Se c’è un atleta che oggi può rappresentare il futuro, quello è Maxwell Jacob Friedman. Si tratta di riuscire a scorgere da qui a dieci anni quello che sarà un fenomeno mediatico, un punto di riferimento del wrestling. Scomodando magari paragoni pesanti: il nuovo Ric Flair. Perché serve al giorno d’oggi un atleta che non sappia solo volare o dare le botte più forti che esistano. Serve tornare un po’ indietro, a quando il panorama americano presentava personaggi che sapevano interpretare quello che stavano mettendo in scena.

Non so MJF diventerà il futuro Flair, ma ha tutte le caratteristiche che possono farne una icona. Ed ha appena 23 anni, almeno 20 anni da vivere schiacciando sull’acceleratore, in modo da devastare tutti e tutto. Lo ha dimostrato a suo modo mercoledì scorso nel lungo segmento in cui ha ridotto ai minimi termini il suo ex mentore Cody, riducendogli la schiena a carne bruciata. Anche con una meschinità, una aridità, una volgarità d’animo non comune da vedere in televisione. Perché sì, puoi esaltarti nel vedere ripetere un segmento fatto 20 volte dieci anni fa da Edge, ma qua si è andati oltre, molto più in là.

MJF è il più facile dei figli di. Si è cucito addosso quegli abiti e li porta avanti con spirito e competenza. Torna utile avere al suo fianco il grosso Wardlow, che gli pari le spalle e gli consenta di sporcarsi le mani più possibile. Perché questo vuole fare: sporcarsi le mani. Ma alle sue condizioni, certo che riuscirà ad uscirne vincitore. E dunque se non basta il gigante, ecco anche The Butcher & The Blade che fanno i mercenari e fanno ciò che dice. Torna persino utile il presunto fan che cerca di attaccarlo mentre sta per chiudersi la puntata, torna utile il low blow a Cody – la ciliegina su un intero segmento ben scritto. Perché se si vuole essere cattivi, allora bisogna essere capaci di esserlo per davvero.

Una domanda si è annidiata tra voi lettori dopo la puntata: ma quale può essere il finale di questa storyline? Perché a seconda della vittoria o della sconfitta che otterrà, il suo paesaggio attorno a lui cambierà. Eppure quello che pochi capiscono è che MJF ha già ottenuto una prima vittoria importante per la sua carriera: è nel main event con una storia, ha i riflettori addosso, è una prova per testarlo per il futuro. E sta brillantemente superando il test. Poi cosa succederà dopo non importa. Non ha bisogno di un titolo per potersi rendere il miglior heel giovane in giro per gli States, potrà continuare ad avere a che fare col resto del roster AEW per continuare a rendere solida la sua presenza e la sua meschinità.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.