Due settimane esatte ci distanziano dalla dodicesima edizione di Supercard Of Honor. Un evento la cui card potrà contare sull’attesissimo confronto tra Cody e Kenny Omega per la lotta al potere del Bullet Club, su un Marty Scurll mai così vicino al titolo di Castle e sulle ospitate ‘made in NJPW’ di Tanahashi, Ishii e Ibushi.
In mezzo ad uno show del genere un match tre contro tre potrebbe passare in sordina, almeno sulla carta, ma i SoCal Uncensored hanno dimostrato che i titoli 6-man tag team possono generare grandi match come quello dello scorso sedicesimo anniversario contro il Bullet Club.
Gli Addiction hanno unito le loro forze con Scorpio Sky solo da pochi mesi, ma questi sono bastati per vederli raggiungere le cinture che stavano alle vite degli HungBucks dalla scorsa estate, grazie alla loro strategia e alle interferenze di Shane Taylor. I tre hanno in essere una faida con l’attuale COO della compagnia Joe Koff, che dopo aver sentito dire da Daniels che avrebbe rivelato i piani d’espansione della compagnia ha ricordato ai tre di come i loro contratti scadranno a fine anno e di come non verranno rinnovati. Come fare quindi a rimanere in ROH? Mantenendo un titolo alla vita.
Il trio si troverà alla prima difesa titolata e sarà impegnato contro i primissimi campioni 6-Man tag team della storia della Ring Of Honor, il Kingdom, con a capo un Matt Taven che ha reclamato da tempo una title shot e che si è detto più volte vittima di cospirazioni fin da quando lui e Vinny Marseglia hanno dovuto difendere il titolo nonostante l’infortunio patito da TK O’Ryan, perdendolo poi contro i Briscoes e quello che è un nemico comune delle due squadre, ossia Bully Ray.
La scintilla fra le due fazioni è scoccata durante l’ultima puntata, dove i due team hanno fatto squadra per combattere numericamente alla pari con il Bullet Club, non riuscendoci e finendo per attaccarsi fra loro a fine match.
La storyline anti-authority tra i SCU e Joe Koff continua quindi sotto forma di difesa dei titoli, con la speranza che il tanto decantato ”All Thriller, No Filler” di Bully Ray si traduca in meno interferenze da parte di tutti, compreso dallo stesso enforcer.