Ci avevo provato, con la piccola forza del mio pensiero, unita alla grande forza del pensiero di voi tutti, ad aiutare un giovane uomo a uscire da un vortice di coltelli puntati alla testa. Purtroppo la nostra forza, grande, e la sua, immensa, non sono bastate a restituirlo al mondo del quale adesso non può più fare parte: quello dei vivi.

 

Niente però mi vieta di credere che adesso stia meglio. Niente mi vieta di pensare che aldilà delle nostre lacrime, la sua rinascita sia più gloriosa della sua troppo breve vita. Matt Cappotelli, come scrissi qualche tempo fa, quando seppi del ritorno del suo più temibile nemico, non è riuscito nell’intento di vincere la sua rivalità più importante e pericolosa. Face fino alla fine. Face anche contro l’avversario più scorretto, quello che va contro ogni regola davanti e dietro le scene. Quello che va Shoot, sempre e comunque.

Matt lascia sola sua moglie Lindsay, dopo averle però insegnato quando forte possa essere l’animo di un uomo e quanto forte fosse lui. Adesso è arrivato il momento di versare le lacrime più amare, quelle che non portano più dietro nemmeno un briciolo di speranza, quelle definitive. Adesso è anche il momento, però, di imparare un’altra cosa per Lindsay, quando forte sia anche e soprattutto lo spirito di Matt, che in vita era un guerriero e adesso è diventato mito.

Fa davvero male pensare che una vita spesa a prepararsi per qualcosa, possa essere drasticamente rallentata prima ed egoisticamente interrotta poi, ma è la realtà, ed è con la realtà che facciamo i conti ogni giorno. Una realtà che interessa centinaia di persone nel mondo, dagli Stati Uniti, lontani, splendenti e quasi inarrivabili, fino al vicino, quello che vediamo ogni mattina accompagnato su un’ambulanza in una sedia a rotelle, senza più capelli, senza più voglia di lottare.

E’ in esempi come questi però, che bisogna trovare la speranza, la forza. Bisogna andare avanti ascoltando queste storie, quelle di persone come Matt, che hanno versato fino all’ultima goccia di sudore nel tentativo di tenersi aggrappati a una vita passata attraverso 38 brevissimi anni. Perché lui ha dovuto tenere testa a uno dei cancri più maledetti che la natura abbia messo sul piatto, e nonostante tutto ha rilanciato fino all’ultima mano. Ha provato anche a barare, ma quando non ha trovato più assi nella manica, il suo avversario ha calato il poker. Nonostante tutto stava per farcela. Lo ha sconfitto in prima istanza. Ha perso l’appello. La vita è ingiusta, proprio come la giustizia a volte, però ha insegnato a combattere.

Lo so che la morte di Matt, un vero duro, può scoraggiare, ma non deve essere cosi. La sua voglia di vivere deve servire da spinta. Questa sua storia deve essere un’eredità per coloro che combattono e combatteranno. Aggrappatevi tutti fortissimo alla vostra voglia di vivere, come lui, fatelo e vedrete che il male non sembrerà più cosi grande, cosi nero e cosi invincibile.

Resta il ricordo, per molti purtroppo sbiadito, di un Wrestler che non ha fatto a tempo a dimostrare quelle grandi qualità di cui tanto si parlava. Resta il ricordo, soprattutto, di una persona che stava modellando la sua vita e la sua compagna pensando al suo bene e alla sua salute. Resta il ricordo, alla fine dei conti, di una persona che ha cercato di offrirsi in tutto e per tutto quando ha capito che non era finita e che poteva fare ancora molto, soprattutto per gli altri.

Resta anche un Ring, un quadrato sognato e immaginato centinaia di volte ancora prima di calcarlo. Resta un’impronta sopra di esso, di quel primo passo fatto, scavalcando la seconda corda e assaporando per la prima volta il soffice calore di un attrezzo per il quale si crede di essere nati, e nel quale si viene letteralmente cullati dal primo istante. In quel Ring Matt ci resterà per sempre. Poco importa se per ciò che ha fatto è difficile anche considerarlo davvero un Wrestler, poco importa se non ha vinto o non sia andato Over. Poco importa tutto. Ciò in cui credeva è ciò che importa. Per questo sarà sempre un simbolo del quadrato e sarà sempre un simbolo di lotta.. il Face più testardo della storia del Pro Wrsetling!

 

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.