Cari lettori, se anche voi siete come me, dopo domenica notte, avete seriamente rischiato di perdere per sempre il vostro televisore, tablet o computer tanta è stata la voglia di lanciare, spaccare e scaraventare il più lontano possibile qualsivoglia dispositivo sul quale stavate guardando le Series.

E’ inutile tergiversare! Mutuando dalle parole di un grande saggio: Brock Lesnar vs Goldberg è stato una cagata pazzesca! Minutaggio ridicolo e una sconfitta, con solo tre manovre, della forza più dominante della federazione, fino a questo momento, non possono che portare a questo.

Ma cosa può aver spinto gli Alti Vertici della WWE ad optare per questa soluzione? E inoltre, questo gigantesco e scioccante evento era in qualche modo prevedibile?

Tante sono le possibili risposte al primo quesito. Il buon Guglielmo di Occam vorrebbe che optassimo per la soluzione più semplice ovvero un aumento dell’uso di stupefacenti, in particolare allucinogeni, in quel di Stanford. Ma, forse, utilizzando la logica e il raziocinio, possiamo addivenire ad altre possibili spiegazioni di quanto visto domenica notte:

1-“Infortunio”: Goldberg, secondo quanto da lui stesso dichiarato in un’intervista, avrebbe subito un piccolo infortunio nella puntata di Raw precedente alle Series.E’ lecito supporre che se quel piccolo risentimento muscolare alla spalla si fosse trasformato in qualcosa di più, Bill non avrebbe potuto reggere un intero match contro Lesnar. In ragione di ciò, la WWE avrebbe optato per un incontro breve ma dal grande impatto mediatico, al fine di capitalizzare al massimo lo scontro.

2-“La Scelta”: La federazione cercava un grande, grandissimo, risalto mediatico per il main event. Serviva un momento scioccante che facesse parlare il pubblico ben oltre il termine dell’incontro. La vittoria di Lesnar era troppo scontata: La Bestia deve perdere! Se Brock deve essere sconfitto lasciamo a quel punto che il suo fallimento sia il più maestosamente impensabile che ci possa essere: creiamo polemica! Questa scelta potrebbe, inoltre, essere stata indotta, in parte, dalla 2K. L’idea di questo incontro, un po’ come la trama di Rocky Balboa, parte da una simulazione videoludica. Il ring e la grafica d’ingresso di Goldberg portavano, ben impresso, il logo della 2K ed è probabile, ma siamo nel campo delle mere speculazioni, che dietro il ritorno di Bill e l’organizzazione dell’incontro ci sia un contributo economico della stessa casa di distribuzione. In ragione di ciò la 2K avrebbe avuto i suoi buoni motivi per desiderare la più ampia esposizione mediatica per il match e il post-match. Usando le parole di Wilde: non è importante che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli!

3-“Il Supereroe”: Questa ultima spiegazione risponde, inoltre, al secondo quesito che ci siamo posti ovvero la prevedibilità dell’evento. L’intenzione della WWE era quella di riportare in scena o ricreare il Goldberg supereroe: un lottatore imbattibile in grado di annichilire il nemico. Il vecchio Bill non è tornato per i nostalgici della WCW né per chi ha iniziato ad appassionarsi al wrestling a partire dal 2003/2004, come il sottoscritto, ma per la generazione di suo figlio: quei dodicenni che non l’hanno mai visto combattere, che, a stento, hanno sentito il suo nome. Bill l’aveva dichiarato prima delle Series e l’ha confermato nella puntato di Raw di questa settimana: lui è tornato per essere, agli occhi di suo figlio, ancora una volta un supereroe, per essere per l’ultima volta Goldberg! Il supereroe Goldberg, che sbuca fuori da fumo e scintille, è quello che abbiamo visto alle Series: un lottatore sovraumano in grado di abbattere qualsiasi avversario!

Tuttavia, nonostante ogni possibile spiegazione che si possano trovare a quanto messo in scena, nulla può giustificare l’orribile scelta fatta. Hanno caricato il pubblico mondiale di pesanti, pesantissime, aspettative per poi concederli meno di due minuti di incontro. A questa affermazione qualcuno potrebbe obbiettare che la WWE è “intrattenimento” e, come una serie TV, vive di eventi scioccanti. Ma facendo questo ragionamento spesso si dimentica l’importanza della seconda W presente nell’acronimo della federazione: il Wrestling! Ci sono le storyline, certo, i promo, sicuramente, ma il lottato non deve mai mancare, a mio avviso, in particolar modo in questi eventi.

Qualcuno sarà, inoltre, spinto ad affermare che la Bestia doveva essere ridimensionato. In parte sono d’accordo con questa affermazione, anche per riportare maggiore interessi sugli incontri di Lesnar, ma doveva essere fatto gradualmente. Non bisogna dimenticarci, difatti, del profilo sul quale mi ha fatto riflettere il buon amico Giovanni: far perdere Brock in questo modo è stato sputare in faccia a lui e a tutti i suoi precedenti avversari! Svilire Taker, costretto a vedere il suo record infranto; umiliare, ulteriormente, Ambrose e Orton ambedue dominati con ferocia dalla Bestia; infine, demolire l’intera federazione dominata da un lottatore sconfitto in questo modo!

Voglio chiudere con un quesito che mi tormenta e al quale non ho saputo trovare risposta: come il pubblico di Toronto abbia potuto apprezzare l’incontro? Forse è bastato che il Face sconfiggesse l’Heel, forse il pubblico voleva vedere Bill trionfare oppure, la soluzione che personalmente mi sembra più probabile, il pubblico era solo contento di poter dire: “Io c’ero! Io ho assistito al momento più scioccante dell’anno!”

 

Nel sito dal 2014, editorialista occasionale, blogger di 205 Live, nonché una delle voci del ZWRadio Show. Orgogliosamente sardo, venne folgorato da un Velocity su Italia 1 in giovane età; da allora non ha più smesso di seguire il Wrestling.