Quando comincia la carriera di un lottatore, quasi sempre ciò che spinge ad arrivare alla fine di ogni allenamento è la speranza. La speranza di arrivare un giorno a toccare quelle vette che sono soltanto nell'immaginario più profondo. Quello stesso immaginario è la discarica di fantasie che non solo i wrestler, ma anche noi, ci facciamo ogni volta che davanti alla tv guardiamo un match, uno show, una finisher.
Capita spesso e volentieri che un lottatore quando inizia a combattere abbia grandi difficoltà, capita che devi allenarti duramente alla corte di Killer Kowalski per esempio. Succede anche, però, che spesso qualcun altro sia molto più facilitato e venga lanciato dopo pochi anni nel roster più importante del mondo, perché magari sei il figlio di Dusty Rhodes.
Chi li guarda si fa tante fantasie, si chiede dove arriveranno, come, perché, soprattutto quando. Ti ritrovi poi, spiritualmente insieme a loro, a notare che se hai lavorato sodo o sei il figlio di Dusty Rhodes, alla fine il risultato può non cambiare.
Aaron Haddad infatti, come Cody Runnels, rispettivamente meglio conosciuti dai fan della WWE come Damien Sandow e Sturdust, hanno fatto questi percorsi, ma oggi, che combattono ormai da anni per la compagnia più importante del mondo del wrestling, sono fermi esattamente nello stesso punto. Damien Sandow è partito davvero dal basso, da Porto Rico, dove a cominciato a lottare e si è fatto notare. In America ha attraversato la Ohio Valley Wrestling prima di approdare dentro un vestito da coniglio a Smackdown, in un angle con Raven e tornare prima nella Ohio Valley Wrestling e poi a Porto Rico, da Carlos Colòn Sr. Non credevano davvero in lui. E' stata difficile la strada di Damien Sandow. Ha però lavorato, si è fatto notare un'altra volta ed è tornato nella WWE: stavolta il posto dove si trovava si chiamava Florida Championship Wrestling.
Ci hanno riprovato con lui, si chiamava Idol Stevens, con lui c'erano KC James, meteora di Stamford, e Michelle McCool, salita poi all'onore delle cronache per aver conquistato con il suo ammaliante fascino niente meno che Undertaker. Niente da fare, dopo una faida tirata per i capelli con gli Hooligans, il buon Haddad torna nella FCW. Continua però a darsi da fare, lavorare duro ed imparare. Con Titus O'Neill mette su un tag team che sembra segnare il suo destino: i match di coppia. Questi non sono i progetti della WWE però, e ci ritroviamo con un divulgatore del sapere, un maestro delle genti.
Stavolta la gimmick di Haddad, quella di Damien Sandow, funziona. Arriva addirittura a vincere il Money in the Bank, purtroppo per lui però senza riuscire ad incassarlo. Gli anni passano e Sandow non riesce a combinare poi un granché, un po' perché la WWE non lo spinge bene, un po' perché il motivo delle azioni della WWE e la sua mancanza di X. Cominciano a proporlo come imitatore di altri wrestler e personaggi famosi, fino alla recentissima storyline con The Miz, che viene imitato in tutto e per tutto. La cosa è divertente, arriva Mizdow ed è over, ma poi, quando Miz va via, Sandow torna, e con lui torna il "parafrasare" prima di uno e poi di un altro.
La carriera di Sturdust è molto più semplice. Si ritrova ad allenarsi, dopo una carriera a livello universitario, per un anno nella OVW, per poi debuttare a Raw porgendo l'altra guancia. La sua prima apparizione on screen infatti, vede Randy Orton che lo schiaffeggia nel bel mezzo di un angle dove era coinvolto anche il padre di Cody, Dusty Rhodes. Da li comincia un susseguirsi di tag team e gimmick, la Legacy, proprio con Orton e Ted di Biase Jr., Dashin Cody Rhodes, la maschera trasparente e molto altro. In mezzo a tutto questo, anno dopo anno, sempre si è chiacchierato di una faida con suo fratello Dustin Runnels, Goldust. La faida è arrivata alla fine, dopo un alleanza e uno split durante i quali Cody Rhodes è diventato Sturdust. Anche lui, adesso, è qui a "parafrasare".
Rhodes e Sandow, per un breve periodo si sono anche alleati, erano i Rhodes Scholars.
Era un segno del destino. Due gavette completamente diverse che si ritrovano ad un certo punto appaiati, uno vicino all'altro. Qualcuno cerca un allungo prima, qualcuno dopo, ma mai nessuno spicca il volo, nessuno, soprattutto, è ancora riuscito a tagliare il traguardo.
Il professional wrestling è un mondo difficile a prescindere. Puoi essere il figlio di un lottatore che non ha vinto praticamente nulla come Cowboy Bob, e vinci 12 titoli del mondo. Puoi essere il figlio di una'autentica leggenda come Dusty Rhodes e non vinci nulla di grande. Puoi aver lavorato come un ossesso tutta la tua vita e non vinci nulla come Sandow, puoi aver fatto molto poco ed essere arrivato in brevissimo tempo alla vetta grazie al tuo modo di essere e a qualcuno che sempre ti ha sopravvalutato.
Il futuro per Sturdust e Damien Sandow è a questo punto indecifrabile. Hanno attraversato praticamente tutte le fasi che un lottatore può attraversare. Gli inizi, i job, le prime vittorie, i push normali, quelli importanti, i "forse stavolta lo lanciano per il titolo del mondo", i "ah, un altro tag team". Adesso sono nella fase che fanno ridere, che impersonano qualcuno che viene dal passato perché probabilmente non hanno avuto e forse mai avranno, la vera capacità di essere qualcosa, l'entità madre della loro personalità. Non è facile diventare una leggenda, non è facile far sì che qualcuno la diventi. Per loro due credo che alla fine sarà cosi. Credo che la media dei livelli della loro carriera sarà il midcarding, e forse un giorno, visti i tempi e tutti i nomi buttati li a caso, la Hall of Fame.
Giù il cappello però, la corsa continua pari e senza allunghi particolari, ma i due non mollano, continuano a scalare e a pedalare, non si sa mai che nel momento giusto, un giorno, qualcuno li davanti buchi una ruota.