La saga tra Drew McIntyre e Orton sembra essere arrivata al capitolo finale. È andato tutto per il verso giusto?
Ero molto curioso questa estate di veder cominciare la faida tra lo scozzese il Legend Killer. Quest’ultimo è rinato nel 2020, ha di nuovo quella voglia di un tempo dimostrando ancora una volta di poter essere il miglior heel della federazione. Considerando che Drew da Lesnar in poi abbia incontrato avversari dallo scarso star power, sarebbe stato un bel banco di prova vederlo in rivalità con la Vipera.
Il percorso verso Summerslam è stato davvero buono. Orton ha continuato a macinare vittime, non risparmiando neanche il suo mentore Ric Flair. C’era attesta per l’incontro della cosiddetta Wrestlemania estiva, che è stato ben lottato nonostante un finale furbo (schienamento per backslide) che ha permesso al campione di confermarsi proteggendo il rivale.
I problemi sono iniziati nel post ppv, con l’inserimento di Keith Lee che non ho gradito per nulla. La sua aggiunta è servita ad allungare il brodo, oltretutto facendo subire a Orton una sconfitta pulita che grida ancora vendetta. Intendiamoci, nonostante lo schienamento il Legend Killer è sempre considerato un rivale di primo livello, ma non era il momento giusto per fargli incassare una sconfitta. Oltretutto Lee cosa se n’è fatto? Con il fisico che ha sarebbe stato considerato una forza della natura comunque, oggi nella rivalità con Strowman non se ne fa niente di quella impresa.
Se quello di Lee è inseriemento che non mi è piaciuto, discorso diverso per le interferenze delle vittime di The Viper. Non mi esalta la stipulazione dell’Ambulance match, ma il loro incontro di Clash of Champions è stato solido e gli interventi di The Big Show, Christian, Michaels e Flair sono stati coerenti con la storia raccontata. Oltretutto in questo modo è stato protetto lo sfidante dal nuovo fallimento. Il segmento dell’attacco a luci spente nel Raw successivo è stato poi il modo migliore per riaffermare la pericolosità di Orton.
Tutto quello che è venuto dopo purtroppo è tornato a non convincermi. Promo ripetitivi per una rivalità annacquata nel suo finale. L’Hell in a Cell è lo scenario ideale per concludere il tutto, in un senso o nell’altro. Vedo i pronostici aperti, ma se dovessi fare un nome farei quello di Drew. In ppv ha battuto il rivale con furbizia più che per superiorità la prima volta, nella seconda è stato aiutato da interventi esterni. Ora se si vuole consolidare il suo status da main eventer è necessario che batta The Viper nella gabbia d’acciaio e in modo inappellabile. Di contro è un peccato vedere un Orton in uno stato di grazia simile senza cinture alla vita e assistere alla terza sconfitta di fila in ppv, ma è tempo di creare volti nuovi, Randy è un veterano che potrà tornare campione in qualsiasi periodo dell’anno, ma ora è il momento dello scozzese.
Del feud boccio la parentesi Lee e questa “road to Hell in a Cell”, pestaggio al buio a parte, ma nel complesso credo stia dando una grossa mano a McIntyre. Sono questi gli incontri e le storie di cui ha bisogno, più di quelle che ha avuto contro Ziggler e Lasley. Ora però è l’ora di chiuderla, la storyline sta accusando quella stanchezza che indica la necessità di cambiare pagina. Domenica si chiuderà un capitolo, lunedì dovrà iniziarne un altro.
Sergedge – EH4L