Ci siamo, signore e signori. La ROH è tornata. Ma non come parte della programmazione AEW, no. La ROH è tornata con un suo show, su Honor Club, piattaforma di streaming di proprietà, e non in TV. Ma è pur sempre un inizio. Andiamo un po’ ad analizzare il tutto. Attenzione, seguiranno spoiler sulla prima puntata, quindi se non l’avete vista, tornate in seguito.
Tanti match, poche parole e una nuova veste grafica
La ROH è sempre stata sinonimo di wrestling lottato. Wrestling tecnico, wrestling duro. Sangue, sudore e lacrime. E questa prima puntata mi ha riportato alla mente le vecchie puntate di ROH TV di dieci anni fa. C’è stata tantissima azione e poche parole. I promo sono stati molto, molto rapidi e sono serviti a lanciare i match. Persino il promo di Yuta è durato sì e no cinque minuti ed è servito per introdurre il match contro Thatcher della prossima settimana.
Tre match sono stati obiettivamente sopra la media per un prodotto televisivo e parliamo di Sabre vs Christian, Takeshita vs Woods e Castagnoli vs AR Fox. Se non li avete recuperati, fatevi un favore e guardateli. Veloci, ricchi d’azione e soprattutto con un tasso tecnico e una pulizia davvero incredibili.
Gli altri match, invece, sono stati un mero riempitivo per arrivare alla durata di due ore. Per carità, match più che discreti, ma che non hanno aperto feud o altro. C’è da dire, però, che due ore sono un filo troppe. Un’ora e mezza di show sarebbe obiettivamente perfetta, basterebbero 4-5 match e si tirerebbero fuori puntate meno lunghe, meno difficili da seguire nel complesso e soprattutto si terrebbe un livello altissimo per tutta la durata dell’episodio.
Dal punto di vista, invece, puramente visivo, c’è da fare un applauso a Tony Khan e i suoi. Questa ROH è uno spettacolo visivo. Rosso e nero stanno caratterizzando questa nuova ROH e sono presenti ovunque nell’arena. Il titantron, le luci e la grafica sono praticamente perfetti. La ROH risulta perfettamente riconoscibile e al tempo stesso riesce a differenziare il prodotto da tutto il resto che si vede in TV. Approvato senza riserve. E no, non sembra la vecchia NXT come fatto notare da tanti.
Un roster all’altezza
Ricordate? Qualche settimana fa mi lamentavo che non si capisse il vero roster della ROH. Be’, da questo primo episodio capiamo facilmente che il roster è comunque abbastanza profondo e mixa in modo intelligentissimo giovani, ROH original e vecchie glorie della passata federazione. Da un lato le vecchie chiocce che serviranno a lanciare i giovani (Daniels, Mark Briscoe, lo stesso Castagnoli, magari Thatcher in pianta stabile) e dall’altro dei giovani in rampa di lancio che non vedono l’ora di diventare il futuro della federazione (Christian, Woods che per quanto sia lì da 6 anni rimane uno in rampa di lancio per il titolo mondiale, e lo stesso Yuta).
L’unica speranza, a mio avviso, è che questo roster rimanga separato e che non si veda gente che appare in ROH anche a Dark o Dark Elevation. Il roster deve avere una sua dignità e non apparire in show di serie B della federazione “sorella”. Se AR Fox va per il titolo ROH non può andare a perdere a Dark contro Hook, per capirci. Se dai alla ROH questo tipo di prodotto, devi proteggere tutti i suoi atleti, senza se e senza ma.
L’unico dubbio che rimane è quello del roster femminile, che per ora ha fatto vedere solo sette ragazze, di cui quattro sicuramente saranno presenti in pianta stabile, ossia Rayne, Skye Blue, Nightingale e Athena. Non per nulla, la stessa Nightingale ha sfidato la campionessa a mettere in palio la sua cintura.
E ora il PPV
Manca poco. Manca pochissimo. E ancora il tavolo non è apparecchiato. Sì, perché, a 25 giorni da Supercard of Honor, non abbiamo ancora nessun match annunciato ufficialmente, anche se Kingston e Castagnoli sicuramente andranno a collidere, vista la prima puntata.
Ora, non voglio entrare nel campo degli spoiler, perché in realtà i match, vedendo i tapings, si capiscono bene ma una costruzione di nemmeno venti giorni è un po’ troppo rapida. In fin dei conti, gli atleti ROH finora sono stati in AEW, certo si voleva dare al primo episodio quell’aura di “nuovo inizio”, ma, a questo punto, si poteva tranquillamente cominciare un po’ prima lo streaming di ROH TV.
In ogni caso, ROH promossa, con una minima riserva, ma il futuro non sembra così tanto nebuloso come lo sembrava qualche settimana fa. Come diceva Jay Briscoe, Reach for the sky, boy(s)!