Triste notizia per gli amanti del wrestling. Si è spento nella giornata del 7 ottobre Reggie Parks, 87 anni, a seguito di complicazioni da Covid-19. Forse ad alcuni il nome non dirà nulla, ma in realtà il suo è un lavoro che tutti abbiamo ammirato indirettamente, che si trattasse di WWE, WCW o anche altri sport e ambiti dell’intrattenimento: Parks è stato una leggenda per quanto riguarda la progettazione e la creazione delle cinture di wrestling più iconiche di sempre.
Se ne va un pezzo di storia del pro wrestling
Soprannominato il “King of Belts”, in realtà aveva mosso i primi passi nel mondo del wrestling proprio in veste di lottatore, la cui carriera iniziò negli anni ’50 e si protrasse per tre decenni, dove utilizzò gimmick come Mr. High e The Avenger. Fu durante quegli anni che si fece strada in lui l’idea di creare delle cinture; tutto iniziò quando il suo tag partner, Doug Gilbert, suggerì di cambiare il trofeo di un promoter indipendente del Nebraska, Joe Dusek, con una cintura molto più solida, poiché tale trofeo – come detto dallo stesso Parks in un’intervista del 2001 – al solo tocco cadeva in pezzi.
Da quel momento in poi, è stato il “padre” di cinture leggendarie come la “winged eagle belt” di cui si sono fregiati nomi storici a cavallo delle varie epoche di wrestling, come Hulk Hogan e Randy Savage nella Gimmick Era, Bret Hart e Shawn Michaels nella New Generation Era o Steve Austin durante gli anni della Attitude. Il suo lavoro era apprezzatissimo anche dagli addetti ai lavori, ad esempio lo stesso Bret Hart ha dichiarato in più di un’occasione che la “winged belt” è a suo parere “la cintura più bella di sempre, la vera cintura che rende onore al pro wrestling”. Parks però, artigiano prolifico, ne aveva progettate tante altre iconiche; Frankie Kazarian, star di TNA e AEW, ha scritto su Twitter un omaggio in sua memoria, affermando che la cintura intercontinentale utilizzata dal 1986 al 1998 è il suo design preferito di sempre.
Una lista di creazioni sterminata, di cui Parks aveva affermato di non ricordarle tutte poiché troppe; secondo le sue stime, arrivò a produrne in media cento pezzi all’anno, tutte rigorosamente a mano e non solo destinate al mondo del wrestling. Aveva lavorato anche per la UFC, la boxe e aveva creato addirittura la cintura che si vede attorno alla vita di Madonna sulla copertina dell’album Hard Candy, uscito nel 2008.
Parks fa parte di quella cerchia di addetti ai lavori dietro le quinte, come il “theme-maker” Jim Johnston, che hanno contribuito a modo loro a plasmare il successo del wrestling nel panorama mondiale.
Lo staff di Zona Wrestling si stringe attorno alla famiglia di Parks, esprimendo le più sentite condoglianze.