In questi ultimi tempi nella WWE non si parla soltanto di coronavirus e delle conseguenze negative che la pandemia sta portando al Professional Wrestling. C’è stato anche un movimento interno che, dopo i licenziamenti, è stato probabilmente l’evento più importante, ovvero l’avvicendamento dell’ Head Booker di Raw: Bruce “Yes Man” Prichard ha preso il posto del più ribelle e virtuoso Paul Heyman.
Lungi da me tirare le somme di questo cambio cosi presto, anche se già adesso si nota la completa discontinuità dei programmi che ha caratterizzato la WWE almeno fino a quando Heyman non assunse la carica, ma certamente le premesse non sono le migliori, se consideriamo che, l’unico vero atto compiuto dalla compagnia, è stato mettere Vince McMahon in una posizione più comoda.
Di sicuro il concetto creativo della World Wrestling Entertainment è uno dei problemi maggiori della compagnia, dei suoi scarsi Rating e della perdita continua di interesse da parte dei fan, che rimpiangono, almeno i più grandi, certi periodi passati nei quali, che si ammetta o no, il prodotto era più interessante e avvincente.
Per esempio c’è stato un periodo, che va dal 1999 al 2000, ovvero da quando lasciò la WWE Vince Russo a quando salì in cattedra Stephanie McMahon, nel quale la coerenza almeno cercava di regnare nella stanza dei bottoni. Questo periodo, ormai lontano e tristemente passato, portava il nome di Chris Kreski.
Chris Kreski, come detto, diventa Head Booker della World Wrestling Entertainment in piena Era Attitude, quando un ormai cotto Vince Russo lascia la compagnia per accasarsi insieme al suo braccio destro Ed Ferrara nella World Championship Wrestling. Kreski, esperto sceneggiatore e come si dimostrerà anche sensato nel mondo della lotta di intrattenimento, decide immediatamente di dare un senso a quello che il pubblico vedrà in TV. La parola coerenza, come preannunciato, finalmente cerca di trovare la sua stabilità nei programmi degli Show.
Non sono tanto le Storyline, alcune delle quali comunque buonissime, per non dire ottime, a rendere Chris un piccolo genio del Booking, ma la sua capacità di restare sempre lucido nel momento delle scelte e degli incroci. Le faide non venivano mai prese alla leggera e se qualcuno compiva un Turn, questo era spiegato. Come erano spiegate alleanze nuove o rivalità sul punto di nascere. Erano vietati avvicinamenti fra lottatori che avevano avuto faide sanguinarie condite dall’odio più profondo e soprattutto, ognuno aveva la sua piccola fetta d’importanza.
Dudley Boys, Edge e Christian e Hardy Boys, Mick Foley e Triple H, Kurt Angle e Stephanie McMahon, sono solo alcune delle proposte di successo di Chris, che nel corso del tempo ha sempre dimostrato di essere tagliato per il ruolo. Purtroppo, però, incredibilmente non poche persone all’interno della dirigenza gli hanno remato contro. Forse perché vedevano in lui qualcuno che stava prendendo troppo potere nei rapporti con i Wrestler, sempre entusiasti del suo operato, o forse perché semplicemente il carrierismo la faceva da padrone. Sta di fatto che la sua famosa lavagna divento presto un bersaglio per chiunque.
In quella lavagna Chris appuntava tutte le rivalità, gli incroci, le Storyline, i Turn. Tutto ciò che poi gli sarebbe servito per dire “no”, nel momento in cui qualche proposta sarebbe andata fuori dal un binario di logicità che da quel momento in poi difficilmente sarebbe stato di alto livello.
Alla fine gli altarini si scoprirono, e il suo posto, nel 2000, fu preso da una persona alla quale non si poteva dire di no, per la quale non si poteva discutere col capo. Il posto di Head Booker della WWE dal novembre del 2000 fu preso da Stephanie McMahon. Chris rimase nella compagnia fino al 2002, ma in un ruolo con molto meno potere. La continuità nei programmi andò pian piano svanendo e il prodotto WWE cominciò una discesa verticale che raramente ha avuto eccezioni nel suo modo di fare fuori logica.
Purtroppo non possiamo sperare in un suo ritorno, e perché farlo, visto che uno bravo si, ma molto meno attento di lui come Paul Heyman, disturbava già troppo. Non possiamo farlo però non per questo motivo, ma perché Chris ci ha lasciato, portato via da un cancro nel 2005.
Che dire? Non so se ci sono televisioni dall’altra parte, ma sono sicuro che oggi Chris si stia divertendo un mondo, seppur storcendo il naso, a vedere come il Wrestling sia cambiato, come la World Wrestling Entertainment sia tornata quella di sempre e come la All Elite Wrestling stia cercando di dargli battaglia. Sicuramente, per quello che si dice, la sua lavagna ce l’avrà anche li, starà appuntando ogni singola incongruenza per quando si incontrerà di nuovo con Vince McMahon. Quella sarà la resa dei conti, e stavolta, la voce, la potrà alzare anche lui senza nessun timore.