La Road to Bound for Glory è ben delineata per tutti i campioni ed i loro rispettivi avversari, ma nell’ultima puntata di Impact c’è stata una sorpresa, cioè il Call Your Shot Gauntlet match, dove il vincitore potrà reclamare una title shot per qualsiasi titolo in qualsiasi momento. Il match vedrà, tra gli altri, Heath e Rhino. Gli ex campioni di coppia di SmackDown stanno tenendo su una storyline tra le più appassionanti ad Impact, e anche questa settimana ci hanno sorpresi. Ciò che mi ha colpito della loro storia è stata la sua evoluzione da semi comedy a personale.

Heath arriva ad Impact grazie a quella benedizione per alcuni, maledizione per altri, che sono stati i licenziamenti di Aprile in WWE. Arriva a sorpresa, e nelle puntate settimanali ha ripreso quella gimmick avuta in WWE del lottatore senza lavoro che combatte per un contratto in federazione. Se all’inizio sembrava fosse una macchietta della storyline nata a Stamford, ora i risvolti sono molto più maturi. Heath ha guadagnato il suo appuntamento con Scott D’amore vincendo un trascurabile match a Victory Road, e durante questo meeting è uscito fuori il talento di un atleta sottovalutato che potrebbe aver trovato la sua strada. Il suo segmento è stato bellissimo perché vero. Lui non è un jobber, nell’accezione negativa del termine, ha combattuto nel main event di Raw contro il WWE Champion Drew McIntyre, e non merita un trattamento che a suo avviso non è meritocratico. Scott D’Amore si è stufato di questa storia, getta via l’accordo propostogli da Heath, ma recita bene la parte di chi pensa sì agli interessi dell’azienda, ma ha anche a cuore i propri dipendenti. Heath è stanco, esce dall’ufficio avvelenato, e chi incontra fuori?

Rhino. Il suo amico, Terry, che l’ha convinto a rivolgersi ad Impact perché è un’isola felice, la vera terra delle opportunità, ma cosa è cambiato per Heath? Nulla. Grazie Terry. Grazie davvero. Il segmento è stato intenso, e Heath aveva le lacrime agli occhi. Giorni fa si lamentava che in WWE sembrava gli tarpassero le ali, ed un fondo di verità a mio avviso c’è, perché nel wrestling di oggi manca la verità. Se da una parte abbiamo la WWE che somiglia a Gli Occhi del Cuore, regia di René Ferretti, dall’altra c’è la AEW, che è un prodotto diverso, sì, ma è così impegnata a discostarsi da Gli Occhi del Cuore da rimanerne un po’ succube, almeno a mio avviso (apprezzo entrambe le federazioni, onde evitare equivoci). Ad Impact, povera spettatrice nella lotta tra le grandi, abbiamo una storia verosimile, una storia che emoziona. Heath ha trovato quella tranquillità per esprimere il proprio talento narrativo che a mio avviso lo porterà nelle zone alte della federazione, portandolo magari a vincere un titolo mondiale che fino a qualche tempo fa sembrava solo un sogno. E stavolta dovrà davvero ringraziare Rhino. Quel Rhino che gli regalerà quell’opportunità titolata tanto agognata, quell’amico che ha fatto il passo indietro e che metterà a rischio la sua carriera per salvarlo. Quindi che dire, grazie a questo nuovo risvolto, la storia si arricchisce e continua a costruire quello che sarà un main eventer della federazione, nonché, finalmente, ex Hottest Free Agent in Sports Enterteinment.

Heath ad Impact ha trovato davvero il posto perfetto dove esprimersi, abbandonando le vesti del jobber WWE, non rischiando un’avventura che sarebbe stata mediocre ed altrettanto deludente in AEW, ma investendo su Impact, che gli sta dando quello spazio che i fan hanno sempre augurato al One Man Band.