I Pretty Deadly hanno conquistato l’opportunità di affrontare i campioni di coppia a Money in the Bank. Sono un tag team giovane, quantomeno agli occhi del pubblico del Main Roster, essendo approdati a Smackdown qualche settimana fa in seguito al draft. I due, che gli americani definirebbero “flamboyant” (cioè estrosi), si sono fatti strada nella gerarchia WWE a suon di vittorie rubate e vestiti di dubbio gusto, ai quali fa da contorno una personalità esuberante, in sintonia coi tempi moderni.
Non ho avuto tempo di poterli “apprezzare” appieno in NXT. L’unica occasione è stata il loro ultimo match nello show giallo-nero, prima della loro “promozione”. Affermare di essere rimasto entusiasta della loro prestazione sarebbe come mentire, anzi, dopo averli visti all’opera, mi sono convinto che avrebbero avuto vita breve. E invece, tempo record, sono stati prescelti come primo Tag team ad accedere al Main Roster. Allorché ho dubitato della mia prima impressione, e mi sono ripromesso di “attenzionarli” durante il loro esordio. L’ho fatto, ma la musica non è cambiata.
La questione non riguarda i loro personaggi, che non sono né originali, né accattivanti. L’unica cosa che primeggia è che hanno la dote, peculiare per il business del Wrestling, soprattutto quando si è heel, di avere la “faccia da schiaffi”. E poiché il pubblico paga per vedere il cattivo “preso a calci”, questa caratteristica dei Pretty Deadly è sicuramente un punto a loro favore. Però, al di là di questo, c’è poco altro. Sono spesso “fuori tempo” sul ring, non hanno qualità atletiche da far gridare al miracolo, e la loro “gimmick” (se ancora di ciò si può parlare nel 2023) non è intrigante più delle altre in circolazione oggi. Però, capisco l’esigenza di ottemperare ai “buchi” narrativi che, di tanto in tanto, possono presentarsi. E i Pretty Deadly possono rappresentare degli ottimi ostacoli transitori, perfetti peressere “superati” in maniera rapida indolore. O, perlomeno, questo è ciò che mi auguro.
Perché la possibilità che possano addirittura uscire dal PLE come campioni è assai remota. Owens e Zayn, seppure “pericolosamente” in una fase di stallo, possono ancora raccontare qualcosa. Anche se credo che i due canadesi debbano perdere i titoli non troppo “tardi” , unica via di fuga dal vicolo cieco nel quale rischiano di infognarsi, non penso che i Pretty Deadly facciano al caso nostro. Anzi, trovo che questo feud non tolga e non aggiunga nulla alla situazione “piatta” dei due campioni. Owens e Zayn non hanno bisogno di aumentare il favore del pubblico, del quale abbondantemente già godono, ma necessitano di una storyline “diversa”, fuori dagli schemi, capace di catalizzare l’attenzione su di loro in maniera “originale”.