Il mistero è stato svelato, il nuovo investitore della TNA non è uno Sceicco annoiato o un ricco affarista russo, ma Mr. 305, MVP. Sarà in grado di fare la differenza o diventerà anch’egli un non-fattore in pochissimo tempo? Più atteso del ritorno del Winner Taco, ecco a voi l’editoriale odierno.
Partiamo da una premessa necessaria: in TNA le storyline tra figure autoritarie/bande esterne e paladini della Federazione hanno abbastanza stufato. Gli Immortals, gli Aces’n Eights ed adesso questo “Team Dixie” si sono contrapposti alla Fourtune, ai TNA Originals ed a babyface turnisti quasi senza soluzione di continuità per oltre 4 anni. Hulk Hogan, Mick Foley, Eric Bishoff, prima di loro Jeff Jarrett ed adesso Dixie Carter in un ruolo di ingiusta ed incoerente autorità hanno dato vita sempre al solito, estenuante canovaccio: faide incrociate, risse backstage, babyface annientati uno ad uno, risse backstage, sconfitte e vittorie in incontri a squadre (dal 2vs2 al 6vs6), risse backstage e finali anticlimatici, dalle cui ceneri si creano inevitabilmente altre stable heel. Ah, e come dimenticare le fantastiche ed avvincenti risse backstage!
Proprio per questo, da fan di MVP, mi sarei augurato un ruolo che non fosse quello dell’ennesima, illogica figura autoritaria. Perché SOLO nel Pro Wrestling esistono società in cui i proprietari possono essere scalzati da azionisti di minoranza e poteri esecutivi che passano da mille e più figure, come “L’executive shareholder” Foley, il “secret investor” MVP, i vari General Manager, i “Director of Operations” e via discorrendo…ma accantonando per un attimo questa tutto sommato estemporanea critica, la cosa che meno capisco è il perché. Anzi i perché.
Perché inserire un performer come MVP, non vecchio ma neanche verdissimo, in un ruolo non da wrestler attivo? Perché creare la nuova antitesi tra due macrogruppi babyface/heel? Perché far esordire gli American Wolves come bodyguard di un personaggio che ha il doppio della loro stazza? Perché creare un angle alla fine di Impact! in cui Dixie ed MVP non hanno detto assolutamente nulla di concreto, creando attesa pressoché per nulla alla prima occasione utile?
L’idea è che ci sia, come sovente capita in TNA, una storyline a lungo termine. Ma come testimoniato da molte altre storyline a lungo termine, come quella di AJ Styles esule o quella degli Aces’n Eights, lungo termine non è sempre sinonimo di qualità. Ma l’ottimismo è il profumo della vita diceva qualcuno, dunque mi sforzerò di pensare a quale potrebbe essere un logico epilogo per questa faida appena agli albori: innanzitutto credo che MVP sia un parlatore eccellente, uno dei migliori che abbia mai calcato il ring TNA, ha una presenza scenica decisamente d’impatto ed è credibile, considerata la sua gimmick di “ricca star di successo”, nella veste di magnate in abiti eleganti. Senza contare che il periodo passato in Giappone lo ha reso ancor più capace sul ring, dunque ben venga l’avvento di MVP in TNA.
Ma i più grandi pregi di MVP sono essenzialmente due. Innanzitutto “bravo!” a lui per aver inventato e registrato la sua gimmick, non giungendo mai a compromessi con la WWE e mantenendo il pieno titolo sulla sigla che lo ha reso noto come Montel Vontavious Porter, MVP appunto. La sua gimmick è pressoché unica, ha un appeal decisamente forte ed è una naturale estensione del suo vero modo di essere, dunque aver avuto la lungimiranza di “depositare il marchio” per tempo è stata una mossa decisamente astuta. Il secondo pregio è la sua poliedricità. MVP ha esordito da face, ed è perfettamente in grado di essere un buono atipico, interessante e con una mentalità “da strada”, non eccessivamente buonista e tenero…tuttavia il suo character si presta benissimo anche ad essere un heel con i fiocchi.
Pensandoci bene, MVP come figura contrapposta alla Carter potrebbe essere la chiave perfetta per porre termine a questa gimmick da cattivona che mal si addice alla tenera Proprietaria, che per essere fischiata dal pubblico fa totale affidamento su vignette backstage (chissà quanti tentativi falliti ci saranno dietro quei capolavori) o su frasi heel ultra scripted e qualunquiste degne del più ispirato Alberto Del Rio. Se dovesse, un giorno, definire Samoa Joe come un “Little Chihuahua” non mi stupirei per nulla.
Tornando seri, il turn face di Dixie Carter è solo una questione di tempo: ci potrebbero volere mesi o addirittura anni, ma stiamo pur certi che avverrà. Ed MVP potrebbe essere il “traditore” giusto in grado di rendere la Regina Dixie un’impaurita scolaretta oggetto delle naturali simpatie del pubblico, interpretando un heel capace di essere sia usurpatore che carnefice, sfruttando la sua autorità, magari, per porsi in match di rilievo senza troppe obiezioni. Una sorta di Jarrett del 2014, insomma.
Diamo tempo ad MVP, avremo modo di parlare di lui diffusamente in questi mesi, visto il prominente ruolo a lui affidato. Vi lascio con alcuni pensieri sparsi sul prodotto attuale, e sarei contento di sentire i vostri:
Saluto con estremo piacere l’avvento dei Wolves, ma solo a patto che ci siano piani per loro. Vederli andar contro Bad Influence e BroMans per 10.000 volte in tre mesi non mi va, o meglio può andarmi bene ma solo per le prime volte. Se ci si è convinti a contrattualizzarli, che ci sia anche la volontà di pusharli: non hanno bisogno di microfoni, dategli un ring e parleranno a voce più alta di qualsiasi altro lottatore.
La storyline di Abyss ed Eric Young, in questi ultimi mesi, è un vero aborto. Ed Eric Young è un amico pessimo, che è stato in grado di far regredire un mite e felice Avvocato in un Mostro psicopatico. Con amici così…
Ben venga il push per Joe, ma credo che oramai sia troppo tardi. Ha ancora tutte le possibilità per poter essere un valido asset per la TNA, ma il danno che è stato fatto a questo lottatore nel corso degli anni è stato qualcosa di assolutamente criminale. Joe, negli anni principali della sua carriera, è passato dall’essere la cosa migliore del wrestling ad essere un midcarder senza futuro…se opera riabilitativa deve essere, mi auguro che sia così forte e decisa da risultare quasi inverosimile.
Samuel Shaw. Samuel. Shaw. Una delle cose più involontariamente comiche del wrestling moderno. Di lui sappiamo: che è feticista. Che ama picchiare la gente con le scarpe, per poi annusarle. Che ama Dexter. Che non prova dolore. Che ha una casa demmerda. Che Christie Hemme lo definisce un “bravo ragazzo”, nonostante abbia un manichino/feticcio con i suoi capelli a casa sua. Che Christie Hemme non denuncerebbe mai un sociopatico con manie omicide solo perchè ossessionato con lei, vista la possibilità di mantenere una sana ed innocua relazione strettamente professionale. Datemi una sua vignetta a settimana e sarò sempre di ottimo umore.
E voi che ne pensate di questa “nuova” TNA? Non somiglia un po’ troppo alla vecchia?
NM Punk