Tutto ha un inizio. Anche i più grandi, prima di diventare tali, sono stati delle persone comuni. Il successo non è una qualità che si ha dalla nascita, ma è un pregio che va costruito, sviluppato e curato con il duro lavoro nel corso degli anni. Tutti si delineano la via del successo partendo da un’origine, e quest’origine in WWE si chiama NXT. Nato come semplice talent show senza nessuno scopo preciso, NXT nel 2012 si è sostituito alla precedente FCW, in modo tale da concedere più spazio televisivo e importanza ai talenti del territorio di sviluppo della federazione. Fin dal principio, l’obiettivo principale da perseguire in questo roster è stato vincere il titolo massimo, ossia l’NXT Championship, con la speranza che, ottenendo questo riconoscimento, ci si potesse guadagnare la presentazione migliore possibile al momento dell’approdo nel Main Roster. Quindi, considerando che i campioni massimi sono stati in tutto 11, saranno riusciti tutti a rispettare le aspettative una volta aggregati al roster principale?

Seth Rollins

Seth è stato incoronato come primo campione dello show in assoluto dopo aver battuto Jinder Mahal nella finale di un torneo istituito proprio a questo fine. Seth ha avuto la sfortuna di diventare campione in un periodo in cui questo programma a cadenza settimanale non era ancora diventato un fenomeno di culto nel mondo del wrestling, ma, nonostante ciò, “The Architect” è forse il lottatore che è riuscito ad avere più successo una volta approdato nel roster principale: fin da subito, la federazione ha individuato in lui un wrestler predestinato per stare nel Main Event, e, tramite l’alleanza creta con Dean Ambrose e Roman Reigns una volta passato a Raw, è stato inserito fin dal primo momento in match di rilievo, mettendo in mostra tutte le sue capacità. Nonostante siano passati solo 5 anni dal suo debutto a Survivor Series 2012, Seth ha già un palmares da far invidia, che sarà sicuramente arricchito col passare degli anni. Dire che il lottatore di Davenport abbia rispettato le aspettative è riduttivo.

Big E

Probabilmente, il campione di NXT più dominante della storia. La particolarità che lo rendeva così sovrastante stava nel fatto che lui pretendesse che l’arbitro, prima di decretare la sua vittoria, dovesse arrivare al conto di 5. Nonostante ciò, almeno in competizione singola, Big E non ha avuto il successo sperato, una volta fatto il grande salto. Infatti, dopo un inizio abbastanta incoraggiante, contraddistinto da un’alleanza con Dolph Ziggler e dalla vittoria del titolo intercontinentale, il wrestler ha sofferto parecchio il passaggio da una realtà minore ad un’altra più competitiva e complicata. Nonostante questi problemi, però, Big E ha trovato nell’alleanza con Xavier Woods e Kofi Kingston la sua fortuna maggiore, dato che il New Day, dopo aver affrontato alcune difficoltà iniziali come tag team, ha incominciato ad inanellare successi su successi nella categoria di coppia, diventando, addirittura, il team ad aver mantenuto i titoli più a lungo di tutta la storia della federazione. Nonostante le grandi difficoltà come singolo, Big E si è tolto le sue belle soddisfazioni.

Bo Dallas

Bo Dallas è sicuramente il performer che ha ottenuto meno successo di tutti. Nonostante ad NXT sia riuscito a lasciare, tutto sommato, il segno, non è riuscito ad incidere una volta aggregato al roster di Raw. Certamente, la gimmick a lui attribuita non l’ha aiutato: era evidente che il suo personaggio del “Power Of Positivity” non potesse funzionare. Non è mai riuscito a far realmente breccia nei cuori dei tifosi, tanto che, in poco tempo, è finito nel dimenticatoio. Dal suo debutto, è stato utilizzato praticamente sempre come personaggio comedy e come jobber, ed infilato in diverse occasioni in fazioni o tag team di “indesiderati”, come, per esempio, “The Social Outcasts”. Anche se, ultimamente, è stato affiancato ad un lottatore del calibro di The Miz, Bo Dallas non ha già più niente da dare alla federazione. Purtroppo per lui, qualcosa è andato storto.

