In occasione del ritorno dei War Games e su consiglio del nostro amato webmaster Giuseppe “Reyad” Calò, vi ripropongo un articolo scritto alcuni anni fa su questa stipulazione speciale che torna alla luce dopo parecchio tempo al buio. Da Giovanni “GiovY2JPitz” Pitzalis, buona lettura a tutti.

 

Il War Games match nasce in realtĂ  nella National Wrestling Alliance della seconda metĂ  degli anni 80, piĂą precisamente nel 1987, dalla mente dell’American Dream Dusty Rhodes. L’incontro prevedeva che su due ring attaccati calasse una gabbia, nella quale due o piĂą team si affrontavano. Si parte con due o piĂą uomini sul ring, uno per team comunque. Il terzo uomo, appartenente al team che precedentemente tramite un incontro si era guadagnato il vantaggio che durerĂ  per tutta la contesa, entra dopo cinque minuti, e tutti gli altri, chiaramente in alternanza, ogni due minuti. L’incontro può concludersi soltanto quando tutti i partecipanti sono dentro la gabbia sopra i due ring e non è un incontro ad eliminazione, alla prima sottomissione, al primo KO o alla prima resa di uno dei membri dei due team, l’incontro finisce.

Nel corso della storia si sono svolti 28 War Games fra NWA e WCW, promotion che hanno inventato la stipulazione, che nacque come incontro fatto su misura per i Four Horsemen. Anche pochi anni fa però, abbiamo assistito a compagnie indipendenti che hanno messo in scena la stipulazione, chiamandola in maniera diversa, variando in maniera poco importante qualche regola, ma pur sempre dei War Games si è trattato. Queste compagnie sono la TNA, altra grande major del momento, la ROH, la più importante delle compagnie indipendenti, la CZW, compagnia estrema ormai con più di dieci anni di vita alle spalle, la WSU, addirittura compagnia tutta la femminile, e altre piccole indy come la XPW, la UWF, la MJW e la IWA-Mid South.

Come dicevamo giĂ  prima, questa contesa ha sempre fatto discutere molto gli esperti di wrestling ed i fan, perchĂ© secondo una parte di questi, la contesa altro non è che un insieme di lottatori che si massacrano senza una logica, un cumulo di character che piace tanto ai fan marginali ma verrebbe tranquillamente evitato dai puristi, anche e soprattutto per l’inutile tempo speso sul ring dai lottatori che soltanto devono prendersi a botte senza poter tentare di portare in vantaggio il proprio team, ci vorrebbero le eliminazioni insomma. Per altri invece, i War Games sono una grande stipulazione ed una grande tradizione, che va presa cosi com’è, che ha contribuito alla grandezza della WCW e messo insieme alcune delle piĂą grandi squadre di sempre.

Francamente, io credo, come quasi sempre, che la veritĂ  stia nel mezzo. E’ effettivamente vero che questo tipo di incontro è leggermente confusionario, ma è anche vero che se ben costruito potrebbe dare modo a lottatori che di solito non hanno tanto tempo di mostrare le proprie doti, di far vedere grandi qualitĂ . Per mantenere sul ring cosi tanto tempo tanti lottatori senza che questi possano tentare una submission, un eliminazione e quindi nemmeno un pinfall, ci vorrebbero grandi talenti, che facciano spettacolo soltanto stando sul ring, un Kurt Angle, per esempio all’epoca della creazione del match Tully Blanchard, Arn Anderson, uomini che effettivamente c’erano, che quando si sono ritirati hanno lasciato un vuoto.

Ogni incontro se ben bookato e se proposto con gli uomini giusti può essere un grande incontro, bisogna solo saper osservare e saperscegliere. Purtroppo però, la storia del wrsetling ci insegna che non sempre è cosi, quindi non mi sento di biasimare nĂ© una nĂ© l’altra categoria da me citate, ma di piazzarmi, insieme a pochissimi altri, nel mezzo delle due opinioni.

Fatte le ultime considerazioni, non posso non ricordare che i War Games effettivamente hanno fatto la storia del wrestling e ciclicamente se ne torna a parlare anche in WWE, anche se la compagnia non si è ancora decisa a riproporre la contesa, forse anch’essa timorosa di non riuscire a mettere in piedi qualcosa di godibile, forse perchĂ© non ci sono i Four Horsemen, forse perchĂ© non ci sono stable, forse perchĂ© è meglio cosi, soprattutto in un periodo dove fai fatica anche a creare due team per uno dei PPV piĂą importanti dell’anno e della tua storia, Survivor Series.

 

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualitĂ  e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.