Anche se il titolo potrebbe far pensare il contrario, no, non è un articolo su The Undertaker, quello me lo tengo per il post WrestleMania probabilmente
I programmi WWE potrebbero essere paragonati a una serie tv, oppure a una sit-com, una soap opera, che da più di vent’anni ci tiene compagnia ogni settimana. E come in ogni serie tv ci sono i colpi di scena, ma anche gli imprevisti, gli addii, i ritorni. Quello che manca, però, sono le pause; perché, al contrario di molte serie tv, a WWE non suddivide i suoi programmi in stagioni da dieci o venti puntate l’una, in cui tra una stagione e l’altra passano mesi, o anni, bensì lo show va in onda settimana dopo settimana. E non solo uno, perché oltre a Raw ci sono SmackDown, 205, Main Event (esiste ancora vero?), NXT, NXT UK, il prossimo NXT Japan, un sacco di ore di programmazione. E con così tante ore, spesso capita di optare per scelte che un fan potrebbe definire incoerenti, se in possesso di un certo tipo di memoria storica.
Ci sono alcuni fan che, purtroppo, o per fortuna, tendono a ricordarsi tutto e a fare continui paragoni con ciò che è avvenuto in passato; altri, invece, non ci danno chissà quale peso. Un wrestler ottiene, ad esempio, una title shot, oppure forma un’alleanza, o effettua un turn, e qualcuno noterà che ciò è incoerente con il percorso seguito fino ad ora per lui. Lo diciamo continuamente, quando un lottatore subisce un “depush” e noi ripensiamo a dove stava neanche sei mesi fa, o viceversa; pretendiamo una certa coerenza nella gestione di un personaggio e ci lamentiamo dei piani a breve termine temendo che potrebbero rovinargli la carriera.
Tuttavia, io mi domando quanto sia effettivamente possibile mantenere questa coerenza interna, o se ci sia una scadenza oltre la quale ogni storyline possa subire un azzeramento e ricominciare da capo. Mi è tornata alla mente una discussione avuta qualche anno fa, quando (mi pare, la mia memoria vacilla), Randy Orton e Mick Foley avrebbero potuto allearsi per Survivor Series e qualcuno fece notare come i due avessero avuto un feud in passato, al che si rispose che era stato anni fa, ossia, per la WWE, “ere geologiche fa”. Ed è vero, ci mancherebbe: dieci ore di programmazione settimanale, che vanno in onda ininterrottamente giorno dopo giorno da anni, alcuni show da decenni, sicuramente impongono una certa flessibilità, perché sarebbe letteralmente impossibile tenere conto di ogni faida, ogni promo, ogni segmento. Magari nel 2025 Edge e Randy Orton riformeranno i Rated RKO e qualcuno obietterà che Edge non potrebbe mai allearsi con chi ha eseguito una RKO su sua moglie, al che si sentirà rispondere, appunto, che si parla di ere geologiche fa. Ma pensiamo anche a Tommaso Ciampa e Johnny Gargano, Sami Zayn e Kevin Owens, Seth Rollins e Roman Reigns, wrestler che in futuro saranno destinati ad allearsi e a scontrarsi per anni, a seconda degli schieramenti, e la gente si domanderà come la WWE potrà gestire al meglio tutto questo, e la risposta sarà che, probabilmente, non lo farà; o forse sì, dipende da quanto peso si vuol dare al passato.
Un altro esempio sono i continui push e depush delle Superstar, alle volte usati a sproposito dato che “push” alle volte significa ottenere un match televisivo dopo settimane di latitanza e “depush” significa passare da lottare per il titolo WWE a quello Intercontinentale. Ma, sottigliezze a parte, pare normale che un wrestler non possa viaggiare sullo stesso binario per tutta la vita; eppure noi pretendiamo una certa coerenza anche in questo. Mi viene in mente Asuka e a quando è entrata nella Chamber contro Shayna Baszler, ricordo di aver sperato che la facessero durare un po’ di più, abbastanza da rispettare quello che è stata in passato. Lo diciamo spesso quando un wrestler perde, “ha vinto la Rumble”, “è un ex campione mondiale”, “ha sconfitto tutto e tutti”, perciò devono essere trattati sempre in un certo modo, quasi lo pretendiamo. Eppure non applichiamo lo stesso ragionamento a tutti, per esempio Kofi Kingston è un multi campione di coppia e campione secondario, eppure secondo molti non aveva la credibilità per essere campione WWE: perché? I titoli vinti all’improvviso non valgono nulla? Perché forse quei titoli, nel momento storico in cui li ha vinti, non significavano nulla? A quanto pare dipende da quanto ci ricordiamo e da che valore diamo a questi ricordi.
Per voi esiste un momento in cui si può fare tabula rasa e ripartire da zero? Si può far finta che certi avvenimenti non abbiano valore dopo un certo periodo di tempo? Vi piace che in WWE tutto possa cambiare da un giorno all’altro? Certo i booker sono famosi per non progettare piani a lungo termine, ma anche un piano annuale quanto è a lungo termine paragonato ad uno show che conta più di due decenni di vita?