Grossi cambiamenti per Lashley, dalla collaborazione con Lio Rush al turn. Sono queste le mosse giuste per riuscire finalmente a lasciare il segno in WWE?
Ci sono qualità che o le hai dalla nascita o non le avrai mai. In particolare riguardo il wrestling un lottatore potrà migliorare la tecnica, l’abilità al microfono, il look del personaggio, ma se non si ha un gran carisma difficilmente con il passare degli anni si riuscirà a migliorare questo aspetto. Sfortunatamente è proprio il caso del buon Bobby.
Quando dieci anni fa abbandonò la WWE in pochi si accorsero dell’addio. Messo da parte per carenza di idee le strade si separarono nel silenzio, un’indifferenza che spiega bene il suo rapporto con il pubblico. Il fisico per sfondare lo aveva e lo ha ancora, il push lo ricevette tra il titolo ECW e l’esser protagonista di un feud con Vince McMahon e il futuro presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma se rimani con l’espressività di un totano e non si ricorda un promo decente è difficile avere successo in WWE. L’unico momeno in cui lo ricordo davvero tifato fu quando a Milano corse in aiuto del “nostro” Santino Marella facendogli vincere in quella notte storica il titolo Intercontinentale.
Passato poi in TNA ne ho sentito tessere le lodi di quanto fosse migliorato, così al momento del rientro nella federazione di Stamford non vedevo l’ora di osservare i suoi progressi, una seconda chance da sfruttare al meglio. Ormai sono passati sei mesi dal suo ritorno e purtroppo non ho notato gran differenze con il tartufone di allora. E’ vero, la gestione è stata molto deficitaria, spesso con match fine a sé stessi al di fuori di rivalità vere e proprie o inserito in segmenti di pessimo gusto come quello delle sue tre sorelle. Ma non si può negare l’impacciataggine ogni volta che si ritrova con un microfono in mano, senza riuscire a sopperire nel ring trascinando i pubblico dalla sua. Oggi come dieci anni fa che appaia o meno in una puntata di Raw non cambia assolutamente nulla. Vorrei conoscere il fan che si reca all’arena entusiasta perché non vede l’ora di assistere a Bobby in azione.
In uno scenario simile credo che siano state finalmente prese le due decisioni migliori per provare a mettere qualche toppa alla situazione. Innanzitutto l’aggiunta di un manager: Lio Rush è una buona scelta, visivamente funziona il contrasto fisico tra i due, come promo il piccolo assaggio nella puntata scorsa mi fa ben sperare. Il modo in cui il trash talker commentava l’incontro del suo assistito lo rendeva fastidioso come una zanzara, di questo passo la gente desidererà sempre più ardentemente di veder perdere Lashley. Il turn heel diviene così un buon espediente per arginare i problemi di una difficile gestione. Passato tra i cattivi non è che Bobby guadagni improvvisamente carisma, ma se proprio non si riesce a portare il pubblico dalla sua allora meglio cavalcare l’onda e cercare di raccogliere più fischi possibili.
Da face non avrebbe mai raggiunto l’appeal di Rollins, Ambrose o Balor, ora a Raw da heel dovrà cercare di scalare le gerarchie, ma in chiave mark solo Braun può metterlo in difficoltà. Se wrestler come Corbin, Ziggler e Owens ricalcano più il personaggio del cattivo vigliacco tipico della WWE, ci sono poi big man come McIntyre e Strowman che più si avvicinano alla tipologia di Lashley. Ma Drew e Braun hanno comunque un fan base che li apprezza al di là dello schieramento, Bobby invece può attirare quel tipo di heat alla Mahal da renderlo davvero intifabile, con la differenza che sul ring rappresenta una minaccia per tutto il roster.
Io continuo a credere che in WWE il suo percorso difficilmente sarà trionfale, ma l’accoppiata turn più manager è quanto di meglio si potesse sperare per cercare di dare una sferzata al suo deludente come back. E voi cosa ne pensate? Questo doppio cambiamento potrà davvero farlo svoltare? Riuscirà prima o poi a vincere il titolo Universale o WWE? Se avete voglia fatemi sapere la vostra qui sotto nei commenti. Alla prossima!
Sergedge – EH4L