Lungi da me pensare che questa storia abbia qualcosa di sbagliato, almeno nel suo senso ultimo. Lungi da me, inoltre, credere che qualcuno o qualcosa possa essere accusato o no, non essendoci testimoni. Lungi da me, infine, dare giudizi o sentenze, semplicemente racconto una storia bizzarra, forse non proprio vera, seppur in parte, forse divertente. Voglio però, prima di iniziare, soffermarmi su un punto: tutto ciò che leggerete, può essere vero o falso, giusto o sbagliato, ma mai, in nessuna delle sue fasi e sfaccettature, deve essere sottovalutato. Quando si scherza si scherza, ma quando c’è bisogno di essere duri, bisogna esserlo. Da qui nessuno uscirà segnato o malridotto, ma in altre occasioni, decine, probabilmente centinaia, di persone, soprattutto donne, hanno avuto seri problemi nel corso della loro vita.

Quando finirete di leggere, probabilmente, vi chiederete il perché di quel preambolo mezzo tragico, drammatico. Vi chiederete se non abbia esagerato, dopo le tante battute e gli scherzi che vengono fatti durante i nostri radio show, ma ci tengo a precisare che, quando siamo in radio, recitiamo per la maggior parte del tempo una parte, quasi a prendere in giro coloro che quelle battute le direbbero seriamente. Qua no. Qua si parla di una storia che sono sicuro vi strapperò un sorriso, ma che nella maggior parte dei casi, non ha fatto sorridere proprio nessuno.

Sorrisero davvero poco, infatti, quando nel Backstage della Continental Wrestling Association, un uomo afroamericano si aggirava bello baldanzoso, con un’unica cosa in mente: “mettersi in mostra”. Tale individuo corrispondeva al nome di Mike Jones, all’epoca conosciuto come Soul Train, personaggio che in futuro passerà all’onore delle cronache “wrestlingniane” sotto le spoglie di Virgil, il tirapiedi, un po’ schiavo e un po’ amico, di Ted di Biase, The Million Dollar Man.

Soul Train, racconta Sid Vicious, o Sid Justice, o semplicemente Sid, a seconda dell’epoca, probabilmente era convinto davvero di essere un treno, o per lo meno di avere un treno attaccato al corpo. Infatti, l’allegro signore che più avanti negli anni si rivelerà anche “parecchio rispettato” da alcuni altri lottatori che con lui condividono il colore della pelle, era solito mostrare il proprio membro ai novizi. Fino a qua, direte voi, niente di strano, anche Randy Orton lo fa.. Certo, solo che Randy Orton si presenta di fronte a te dentro un Backstage e ti fa pagare la tassa del nuovo arrivato, il signor Jones no. Il “sarà” Virgil infatti, aveva la bella abitudine di mostrare sistematicamente il suo gingillo ai colleghi, vantandosi delle sue dimensioni fuori dal comune.

Diciamo che anche questa potrebbe passare, se si parla di un’usanza goliardica in uno spogliatoio goliardico con gente goliardica che, nel peggiore dei casi, si vedeva una volta alla settimana. Il problema, già il secondo, è che Soul Train imbarazzava e vessava con la sua inutile fissazione anche persone sole con lui e soprattutto donne, che magari, con il Wrestling, avevano anche poco a che fare, perché erano sarte, truccatrici, giornaliste. Virgil faceva ciò che voleva, sempre e comunque, fino a che un giorno, in quel Backstage della CWA, non passò il segno. A quanto pare il giocoso Mike, stava allenando la sua mostruosa protuberanza fallica in pieno corridoio, circondato dal resto della crew, di fronte a uomini e donne, non curante di conoscerli o pure no. Non solo, la sua faccia era assolutamente normale e sorridente, come se si trovasse nel pieno delle riprese di un video hard.

Jarry Jarrett, Promoter della CWA di Memphis, venne a conoscenza del fatto. Non solo licenziò Mike Jones in tronco non bookandolo mai più, ma si prese la briga di sbatterlo fuori dall’Arena personalmente, con un calcio nel deretano e un augurio: “..spero che tu non lo possa mai usare per generare dei figli idioti come te..”.

Sembrerebbe finita qui, vero? No. La storia continua.

Si sa, il mondo del Professional Wrestling è una catena unita da voci, conoscenze, amicizie, consigli, colleghi, Promoter, TV. Insomma, un mondo di micro mondi che si sanno conoscere a vicenda. Per questo la cosa si fece largo nei Backstage e negli uffici di mezza America. Nonostante questo, incredibilmente, Mike Jones riuscì a strappare un nuovo contratto: il più ambito. Virgil debutta nella World Wrestling Federation nel 1987, dopo che l’anno prima aveva combattuto un solo Match da Jobber, sotto un’altra identità e senza un vero contratto. Fu necessario quell’incidente per portarlo a Stamford in pianta stabile, ma perché?

Il perché è che Virgil aveva talento, era un bravo lottatore e una brava persona. Si sposava perfettamente con il personaggio che gli fu affibbiato accanto a Ted di Biase e perché, in definitiva, faceva bene il suo lavoro. Ma questa risposta sappiamo tutti che non è affatto vera. Non sono poche le testimonianze, di colleghi dell’epoca e non, che considerano Virgil una persona non esattamente corretta. Sappiamo tutti, anche, che non si parla di un Wrestler poi eccelso, e soprattutto non dell’unico lottatore afroamericano in circolazione all’epoca per ricoprire il ruolo del tirapiedi di un milionario. Insomma, ciò che si dice nell’ambiente, ha tutto un altro senso.

Sembra che la voce di quell’incidente non finì nelle orecchie di Vince McMahon, e nemmeno di qualche senatore del Backstage. Sembra che la prima persona che combinò un Try Out con Virgil, fosse proprio lui, Pat Patterson. Senza scendere nei dettagli, sembra proprio che il buon “cuoco da baciare”, abbia messo sul tavolo di Mike Jones non un contratto normale, ma un contratto condito. Virgil, controvoglia o forse no, probabilmente scese a patti, e il suo posto nella World Wrestling Federation fu assicurato per anni.

Come detto all’inizio, questo non vuole essere un aneddoto esilarante, anzi. Questo vuole essere un modo per dire ancora una volta, che spesso e volentieri ciò che succede negli uffici che contano, è sconosciuto, e soltanto dopo anni la verità viene fuori. Non sappiamo perché questo o quello ricevono un Push, non sappiamo niente. Nemmeno perché qualcuno o qualcuna viene licenziata dall’ oggi al domani. Non sappiamo, nemmeno, chi è raccomandato da chi, o da cosa. Dovremmo imparare a stare alla larga dalla verità assoluta, prendere tutte le notizie con le molle e non gridare allo scandalo ogni qualvolta che succede qualcosa, perché potremmo anche essere di fronte a cose delle quasi non abbiamo la più pallida idea. Che si parli di un contratto, un Push, un licenziamento o un fottuto virus.