Diversi anni fa, quasi dieci, scrissi un articolo per ricordare ciò che era stato il King of the Ring. Cercavo di capire e analizzare la situazione, con i vari dati storici che avevo, e cercavo di capire chi avrebbe potuto vincere il nuovissimo King of the Ring, quello che due giorni dopo, era il 27 novembre del 2010, sarebbe servito andato in scena. Quel torneo lo vinse Sheamus e oggi posso dire che non gli servì praticamente a nulla.

A nulla servì nemmeno il torneo vinto cinque anni dopo, nel 2015, da Bad News Barrett. Il torneo tornò con uno speciale sul WWE Network e la vittoria dell’inglese, nonostante facesse ben sperare, perché quello di Sheamus poteva essere un’eccezione più che altro, non portò ancora una volta a niente, anzi da li cominciò la sua lenta discesa verso l’abbandono della World Wrestling Entertainment.

Parlo di flop riferendomi soltanto agli ultimi due King of the Ring perché non posso contare il torneo del 2008, quando William Regal, nel pieno di un grandissimo Pus, nel quale era General Manager di Raw e re del Ring, ebbe la grande idea di violare per la seconda il Wellness Program facendosi sospendere per 60 giorni. Non so a cosa avrebbe portato quella Storyline, ma Regal, finalmente entrato nelle grazie di un Vince McMahon che lo aveva sempre sottovalutato e rigettato (succedeva anche allora, non solo oggi), probabilmente avrebbe raggiunto vette fino a qual momento mai viste, né in WWE né in WCW.

Gli altri tornei sono storia. Il vincitore del King of the Ring ha sempre avuto qualcosa in cambio, prima con il titolo di “King of the Ring”, appunto, e in alcuni casi addirittura con una Shot al titolo del mondo da sfruttare in quel di Summerslam, talvolta con successo.

Don Muraco, Harley Race, Randy Savage, Ted di Biase, Tito Santana e Bret Hart vincono i primi sei eventi, che non andarono in PPV, battendo in finale rispettivamente  The Iron Sheik, Pedro Morales, King Kong Bundy, Randy Savage (unico ad avere combattuto due finali insieme a Bret Hart e Kurt Angle), Rick Martel e I.R.S. Il tutto successe dal 1985 al 1991, saltando il solo 1990.

L’evento poi diventò un PPV e la World Wrestling Federation decise di ripetere l’edizione precedente, quella del 1991. Il primo PPV infatti ebbe luogo nel 1993, e Bret Hart tornò a vincere laureandosi campione per la seconda volta (unico nella storia, facendolo addirittura in due occasioni consecutive) e secondo uomo a raggiungere per due volte la finale. Il primo era stato Randy Savage, il terzo sarà Kurt Angle, anche se loro, chiaramente, non le vinsero entrambe. Piccola curiosità su questi ultimi: per entrambi la sconfitta arrivò dopo la vittoria dell’anno precedente. Randy Savage sconfisse King Kond Bundy nel 1987 e poi perse contro Ted di Biase nel 1988. Kurt Angle, invece, vinse contro Rikishi nel 2000 e poi perse contro Edge nel 2001.

Nel 1994 toccò a Owen Hart, che vinse il titolo di King of the Ring per coadiuvare il suo Status e andare nel Main Event di Summerslam a combattere contro suo fratello Bret dentro uno Steel Cage Match, in un evento che però non li vide nel Main Event, nel quale finirono Undertaker e Fake Undertaker, aka Brian Lee.

Nel 1995 fu la volta di Mabel, lottatore ormai quasi orfano di Mo e del loro Manager Oscar che negli anni successivi impareremo a conoscere come Viscera prima e Big Daddy V Poi. L’evento è uno dei più brutti della storia della compagnia e rispecchia a pieno la pessima organizzazione creativa della World Wrestling Federation in quel sanguinoso 1995. Mabel perderà il suo Match a Summerslam contro Diesel, all’epoca campione WWF, e non otterrà mai più lo Status di Main Eventer, se non dopo molti anni nella WWECW.

Per il 1996 non mi dilungherò, anche se il vincitore non combatterà a Summerslam per il titolo. Dico solo una frase: Austin 3:16, I Just Whipped Your Ass!

Nel 1997 il torneo viene vinto da Hanter Hearst Helmslay che sconfisse Mankind in finale. Quel Triple H che diventerà 14 volte campione del mondo, vincerà due Royal Rumble e imperverserà per anni nei Main Event della compagnia, finendone, inesorabilmente, al vertice. Nemmeno lui ebbe la sua Title Shot a Summerslam.

Il 1998 e il 1999 furono due anni strani, che più che per Push veri e propri videro due vincitori premiati per il loro impegno e la loro fedeltà: Ken Shemrock prima, che sconfisse in finale nientemeno che The Rock, e Billy Gunn poi, che mise al tappeto X-Pac.

Nel 2000 Kurt Angle vinse contro Rikishi, come detto sopra, e andò a combattere a Summerslam il suo Main Event titolato in un Triple Threat Match contro The Rock e Triple H. Non vinse la cintura ma erano soltanto i primi anni di una sfolgorante carriera.

Edge sconfisse Kurt Angle nel 2001 ma non ebbe una Title Shot a Summerslam, nonostante i titoli del mondo in quel preciso momento fossero due, il titolo WWF e quello WCW. Il canadese avrà modo di rifarsi durante la sua carriera.

Colui che invece ebbe un’ascesa incredibile grazie anche al King of the Ring, vincendolo nel 2002 in finale contro Rob Van Dam e laureandosi per la prima volta campione del mondo a Summerslam contro The Rock, fu Brock Lesna. L’uomo di Paul Heyman che distrusse qualsiasi cosa si trovasse davanti, che avrebbe vinto poi anche la Royal Rumble del 2003 e il Main Event di Wrestlemania 19.

Quello del 2002 fu l’ultimo King of the Ring in PPV. La WWE decise di tagliarlo visti gli scarsi Buyrates, e fu un peccato, perché proprio in quel 2002 l’evento ebbe un nuovo slancio con la bellissima vittoria di Brock Lesnar e la riacquistata importanza.

Ma ci fu un altro King of the Ring fra il 2002 e il 2008: nel 2006. Fu un torneo messo in piedi per i soli lottatori di Smackdown, e che quindi lasciò fuori nomi importantissimi che all’epoca militavano in quel di Raw, e che soprattutto fu combattuto in più di due giorni: non era mai successo. La vittoria se la portò a casa King Booker, che sconfisse in finale Bobby Lashley e che grazie al titolo di re poté combattere per il titolo del mondo dei pesi massimi a Great American Bash, sconfiggendo Rey Mysterio laureandosi per la sesta volta nella sua carriera campione del mondo.

Il nuovo King of the Ring? Ho paura che tutto finirà come è finito nelle ultime due occasioni. Ho sperato per un momento che fra i partecipanti potesse esserci qualche prospetto di NXT da poter lanciare alla grande, ma cosi non è, almeno per il momento. I candidati potrebbero essere tanti, visto il trattamento che prevedo per il post torneo, ma io faccio un nome: Drew McIntyre. Sarà anche solo perché sembra ormai tradizione dare il titolo a un Wrestler britannico, proprio come gli ultimi tre vincitori. Probabilmente è una stupidaggine, però è anche un nome che potrebbe essere all’altezza, quindi vado con lui. La speranza invece, almeno per quanto mi riguarda, si chiama Kevin Owens.