Il boom del wrestling inglese dell’ultimo decennio ha generato tantissime stelle che hanno avuto modo di brillare su diversi ring in giro per il mondo. Tra i vari Zack Sabre Jr., Mark Andrews, Will Ospreay, Jimmy Havoc, Pete Dunne e Tyler Bate, uno dei nomi che più ha fatto strada è Marty Scurll.

 

Dopo essere stato parte del tag team Leaders Of The New School con il già citato Zack Sabre Jr., ha cambiato radicalmente la propria immagine, facendosi crescere la barba, cambiando taglio di capelli e adottando un look tutt’altro che banale. Un cilindro molto ‘english’, la tipica maschera a becco che veniva utilizzata dai dottori ai tempi della peste, un ombrello che può sempre votarsi ad arma impropria e perfino un paio di ali nere che ha costruito lui stesso e che ha potuto sfoggiare durante WrestleKingdom.

Assieme a questo look può vantare un certo livello di tecnica ed un carisma che lo contraddistingue in modo costante, sia che faccia un promo con il Bullet Club o che partecipi ad un match a più uomini riesce sempre ad esserne protagonista e ad attirare l’attenzione del pubblico.

Il suo stesso moveset ha saputo adeguarsi alla sua metamorfosi aggiungendo alcune delle tecniche più scorrette che ci siano, sia che si parli di ‘spezzare’ le dita all’avversario, lanciargli della farina negli occhi o colpirli nelle parti basse. Abbracciare il suo lato oscuro ha fatto decollare del tutto la sua carriera, portandolo a conquistare titoli in ben tre continenti diversi.

Un heel disposto a tutto pur di vincere. Ed è forse questa la ragione per cui la gente ”ama odiarlo”. La sua dedizione verso il successo è talmente ammirabile da riuscire a generare una certa empatia verso lo spettatore, che ha la facile possibilità di andare oltre il character riuscendo a scorgere un ragazzo nato in una piccola cittadina fuori Londra intento a vivere il sogno di una vita con una genuinità che in pochi trasmettono. Una sorta di underdog, pur non avendone tutti i tratti caratteristici, la sua piccola stazza non gli ha impedito di lottare alla pari con avversari ben più grossi di lui come Shane Taylor, riuscendo ad arrivare al risultato voluto giocando sporco e imbrogliando.

La sua rincorsa verso il titolo massimo della Ring Of Honor lo sta facendo sfidare chiunque si avvicini a quella cintura che è ora alla vita di Dalton Castle e questo 2018 potrebbe rivelarsi l’anno della sua definitiva esplosione.