Neville

Anche per Neville, il percorso non è stato dei più semplici. Nonostante i grandi successi ottenuti ad NXT, sia nella categoria di coppia con Corey Graves, sia nella competizione singola, una volta giunto nel roster principale, ha sempre faticato parecchio ad imporsi come una delle attrazioni più importanti dello spettacolo. Eppure “The Man That Gravity Forgot” ha sempre posseduto uno stile di lotta molto acrobatico e spettacolare, in grado di far saltare dalla sedia lo spettatore, ma ciò non gli ha garantito il successo assicurato. Nei mesi strettamente successivi al suo approdo a Raw, è riuscito ad attrarre su di sé un minimo di attenzione, soprattutto per il suo stile sopracitato. Ma il problema più grande è che, fin dal primo momento, i booker WWE non sono stati in grado di fornirgli una caratterizzazione del personaggio tanto adeguata quanto le sue abilità sul ring. La sua rinascita sembrava essere arrivata con il suo ingresso nella categoria Cruiserweight, dato che si è riuscito ad imporre come un campione dominante e senza rivali, ma anche questa parentesi si è conclusa con un triste epilogo, determinata dal suo abbandono avvenuto qualche mese fa al fine di cercare più fortuna altrove. Sicuramente non è il caso più fallimentare di tutti, ma gli poteva andare decisamente meglio.

Sami Zayn

Un personaggio genuino, dotato di capacità sul ring fuori dal comune. Già ad NXT era uno dei beniamini del pubblico, dato che gli venivano riconosciute soprattutto le sue enormi ablilità da lottatore. Quando debuttò nel Main Roster, rispondendo alla open challenge di John Cena, l’area esplose, letteralmente. Un debutto migliore non lo poteva desiderare. Peccato che questo momento corrispose con un brutto infortunio alla spalla che lo costrinse a rimanere fuori dai giochi per un lunghissimo periodo. Da quando è tornato in azione, però, Sami non è riuscito togliersi grandi soddisfazioni: effettivamente, “The Underdog From The Underground” non è ancora riuscito a vincere un titolo, né a Raw, né a Smackdown, togliendosi come uniche soddisfazioni il fatto di aver partecipato a due edizioni di Wrestlemania (di cui una solo nel pre-show), ed aver disputato qualche match molto ben riuscito, ma nulla di più. Nonostante il recente turn heel possa rappresentare la svolta per Sami, il wrestler canadese può essere tranquillamente definito come il secondo campione di NXT che ha riscosso meno successo di tutti, con solo Bo Dallas che è riuscito a far peggio di lui, sperando che il futuro possa garantire più fortunata a colui che veniva precedentemente chiamato “El Generico”.

Kevin Owens

Dopo parecchi casi di campioni che hanno trovato difficoltà nel Main Roster, eccone uno che rappresenta l’esatto opposto. Il suo percorso ad NXT non è durato troppo a lungo, Owens era già pronto, gli bastava solamente entrare un po’ nei meccanismi della compagnia. Per questo, “The PrizeFighter” è stato subito lanciato tra i grandi, mentre possedeva ancora il titolo dello spettacolo del mercoledì sera. Niente da dire: nello show giovane, ci ha messo poco a dettare legge, praticamente la stessa notte in cui ha debuttato è diventato il n.1 contender al titolo massimo. Per non parlare, poi, del suo esordio nel roster principale, dato che, al primo match in ppv, è riuscito a sconfiggere John Cena. Per Owens non è stato per niente difficile fare il grande salto, anzi, si può dire che fosse NXT a non essere pronto per qualcosa come il lottatore canadese.

