rey sono state solo alcune delle atlete che hanno dato spettacolo senza alcun timore. 

Quando nel 2012 Sara del Rey firmò per la WWE fui deluso. Non tanto per la firma quanto per la decisione di trattarla da trainer per le divas. Proprio lei che da diva non aveva nulla. Proprio lei che era una lottatrice sopraffina. Proprio lei che… beh poteva essere utilizzata assieme a Hero e Castagnoli per una riedizione dei Kings Of Wrestling in salsa Stamford. E invece nulla: allenatrice. Come un Drake Younger arbitro quando poteva essere un ottimo worker per NXT. Due storie complesse da digerire. 

Era il 2012, ed ebbe ragione Triple H. Oggi Sara del Rey è diventata un modello di atleta e trainer così come lo è stata Gail Kim con la TNA. Ricordate la Terrell versione WWE: una scemina nota per essere sposata con un wrestler. Oggi è una wrestler/knockout capace di attivare il pubblico non solo per le sue forme ma anche per le sue prestazioni sul ring. Il feud con Gail è stato molto bello e sentito, ed ha regalato delle azioni che in TNA non si vedevano da tempo. Ad NXT oggi sta accadendo la stessa identica cosa: soppiantate Lita e Trish Stratus, oggi le divas sanno lottare nel vero senso della parola. Sanno lottare e variare il proprio set, sanno esaltare e stupire. Sanno recitare un ruolo e sanno usare bene tutto il quadrato. Messi da parte i catfight di Torrie Wilson memoria, oggi assistiamo a degli incontri femminili di alto livello. Tutti sanno che ci si può fidare delle donne, che la posizione nella card è quella adatta per loro. Ad NXT non vi è problema che catturano o meno l'attenzione del pubblico rispetto ai maschi, è tutto oro che cola verso lo show. Il pubblico paga per vederle lottare, non per farsi i time out da birretta-bagno-panino. 

Sara ha fatto un lavoro eccelso. Fa nulla se non la vediamo sul ring, spero che un giorno le facciano fare qualche match. Intanto ha creato uno stuolo di atlete speciale, e quel finale con Becky, Bayley, Charlotte e Sasha è stato speciale, al di là dei ruoli che tre di loro stanno promuovendo nel main roster. Le Four Horsewomen sono qui e spero che la WWE voglia costruire qualcosa di bello e duraturo con loro. Intanto, Sara grazie per il lavoro svolto e per l'impegno. Grazie per far capire  a tutti che siamo nel 2015 e anche le donne sanno fare wrestling. Forse non ti verrà data la Hall Of Fame per questo, ma il rispetto del pubblico sempre è e sempre rimarrà intatto. 

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.