L’ultima puntata di NXT, la prima in onda di martedì e la prima dopo TakeOver Stand&Deliver, si è concentrata sulla celebrazione dei nuovi campioni, decidendo di tenere momentaneamente fuori dagli schermi gli sconfitti: assenti Adam Cole e Kyle O’Reilly, probabilmente per lasciar respirare la loro faida dopo il tremendo match conclusivo dello Special Event e per far concentrare il pubblico sull’addio ad NXT di Roderick Strong; assente Io Shirai per lasciar spazio al bel momento tra Raquel Gonzàlez, Rhea Ripley e Bianca Belair; assenti non solo gli ex campioni di coppia (comprensibilmente) ma anche i GYV; assente Jordan Devlin, perché Escobar aveva una open challenge da lanciare. Assente, pure, l’ex NXT Champion, dopo un regno durato più di sei mesi, Finn Bàlor. Ed è proprio per lui che oggi vorrei spendere due parole.
Siamo nella metà del 2019 e Tyler Breeze ritorna a sorpresa ad NXT per un confronto con Velveteen Dream, poche settimane dopo Fandango lo raggiungerà riformando i Breezango; il duo avrà maggior fortuna ad NXT rispetto al main roster, riuscendo anche a vincere i titoli tag team dello show giallo. Ma la vera grande sorpresa il pubblico la ha nella puntata del due ottobre 2019, quando fa il suo ritorno ad NXT nientemeno che “Prince” Finn Bàlor.
La questione di atleti che, dopo un periodo più o meno lungo nel main roster, fanno ritorno ad NXT, è stata accolta in maniera positiva. I casi ad ora si contano sulle dita di una mano o poco più, ma generalmente non è sembrato un “declassamento”, o una bocciatura, degli atleti, piuttosto un serio tentativo di rilanciarli. Difatti i nomi sono stati pochi, a fronte di tanti (forse troppi) atleti mal utilizzati o ristagnanti nel roster principale. Perciò, al ritorno di Finn Bàlor ad NXT, il sentore generale era che dovessimo aspettarci qualcosa di grande.
Bàlor dapprima stupisce tutti con un turn heel alleandosi con la Undisputed Era, ma questo turn dura poco dato che ben presto sfida Adam Cole per l’NXT Championship. Avendo perso il match a causa di un’interferenza di Johnny Gargano, Bàlor inizia ad orbitare attorno al titolo North American, lottando per la cintura in numerose occasioni. Ma è con l’infortunio di Karrion Kross, neo NXT Champion, e conseguente riassegnazione della cintura, che le cose cambiano: dopo un Fatal 4 way Iron man match e un successivo incontro uno contro uno con Adam Cole, Finn Bàlor conquista il vacante NXT Championship, diventando campione dello show giallo per la seconda volta.
Il regno di Bàlor è durato da settembre 2020, circa un anno dopo il suo ritorno ad NXT, ad aprile 2021, quando ha “restituito” (poi ci arriviamo) la cintura a Karrion Kross. Cosa possiamo dire di questo regno? Si è trattato di un successo? E Bàlor meritava di perderla la cintura?
Durante il suo regno da campione, Bàlor ha affrontato tre avversari di grande, grandissimo rilievo, quali Pete Dunne, Adam Cole e Kyle O’Reilly. Per Pete Dunne si è trattato di un passo importante, un turn heel che lo ha visto affiliarsi a Danny Burch ed Oney Lorcan (Pat McAfee si era già defilato) e se avesse vinto il titolo nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare; peccato per come sia stata gestita la stable, non sempre nei modi migliori, ma questo non è l’argomento di oggi. Su O’Reilly circolavano da tempo voci di corridoio che volessero un push in singolo per lui e la sfida a Finn Bàlor ne è stata la conferma. Abbiamo avuto un prima match straordinario, terminato sfortunatamente con un infortunio alla mascella per il campione, e poi un secondo match che ha portato allo split dell’Undisputed Era e ad un successivo match tra Cole e Bàlor. Da una parte è vero che si è avuta l’interferenza di O’Reilly, ma non credo che ciò abbia intaccato in qualche modo lo status da campione di Finn.
Sebbene dunque non sia stato sempre al centro delle storyline in cui era coinvolto, Finn Bàlor ha rappresentato lo standard che gli sfidanti desideravano eguagliare, oltre a farsi garanzia di match dalla qualità eccelsa. Un campione solido, un campione meritevole, un fighting champion. Come ho già detto, ognuno dei suoi sfidanti avrebbe potuto sconfiggerlo con merito e il fatto che Bàlor ne sia comunque sempre uscito da vincitore lo ha reso a tutti gli effetti il migliore tra i migliori. Nessuno sfidante di transizione (cosa comunque rara ad NXT, va detto) e tutte faide più che ottime, sia dal punto di vista della storyline che del lottato.
Proprio l’ottimo lavoro creatosi attorno al titolo di NXT mi aveva fatto credere che fargli perdere il titolo appena Karrion Kross fosse guarito dall’infortunio sarebbe stato ingiusto. Adesso, col senno di poi, ho parzialmente cambiato opinione.
Tanto per cominciare, Kross è tornato ad NXT già a dicembre, ma sono passati mesi prima che venisse nuovamente coinvolto nel giro titolato; ciò è servito a ricostruire il suo status dopo lo stop per infortunio, ma ha anche permesso a Bàlor di rafforzarsi come campione, perché la sconfitta con Karrion non apparisse così scontata.
Spesso faccio l’errore di pensare che, nel caso di un campione particolarmente forte (inteso come status), lo sfidante non debba vincere alla prima chance. Trovo più giusto concedere una prima vittoria al campione, specialmente se lui e lo sfidante non si sono mai affrontati prima, dunque lo sfidante magari perde, ma ha modo di studiare le mosse dell’avversario, di comprenderlo, di capire i suoi punti deboli, dunque vincere la volta successiva. Una vittoria alla prima occasione mi sembra non dico un’ingiustizia nei confronti del campione uscente, ma quantomeno un rischio per il suo status. Non ritenevo che il regno da campione di Finn Bàlor fosse stato talmente spettacolare da convincere la WWE a non far riconquistare il titolo a Karrion Kross, non ero così sciocca, ma credevo che gli avrebbero concesso una prima difesa, per spazzare via quell’aria da campione tappabuchi che ogni tanto ha avuto, viste le modalità per cui è diventato NXT Champion.
Pur con questo rammarico, bisogna ammettere che Kross è stato costruito (anzi, ricostruito) molto bene e che Bàlor ha degnamente concesso l’onore delle armi. In questi mesi abbiamo potuto assistere al ritorno del Prince come campione massimo, dopo quattro anni dall’infausto infortunio post vittoria del titolo Universale; abbiamo rivisto finalmente Bàlor al top, sperando che questo regno da campione convinca la WWE a rilanciarlo anche qualora dovesse ritornare a breve nel main roster. Lo abbiamo visto coinvolto nella costruzione di O’Reilly in singolo e nello storico split dell’Undisputed Era. Abbiamo avuto il piacere di assistere a dei match spettacolari. Non sarà stato perfetto come regno, è terminato non appena Karrion Kross ha deciso di posare nuovamente gli occhi sul titolo, ma è stato bello, è stato ciò di cui avevamo bisogno.
Non so cosa ci sia in serbo per Bàlor al momento, non ho nulla su cui basarmi dato che non era presente alla puntata post PPV, perciò questo voleva essere un tributo (più che una valutazione) al regno da NXT Champion di Finn Bàlor, sperando che il futuro per lui sia roseo.