Il vento sta cambiando. Il vento sta inesorabilmente cambiando. La WWE ha intrapreso una strada nuova, innovativa quanto retrodatata. L'authority, quella che davvero ha un autorità dietro gli stage, sta mettendo a ferro e fuoco il processo creativo, produttivo e contrattuale. Il mondo della compagnia di Stamford è in forte subbuglio. Giri di vite in tutti i settori, licenziamenti sensati, assunzioni sensate, manovre finanziare audaci. Che vada bene o no non lo so, il futuro lo dirà, ma sta di fatto che negli ultimi due anni il polso del signor Levesque, che tutti noi conoscono come Triple H, ha afferrato con forza quello di sua moglie, strappandogli allo stesso tempo l'altro dalla presa forte di suo padre. Devo essere sincero, a me molte iniziative, per non dire quasi tutte, piacciono. Ma? C'è un ma in tutto questo. Sarà davvero tutto oro quel che luccica? Ci sarà davvero dietro un disegno forte? Qualcosa che può prescindere da chi conduce un camper che per decenni ha sempre vinto affrontando mille battaglie? Questi anni, chiusi in un momento, sono quelli che ci diranno la verità.
Direi che adesso, in questo fine anno, alle soglie di uno di quelli che storicamente è uno dei PPV più importanti dell'anno, è arrivato il momento di un primo bilancio della nuova gestione. Non sto parlando attenzione, di conti finanziari, badget, critica positiva o cose simili. Sto parlando di un quadro generale che si affaccia al 2015, al 2016 e agl' anni a seguire. Siamo sicuri che tutto questo "caos organizzato", e organizzato pure bene, non possa rivoltarsi contro i suoi stessi creatori?
E' vero al momento le notizie non ci dicono un granché, anche perché un eventuale fallimento, chiaramente in termini di iniziative, sarebbe mascherato fino all'ultimo momento, ma una WWE piena di talenti cresciuti per le piccole arene d'America può davvero costituire un'azienda ferma e sicura come nelle ere Hogan, Austin, Rock o Cena? Io francamente credo di no.
Ho passato anni a dire che la WWE avrebbe dovuto guardarsi attorno per cercare grandi talenti sul ring. Questo la compagnia lo ha fatto e ne sono molto felice. CM Punk, Daniel Bryan, Seth Rollins, Dean Ambrose, e sono solo quattro nomi, che si moltiplicano se contiamo i talenti nel midcarding o addirittura quelli nel territorio di sviluppo. Credo però, che per andare avanti ci debba davvero essere qualcuno in grado di mantenere la scena, qualcuno che sia un grande face, che tutti odiano stufi di vederlo, perché senza che si voglia, senza che ce ne rendiamo conto, è sempre questo tipo di elementi che porta avanti la carretta, attira la pubblicità e il grande pubblico, quello "distratto", perché che ci piaccia o no è quello che porta alla compagnia la maggior parte dei guadagni, non siamo noi, non sono gli irriducibili.
Allora mi chiedo questo: quando John Cena deciderà di appendere gli stivali e i polsini al chiodo, ci sarà qualcuno pronto a prendere il suo posto? Oppure, la compagnia sarà piena nel main event di lottatori fedeli al wrestling pronti si, a portarsi sulle spalle la federazione, ma pronti anche a non scendere a compromessi per il bene della stessa, come per esempio CM Punk, Daniel Bryan, o per fare un esempio esterno AJ Styles? La realtà è questa.
Triple H e Stephanie McMahon stanno facendo un grande lavoro, ma non so se stanno pensando a ciò che succederà in futuro. Oggi non si bada al perché in Giappone Prince Devitt era idolatrato, domani magari, non si penserà al perché con Seth Rollins non si può andare avanti 10, o 15 anni. Credo, in conclusione, che tutti i grandi progetti, proprio come quelli riusciti a Vince McMahon, abbiano bisogno di una visione futuristica, sempre e comunque, e non credo, nonostante un fantastico lavoro, che Triple H e la sua adorata ereditiera stiano davvero attenti a tutto, bruciando le tappe senza preservarsi in nessun modo gli anni a venire.
Per ora comunque, prendiamoci il buono che arriva, spero con tutte le mie forze di sbagliarmi e vi rimando al prossimo anno, allora si, il bilancio dovrà essere serio e valutare tutto, anche i piccoli dettagli tralasciati, che da sassolini insignificanti possono diventare enormi macigni.
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