Poco tempo fa ha annunciato il suo ritiro dal mondo del Wrestling un lottatore che è stato tanto vicino a noi italiani, quanto comico e stereotipato per il pubblico del resto del mondo. Sto parlando di Santino Marella, un lottatore che non può non entrare di diritto nella storia della WWE, soprattutto in quei capitoli che ci riguardano da vicino, non solo per la sua Gimmick “italiana”, ma anche perché il suo debutto avvenne durante gli storici Tapings di Monday Night Raw tenutisi al Dutch Forum di Milano, vincendo, oltre tutto, il titolo intercontinentale contro Umaga, nell’ambito della Storyline che coinvolgeva il povero membro della famiglia Anoa’i, Bobby Lashley e Vince McMahon, oltre che, fino a poco tempo prima, l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Prima di debuttare a Milano nella WWE però, Anthony Carelli, questo il suo vero nome, fece parte per due anni della Ohio Valley Wrestling, all’epoca territorio di sviluppo della World Wrestling Entertainment. Fu li, nel 2005, che successe qualcosa che spinse la WWE a prendere dei provvedimenti per il comportamento di un’importante personalità del Backstage e continuare a costruire il personaggio di Carelli in maniera completamente diversa, trasformando Johnny Geo Basco in Boris Alexiev. Ma facciamo un passo indietro.
Fu Jim Cornette, all’epoca Head Booker della Ohio Valley Wrestling, a creare Johnny Geo Basco, che basicamente altro non era che un lottatore pauroso, uno di quelli che, teoricamente, avrebbe dovuto manifestare la sua incredibile paura nei confronti di un altro Character, anch’esso sviluppato da Jim Cornette, chiamato The Boogeyman. Teoricamente, si. Teoricamente perché quel Boogeyman, nonostante lo stesso identico atteggiamento avuto poi anche nel Main Roster, aveva un aspetto abbastanza diverso e molto, molto più ridicolo. Non si parlava infatti, di un ragazzone senza denti e con la faccia dipinta di rosso e nero, già di per se abbastanza ilarico. Si parlava invece, di un Wrestler senza trucco, con qualche dettaglio che riportava al voodoo, e con due corna sorrette nella sua testa da un cerchietto. Insomma, più che un personaggio che doveva far paura, sembrava la macchietta di un cattivo sfigato di un cartone animato poco serio.
Questa immagine, come normale, non era soltanto l’impressione che dava a tutto il pubblico che lo vedeva sul Ring, ma era anche la stessa di molti lottatori del Backstage, che, in quel periodo, si allenavano sognando un giorno di finire nel Main Roster. Uno di questi era Johnny Geo Basco, il nostro Anthony Carelli.
L’idea di Jim Cornette, come detto, era quella di mettere il buon Johnny sul Ring e fargli esprimere il suo terrore nei confronti dell’uomo nero, che più che un mostro/fantasma/personaggio horror, sembrava uno gnu in posizione eretta. Carelli, purtroppo per lui e per la scena che doveva venir fuori, scoppiò a ridere, mostrando a tutti coloro che erano attorno a lui e vedevano il “prodotto”, che Boogeyman più che paura, al massimo, poteva far ridere. Dietro a Carelli andò moltissima gente e il segmento fu rovinato, e fortunatamente, aggiungerei.
La cosa però fece infuriare Jim Cornette, Promoter, oltre che Character, dal noto temperamento irascibile, che appena vide tornare nel Backstage Carelli lo avvicinò e lo colpì con uno schiaffo (alcune versioni dicono due), colorando il tutto con grida, insulti e angherie verbali varie. Carelli non reagì, ma chiaramente si lamentò presentando alla OVW e alla WWE un esposto, seppur vocale, del comportamento di Jim Cornette. La WWE, consapevole del fatto che un avvenimento come quello poteva buttare fango sui loro metodi di insegnamento e, oltre tutto, cosciente che Anthony Carelli non era sotto contratto, ma bensì, in quel tempo, un allievo pagante, sospese Jim Cornette per alcuni mesi.
Jim Cornette tornò qualche tempo nella OVW ma la WWE ben presto decise di licenziarlo definitivamente, concludendo un rapporto che durava dal 1993. Ad Anthony Carelli invece, fu fatto un contratto ufficiale, da professionista, e sotto l’egida del nuovo Head Booker Paul Heyman, divenne Boris Alexiev, un personaggio pseudo russo che arrivò a vincere per due volte il titolo televisivo della compagnia di Louisville.
Il resto è storia. Santino Marella fu utilizzato a Milano, città nel quale la WWE registrava i suoi primi Tapings italiani della storia. Fu scelto “casualmente” da Vince McMahon per sfidare Umaga in un Match valido per il titolo intercontinentale. Un No Disqualification Match che si ritorse contro Umaga e Vince McMahon. Bobby Lashley, infatti, intervenne mettendo al tappeto Umaga e dando a Santino Marella l’occasione della vita: la vittoria del titolo intercontinentale il giorno del suo debutta nella WWE, il giorno del suo debutto a Monday Night Raw.