Sono sicuro che tutti voi, in un modo o nell’altro, avrete sentito parlare del Madison Square Garden Incident durante la vostra vita di fan di Wrestling. Uno degli episodi più controversi della storia della disciplina, storia che, bisogna dirlo, contribuì anche a cambiare con un colpo di spazzola di pochi secondi, se vogliamo minuti. E’ una storia come tante, ma ha diversi significati molto importanti, che non possono essere tralasciati a favore, soltanto, di un’amicizia che con forza ha voluto dirsi arrivederci davanti agli occhi della folla.

Era maggio, il 19. Era il 1996. Il teatro del misfatto era il monumentale Madison Square Garden di New York, una cattedrale per coloro che considerano gli sport da combattimento una religione. Il Main Event, patinato per l’occasione, era una sfida fra l’allora campione della World Wrestling Federation, l’Heartbreak Kid Shawn Michaels, e l’ex campione e uomo dei record, Kevin “Diesel” Nash. Tutto dentro una gabbia.

Il Match, e quindi l’evento tutto, arrivavano in un periodo particolare per la storia della WWF. Erano gli anni bui. Gli anni nei quali il pubblico si era ormai stufato della solita solfa, delle solite Gimmick e del solito modo di fare, e in grande percentuale aveva deciso di spostarsi, rimanendo fermi sul divano ma cambiando canali con il semplice movimento di un dito, verso la World Championship Wrestling, una compagnia rivoluzionaria che ormai da tempo stava dando filo da torcere all’ “istituzione” di Vince McMahon.

Quella era la WCW di Eric Bischoff, di Ric Flair, di Sting e soprattutto di Ted Turner, uno che, a quanto si diceva e poi si dimostrò, non ebbe mai problemi ad aprire il portafogli, sempre di più. Lo fece anche nell’aprile del 1996, quando decise di ingaggiare Kevin Nash, al momento il Diesel della WWF, e Scott Hall, il Razor Ramon. Due delle personalità più importanti del momento nel mondo del Wrestling avevano firmato per la grande rivale della WWF, e il peggio sembrava, quindi, non essere ancora arrivato.

Dentro la WWF però, e anche questo lo saprete, c’era una Stable chiamata Kliq. Una Stable fuori dai giochi della keyfabe, che dominava il Backstage e lo Stage, che impartiva regole e portava ascolti, che sanciva Match e garantiva contratti. Questa Stable era formata da Shawn Michaels, da Hunter Hearst Helsmley e dai due uomini sul punto di partire: Diesel e Razor Ramon.

HBK e Diesel si diedero battaglia dentro una gabbia d’acciaio e alla fine, Shawn Michaels, mantenne con successo la sua cintura di campione, con Diesel che mise le spalle al tappeto. Immediatamente dopo la fine della contesa, Razor Ramon entrò nel Ring e senza preavviso alcuno abbracciò HBK. Cosa normale, fino a quel punto, perché Razor Ramon era un Babyface, proprio come Shawn Michaels, e poteva starci, dietro la Keyfabe, che i due si abbracciassero. Lo strano arrivò dopo. Arrivò quando anche HHH salì sul quadrato e abbracciò i due. Arrivò, poi, quando anche Diesel lo fece. I quattro rimasero uniti per un lungo abbraccio per poi girare sul quadrato e salutare il pubblico con uno che sollevava le mani degl’altri.

Il mondo stava per cambiare. E il mondo del Wrestling, di fatto, cambiò.

Cambiò perché, innanzitutto, c’erano due signori, dentro l’Arena storica, che riuscirono ad eludere i controlli portandosi dentro delle telecamere, con le quali filmarono tutto. Cambiò perché due dei nomi più importanti passarono alla concorrenza e cambiò perché, per la prima volta nella storia, una compagnia importante, una Major, fu costretta ad ammettere che dietro i suoi programmi c’era uno Script. Tutto era prefatto. Si capiva già? Probabilmente si, ma questa fu una svolta storica.

C’è chi dice che la quell’abbraccio fu un atto di ribellione, semplicemente perché i contratti di Diesel e Ramon furono fatti scadere a posta, data la troppa importanza che la Kliq stava assumendo nel Backstage della WWF. C’è chi dice che fu il semplice denaro di Ted Turner a convincere Nash ed Hall ad andarsene. Altri sostengono che Vince McMahon l’avesse permesso. Non lo sapremo mai, ma di certo sappiamo che cosa è successo dopo.

Sappiamo che nella World Championship Wrestling è nato il New World Order, con Hall e Nash protagonisti. L’NWO sarà l’ulteriore spinta che darà alla WCW il vantaggio che mancava sulla WWF e farà rischiare a Vince McMahon un terribile fallimento. Ma ciò che noi sappiamo, e che la WCW non sapeva, è che quell’incidente al Madison Square Garden, seppur con sofferenza, per le dipartite e per i “segreti svelati”, porterà alla mossa che darà inizio ad una controtendenza inarrestabile, una fredda, freddissima controtendenza. Fredda come una pietra.

Con Diesel e Razor Ramon che vanno via e Shawn Michaels campione del mondo, le colpe, quelle imputabili e punibili, finirono tutte su HHH. 1-2-3 Kid, meglio conosciuto ai più come Sean Waltman, era in riabilitazione, altrimenti probabilmente anche lui avrebbe preso parte al tutto e anche lui sarebbe stato punito. Ma non avrebbe contato, lui non era HHH. Lui non era l’uomo designato a vincere il King of the Ring del 1996.

Il Push del futuro The Game fu rimandato e lui accettò la punizione, guadagnandosi, tra l’altro, una stima che nel Backstage non aveva mai avuto fino a quel momento. Il suo posto, però, fu preso da un uomo che rivoluzionerà la World Wrestling Federation e la riporterà alla gloria di un tempo, riuscendo a trascinarla verso un nuovo sorpasso della WCW e verso l’olimpo. Comincia con quel King of the Ring, grazie ad un versetto numerato “3:16”, l’era di Stone Cold Steve Austin. Se a tutto questo aggiungiamo che, un anno dopo, quei video saranno utilizzati da HBK e HHH per dare inizio a ciò che porterà alla formazione della Degenration X, allora facciamo bingo.

Il Madison Square Garden Incident non è stata, come molti vogliono far credere, soltanto la violazione di un ordine e un saluto caloroso fra persone che si volevano bene. Il Madison Square Garden Incident è stato la fine del Wrestling segreto come lo si era conosciuto fino a quel momento, e soprattutto l’inizio della rivoluzione più devastante che ci sia mai caduta sopra. Se la Kliq non avesse mai preso la decisione di sfidare Vince McMahon, mai HHH sarebbe stato scalzato e chissà se quello Steve Austin avrebbe potuto prendere un altro treno, e con lui, la World Wrestling Federation intera.

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.