Ormai è ufficiale: a SummerSlam, Charlotte Flair, pluri campionessa femminile sia di Raw che di SmackDown e autentica punta di diamante della WWE, affronterà Trish Stratus, anche lei sette volte campionessa femminile, in un periodo in cui la frase “rivoluzione femminile” era ancora molto, molto lontana.

Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di incontri che vedono contrapporsi i nuovi prospetti contro le “vecchie leggende”. Senza dover scomodare gli ormai classici The Rock contro John Cena (roba di ormai più di sei anni fa), o l’ancora più classico Rock vs Hogan, negli ultimi anni la WWE ci ha regalato molti match in cui le vecchie glorie si scontravano con gli attuali membri del roster; anche ad Extreme Rules abbiamo avuto Undertaker che si è misurato con Drew McIntyre, anche se in quel caso non si trattava di un match one on one.

Spesso e volentieri, alla luce di questi match, pare che la WWE non voglia effettuare dei veri e propri passaggi di testimone, preferendo il più delle volte glorificare il passato piuttosto che costruire il futuro. A Raw Reunion, ad esempio, la WWE è stata fortemente criticata per diversi segmenti in cui le vecchie glorie offuscavano senza troppa difficoltà i nuovi prospetti, danneggiando seriamente la loro immagine, dal momento che sono loro a dover portare sulle spalle la compagnia 365 giorni l’anno, mentre le leggende si prendono una bella vacanza fino alla prossima reunion.

Sulla puntata speciale di Raw della settimana scorsa, potrei sforzarmi di considerarla un mondo a parte, una puntata “filler” totalmente avulsa dal resto, in cui non ci si deve sorprendere se il passato si prende le luci della ribalta e i giovani, per una sera, fanno la figura dei fessi. Tuttavia, è innegabile che spesso si sono commessi dei grandi sbagli. Come non citare i New Age Outlaws che strappano le cinture di coppia a Cody Rhodes e Goldust? Oppure Undertaker che a più di cinquant’anni asfalta senza troppi problemi Rusev in un Casket match?

Se do uno sguardo ai commenti in giro per internet, magari dai fan più “generalisti”, denoto una tendenza a glorificare qualunque stella del passato, con commenti del tipo “wrestler X è insuperabile, nessuno dei wrestler attuali è alla sua altezza”, oppure “quelli di prima sono delle leggende viventi, quelli di adesso non hanno un briciolo del loro talento/carisma/bravura/fascino etc etc”. Si tratta di commenti superficiali, dovuti ad incapacità di un giudizio obbiettivo, oppure parte della colpa è della WWE, che spesso e volentieri sembra aver quasi paura a “lasciar andare” le sue vecchie glorie, impedendo ai giovani di vincere il confronto?

Intendiamoci: credo che con Charlotte vs Trish andremo sulla vittoria della Flair e lì avremo una effettiva consacrazione del nuovo, più dalle parti di Reigns vs Taker per capirsi. Ma qual è il modo migliore per gestire le interazioni tra un wrestler semi-ritirato che calza nuovamente gli stivaletti e un lottatore all’apice della sua carriera?

La risposta, banalmente, è che il match abbia una qualche utilità. Il mettere The Undertaker nell’evento in Arabia Saudita di turno, contro un wrestler a caso, porta poco e niente, sebbene dal punto di vista personale credo che per molti sarebbe un grande onore combattere contro il Becchino. Nel caso di Charlotte Flair vs Trish Stratus siamo di fronte ad un match che potrebbe avere senso, dato che entrambe hanno, in modi diversi, rivoluzionato la divisione femminile e lasciato un segno indelebile nella storia della WWE, seppure Charlotte stia ancora costruendo la sua eredità per i posteri.

Non sarebbe male neanche cercare di metter su una buona contesa sul lato del wrestling puro, come sono stati ad esempio i match tra Mickie James ed Asuka, o ancora Tyler Breeze contro Jushin Thunder Liger. Dalla mia esperienza personale, ho imparato che se alla fine il lottato è soddisfacente si digerisce meglio tutto. Charlotte è sicuramente un’atleta di alto livello e Trish nel match di Evolution ha dimostrato di poter ancora tirar fuori buone cose; certo un tre contro tre è ben diverso dal dover reggere un incontro singolo, perciò credo che il massimo a cui possiamo aspirare è un match che sia sufficiente.

Io sono dell’opinione che quando si scomoda un grande nome del passato, ciò debba principalmente servire alla costruzione del giovane contro cui lo si manderà contro; con questa premessa, spesso e volentieri mi trovo a pensare che il nuovo dovrebbe, in genere, trionfare sul vecchio. Mi rendo conto che esistano delle eccezioni, tuttavia troverei molto difficile giustificare una sconfitta della Flair: un turn heel? Lo è già. Un turn face a seguito di una lezione d’umiltà? Banale.

Quali sono stati, in tempi recenti, i match tra vecchio e nuovo che avete apprezzato di più? Ritenete che la WWE sappia ben gestirli, o spesso commette degli errori? Credete che siano delle occasioni di crescita per i giovani wrestler, o spesso rimangono mera celebrazione del passato, senza alcuna utilità per il futuro?

Io non ho ancora le idee ben chiare in merito. Adesso, perdonatemi ma vi devo lasciare: mi è venuta voglia di rivedermi Breeze vs Liger di TakeOver Brooklyn.