Per certi wrestler la strada verso il successo è più agevole rispetto ad altri, con ciò non credo di aver detto nulla di nuovo. Sami Zayn non appartiene alla categoria di lottatori che vengono catapultati nel main event nel breve termine, i litri di sudore da versare per raggiungere la meta saranno senz’altro di più di quelli di un Rollins o di un Roman Reigns, ma sono convinto che accadrà e sentendo suonare la sua theme song lo vedremo radioso alzare la cintura da campione del mondo verso il cielo. Il suo prossimo incontro alle Survivor Series potrebbe essere un importante step nel cammino per la gloria.
Inizio l’editoriale odierno con un’altra riflessione: dieci anni fa l’ex Generico avrebbe fallito clamorosamente in WWE. Ritengo l’apertura verso gli Indie wrestler la più grande rivoluzione dell’ultimo decennio. Partendo dai vari CM Punk e Daniel Bryan fino ad arrivare Rollins e Ambrose una certa tipologia di lottatori (non alti due metri per 120kg ma bravi sul ring) oggi viene considerata in ben altro modo. Lo stesso Styles avrebbe faticato parecchio allora, altro che vincere il titolo WWE in tempi brevi. Se avessi scritto questo stesso articolo nel 2006 sarei stato molto più titubante, con un pizzico di pessimismo, riguardo le possibilità per il canadese di divenire campione. Ma oggi siamo nel 2016, in una WWE diversa, tocchino ferro i tanti fan del canadese ma infortuni a parte credo proprio che nella sua carriera riuscirà senz’altro ad arrivare al massimo alloro. Ci sono tanti elementi che mi fanno ben sperare.
Innanzitutto NXT è stato un ottimo palcoscenico per valutarlo nel ruolo che più gli è congeniale, l’underdog. Nello show giallo ha inseguito il titolo fallendo innumerevoli volte, con il pubblico che lo ha amato dalla prima difficoltà fino all’atteso trionfo. Si è replicata la strada intrapresa negli show maggiori da Daniel Bryan, quella del lottatore che scivola sempre a pochi metri dal traguardo, scenario che fa empatizzare ancora di più con il personaggio. La WWE da anni ha più difficoltà nel creare grandi face rispetto agli heel, con Zayn avrebbero un ragazzo facilmente tifabile sia dal pubblico più smart che da quello casuale.
Un altro aspetto importante è la sua storia sportiva con Owens. La WWE è stata furba nel portare avanti una rivalità che si trascina dalle altre federazioni e visto che ormai Kevin sta dimostrando di meritare il main event, prima o poi quando sarà data l’opportunità al canadese sarà facile scrivere il feud tra i due. Se da una parte sogno lo scontro già nel main event della prossima edizione di Wrestlemania dall’altra la voce della razionalità mi suggerisce che potrebbe essere troppo presto. Sognare non costa nulla, ad ogni modo. Se Owens rimanesse campione tutti questi altri mesi con Zayn vincente sul palcoscenico più importante prenderemmo due piccioni con una fava.
Le tempistiche potrebbero essere più lunghe di quanto si possa sperare. A rendere meno ottimisti sono certe scelte, come quella di non includere Zayn nel Survivor Series match dirottandolo contro Ziggler per il titolo Intercontinentale. D’altra parte come dicevo a inizio articolo questo passo potrebbe essere fondamentale per la sua carriera. NXT a parte Zayn non ha ancora vinto nulla a livello di titoli negli show maggiori, credo che sia arrivato il momento di mostrare al grande pubblico come può figurare con una cintura alla vita, pur secondaria. L’incontro sarà a Toronto, è facile ipotizzare un tifo incandescente a suo favore, perché dunque non sfruttare l’entusiasmo e fargli vincere il primo alloro da wrestler di Raw? Ziggler è in un momento di rilancio ma con o senza cintura il pubblico gli vuole bene lo stesso. Si potrebbe dire lo stesso di Sami, ma il biondo ossigenato lo abbiamo già visto tante volte con quel titolo alla vita, perderlo cambierebbe poco per lui. Una sconfitta per Zayn in casa sua se da una parte farebbe empatizzare ancora di più il pubblico verso un wrestler davvero sfortunato dall’altra il rischio di vederlo etichettare come perdente inizierebbe a salire. Un regno da campione Intercontinentale sarebbe un ottimo test per valutare il canadese in prospettiva dei piani alti. Poi che un giorno divenga campione del mondo, come ho detto, credo sia più una questione di “quando” che di “se”.
Sergedge – EH4L