Finn Bálor

Il campione più importante della storia di questo show. Oltre ad essere colui che ha detenuto il titolo massimo per maggior tempo, ha dato anche uno spessore diverso ad NXT. Praticamente tutte le sue difese titolate sono state eccellenti, impreziosite dalla novità creata col personaggio del “Demon King”. D’altronde, per il fondatore del Bullet Club non ci si poteva aspettare qualcosa di diverso. Purtoppo, però, ha fatto un po’ più fatica, rispetto al previsto, ad inserirsi all’interno della nuova realtà rappresentata da Raw: è vero che, alla prima chance che ha avuto, ha vinto subito il titolo universale, ma è anche vero che l’infortunio ottenuto la sera stessa gli ha complicato molto le cose. Ora sta vivendo un periodo di transizione, ma prima di dare giudizi sul suo percorso negli show principali preferisco aspettare. The Demon King necessità di altro tempo. Diamogli fiducia.

Samoa Joe

Al contrario di Kevin Owens, lui ha dovuto aspettare molto per abbandonare definitivamente il territorio di sviluppo. Inizialmente, Samoa Joe non era riuscito a lasciare il segno a Raw, soprattutto perchè è stato buttato nella mischia proprio nel periodo di Wrestlemania, e c’erano pochi modi per utilizzare “The Destroyer” in maniera adeguata. Quindi, per colpa non sua, il wrestler samoano ha riscontrato qualche difficoltà iniziale. Difficoltà che, poi, è riuscito a superare, in particolare perchè, subito dopo lo “Showcase Of Immortals”, ha subito ottenuto l’opportunità di affrontare Brock Lesnar per lo Universal Championship, mettendo in piedi una rivalità che, nonostante fosse molto scontata, è stata più che godibile. Siamo solo all’inizio del suo percorso, ma sembra che Samoa Joe possa riuscire a dire la sua.

Shinsuke Nakamura

Approdato ad NXT tra la gioia ed il clamore generale, Nakamura ha lasciato subito il segno nel territorio di sviluppo della federazione di Stamford, mettendo in piedi molti match sopra la media, come, per esempio, quello che lo vedeva contrapposto a Sami Zayn ad NXT Takeover: Dallas. Per questo, su di lui si sono create molte aspettative: ci si aspettava molto dal suo debutto col Main Roster. Tuttavia, anche se il nipponico ha avuto un avvio promettente, si è un po’ perso col tempo, dato che non è riuscito ad incidere come ci si aspettava, anzi, la sua presenza è passata abbastanza inosservata, in particolare perchè, quando è arrivato per lui il momento di ottenere un match per il titolo WWE, non è riuscito a creare incontri dalle atmosfere entusiasmanti, come avvenuto in quelli svolti ad NXT. È lecito aspettarsi di più, ma è anche vero che il tempo è dalla sua parte, dato che si è aggregato a Smackdown da neanche un anno.

Bobby Roode

“The Glorious One”. Sicuramente il campione, tra tutti quelli citati, che ha suscitato più coinvolgimento nel pubblico, soprattutto grazie alla sua theme song, “Glorious Domination”. Nell’anno trascorso alla Full Saint University, ha dato un contributo enorme, soprattutto a livello emozionale, attraverso entrate spettacolari e match da ricordare, su tutti molti di quelli in cui si trovava contrapposto a Roderick Strong. Dopo la sua rapida ascesa, è già divenuto un membro dello show diretto da Shane McMahon, dove, a causa del poco tempo da lui trascorso in questo roster, non è ancora riuscito ad esprimersi al meglio, ma lasciando sicuramente segnali incoraggianti, come il fatto che sia uno dei 5 uomini che rappresenteranno Smackdown a Survivor Series.

L’unidcesimo campione è Drew McIntyre, ma, dal momento in cui non ha ancora fatto il grande salto, non si può giudicare in quale modo abbia reagito a quest’importante svolta, nonostante Drew avesse già avuto un precedente stint in WWE.

E voi, quale tra questi campioni avete apprezzato di più di tutti?

The Notorious