Forse potevamo aspettarci di più, oppure ciò che abbiamo visto è semplicemente quanto basta per donarci lo spettacolo necessario e utile al rendere il tutto memorabile (a suo modo).
La TNA è ufficialmente tornata attraverso Hard To Kill, lo fa nel mese di gennaio vendendo il tutto come un appuntamento importante, tanto importante, troppo importante. Un appuntamento che sa quasi di 4 gennaio 2010, il giorno in cui venne registrato l’arrivo definitivo, quello di Hulk Hogan nella federazione di Nashville.

Ora i debutti (seppur diversi) sono stati capaci di creare un peso quasi necessario al prodotto, per esempio quel Dolph Ziggler ora noto come Nic Nemeth.

Sarò sincero, volevo un profilo ancora più grande e decisamente con più caratura di Ash By Elegance, quasi lo pretendevo dopo tutto l’hype generato, ma serve essere realisti, analizzare il mercato, capire chi è davvero disponibile e quindi fare 2+2 tirando le somme.
Allo stesso modo, ho pensato ad un altro tipo di mondo pronto a “collidere” con quello TNA e non la AAA che di fatto già collabora con loro in modo ufficiale dal 2017.

Forse sarà diverso, forse Ash e Nic riusciranno a dare il giusto contributo e forse ora questa collab sarà ancora più profonda e unica nel suo genere, lo scopriremo nel tempo, intanto la Total NonStop stupisce e manda agli archivi un Premium Live Event di alto profilo non solo nei numeri (miglior record gate per la compagnia da oltre 8 anni ndr), ma anche attraverso contese come quella tra Josh Alexander vs Alex Hammerstone, il Knockouts World Championship match e il main event dove a Moose è bastata una spear per chiudere il terzo regno più longevo nella storia ed è proprio allora che “Il Sistema” ha subito il compromesso con il debutto di Nemeth, il suo superkick, la sua zig zag, la sua maglia strappata con quella TNA sotto, l’urlo in mezzo al pubblico e quell’atmosfera che sapeva tanto di novembre 2005 quando Chirstian Cage sposò un progetto e lo rese unico, cosà che può ripetersi anche ora.

Forse non sarà la stessa cosa o forse sì, io a modo mio ve ne ho già parlato nei primi numeri di questo blog, mentre adesso preferisco concentrarmi sul presente e mostrarvi ancora una volta l’importanza di quel finale probabilmente pronto a divenire un pezzo di storia indelebile.

Qualora vogliate restare connessi con il sottoscritto, vi segnalo la possibilità di recuperare gli episodi del podcast Pro Wrestling Culture attraverso il riquadro Spotify sottostante.

PS. Lo scorso 15 gennaio ho perso mio Nonno, la persona dalla quale ho avuto l’onore di prenderne il nome. E’ pesante, è impensabile per i modi, eppure fa parte della vita, va “accettato”. Se ho assistito al mio primo show di wrestling dal vivo, fu proprio grazie ai miei nonni. Non voglio scrivere altro se non la cosa più importante di tutte, quella capace di tenere viva la persona nella mia mente e nel mio cuore… Nonno Aldo, grazie per tutto quello che hai sempre fatto per me. Ci rivedremo Figura Mitologica.