Sono tanti gli sprechi che nel corso degli anni le compagnie di Wrestling hanno fatto dei propri lottatori. Come ben noto la World Wrestling Entertainment e probabilmente quella che, per cause di numeri e varietà di pubblico, ha buttato all’aria grandi occasioni, non sfruttando a pieno le qualità di decine di Wrestler che sono passati per il Backstage di Stamford.
Ce n’è uno però, che più di tutti mi è rimasto in mente, non solo per le sue qualità , ma anche per il suo modo di lavorare duro, innovativo, con un sogno sempre nel cassetto: quello di partecipare a una edizione di Wrestlemania. Il suo nome è Yoshihiro Asai, ma il mondo del Pro Wrestling lo conosce come Ultimo Dragon.
Non è solo uno dei Cruiseriweght migliori che abbiano mai calcato un Ring, l’ultimo dei draghi, è anche un innovatore, un record man. E’ uno che nel corso della sua carriera ha saputo mettere in mostra ciò che in pochi avevano mostrato, diventando un punto fermo nel mondo intero e consacrandosi per molti Promoter, grandi e piccoli, come un uomo sul quale fare affidamento.
Purtroppo Vince McMahon non era dello stesso avviso. Venivano preferiti a lui lottatori come Rey Mysterio, Chavo Guerrero, Tajiri, Matt Hardy, Billy Kidman, insomma gente vicina a diverse tipologie di pubblico, che attiravano l’attenzione non solo per le loro evoluzioni e per la loro tecnica, ma anche per il loro Merchindising, la loro bella faccia e la loro brutta espressione da cattivo. Ultimo Dragon in WWE non è mai stato più che un Jobber, purtroppo per lui, anche nella categoria dei Cruiser, e anche se riuscì a realizzare il suo sogno, quello di partecipare a Wrestlemania, la sua fu un’apparizione fugace, fra i tanti, in un Open Invitational che lo vide passare con velocità e senza strascichi, dopo un’entrata, povero lui, nella quale rischiò anche una caduta ridicola.
C’è stato però un tempo per Ultimo Dragon, dove la gloria lo avvolse e il valore che aveva gli veniva riconosciuto. Gli veniva riconosciuto perché fu lui ad inventare l’Asai Moonsault, perché sul quadrato ci sapeva fare come pochi, perché, come già detto prima, era uno dei Cruiserweight più completi dell’intero globo terraqueo.
Il suo record, che non tutti conoscono, è un record fatto di titoli, di cinture. Ne conquistò ben dieci in giro per il mondo, le portò sulla spalla, o dove poteva, e le difese per un periodo che, seppur breve, è passato alla storia.
Tutto cominciò quando vinse il J-Crown Title, o J-Crown Octuple Unified Championship, un riconoscimento che la New Japan Pro Wrestling creò per unificare le troppe corone dedicate ai Junior che aveva sparse per i territori di tutto il mondo. La vinse, dopo aver perso la finale e torneo, in un Rematch contro The Great Sasuke. Quel titolo comprendeva ben otto cinture diverse:
il British Commonwealth Junior Heavyweight Championsship;
l’IWGP Junior Hevyweight Chmpionship;
l’NWA World Junior Heavyweight Championship;
l’NWA World Welterweight Championship;
l’UWA World Junior Light Heavyweight Championship;
il WAR International Junior Heavyweight Championship;
l’WWA World Junior Light Heavyweight Championship;
e il WWF Light Heavyweight Championship.
Tutto ciò avvenne quando già aveva una cintura attorno al sua vita, quella di campione del mondo dei pesi medi della National Wrestling Alliance. Nove titoli in totale.
Il decimo arrivò a cavallo fra il 1996 e il 1997, quando, dopo essersi accasato nella World Championship Wrestling di Ted Turner ed Eric Bischoff, sconfisse Dean Malenko laureandosi campione dei pesi Cruiser della compagnia di Atlanta.
Quei titoli furono ben presto persi, ma il record è rimasto e sopravvive ancora oggi. Ultimo Dragon è stato un lottatore con il quale si è costruito qualcosa di eccezionale, che però si perse quando si trovò sul palcoscenico più importante di tutti, alla corte di uomo che, nel bene e nel male, ha sempre fatto il proprio interesse e non ha mai ritenuto che Yoshihiro coincidesse con esso.
Rimane nella storia l’Asai Moonsault, come rimane nella storia quel record di dieci cinture possedute tutte insieme, ma soprattutto rimane nella storia la vita professionale di un uomo che ha dato tantissimo al mondo del Professional Wrestling, e tantissimo è un qualcosa che per il momento né i fan di tutto il mondo né il Professional Wrestling stesso, hanno saputo davvero restituirgli.