Le rivalità nel mondo del Wrestling sono una parte fondamentale, direi il pane del prodotto. Ogni Show, ogni Match, ogni sfaccettatura, è figlia di una rivalità, possibile o già in corso. Le rivalità nel mondo del Wrestling però, non sono tali soltanto in scena, bensì anche fuori. Ce n’è soprattutto una, che va avanti ormai da quasi trent’anni, che continua a far parlare, i protagonisti e tutti gli addetti ai lavori. E’ una rivalità interna, brutale, nella quale l’odio è reale. E’ la rivalità, infinita, fra Jim Cornette e Vince Russo.
Non è facile capire esattamente quale sia stata la scintilla che ha incendiato la discordia fra i due, ma direi che se andiamo a guardare i loro inizi e il loro Background, possiamo trovare già una prima risposta, un fatto, qualcosa che abbia poi, con il passare del tempo, incatenato una serie di eventi che hanno trascinato i due in una vera e propria Storyline, dove però, i protagonisti, sono i Booker stessi.
Jim Cornette, originario del Kentucky, più precisamente di Lousville, è ciò che di più Old School si possa trovare nell’ambiente. Uno che ha lavorato nei territori, quando il Wrestling lasciava la sua prima grande era e si buttava nel mondo televisivo. E’ sempre stato convinto, dopo aver lavorato per persone come Jerry Jarrett, Bill Watts o Jim Crockett, che lo sviluppo della disciplina debba essere incentrato sul Character dei lottatori e sul loro stile di lotta, in particolare la seconda, tralasciando ciò che è il contorno, che, a suo modo, altro non è che la scusa per la lotta.
Vince Russo invece, molto più moderno, forse troppo, viene dal giornalismo. E’ un uomo che si affaccia al mondo della World Wrestling Federation lavorando per WWF Magazine e che, proprio qui, comincia a sviluppare alcune delle Storyline che catturano l’attenzione di Vince McMahon, un Vince McMahon che presto deciderà di non lasciare gli scritti di Russo a contorno, ma di portarli nella stanza dei bottoni per quelle storie che, di li a poco, avrebbero fatto la sua fortuna. Vince Russo, di chiare origini italiane, è di New York, è non ha alcuna intenzione di tarparsi le ali da solo per andare dietro a certe idee secondo lui retrograde e ormai becere.
Se foste un lottatore professionista e faceste un colloquio di lavoro con Jim Cornette, questi vi proporrebbe una serie di nomi e vi direbbe che combattereste con loro legandovi alla sua compagnia. Una serie di Match con questo, una serie di Match con quello.. “Come, lo decideremo”. Se invece di fronte a voi ci fosse Vince Russo, vi descriverebbe ciò che ha pensato per il vostro Character, per la vostra salita al successo. Non importa contro chi, ma come.
E’ molto importante per Jim Cornette la psicologia durante un Match. E’ molto importante il modo nel quale un lottatore si ponga di fronte al suo avversario, con forza, paura, carattere. E’ importante, soprattutto, come quel Match viene costruito, per dare le sensazioni giuste e proporre al pubblico il suo Push in maniera strettamente legata alla lotta. Fu per questo che quando Vince Russo ammise apertamente di guardare certi programmi spazzatura degli Statu Uniti per avere l’ispirazione delle Storyline che stava scrivendo, Cornette decise, definitivamente, di diventare un suo nemico.
La goccia che fece traboccare il vaso, poi, fu quando Jim Cornette continuava a parlare del Push degli atleti e della loro costruzione sul Ring, ma veniva sempre più spesso e con sempre più forza respinto da Kevin Dunn, che, manco a dirlo, al suo fianco aveva sempre il suo nuovo pupillo: Vince Russo. Jim Cornette lasciò la compagnia, insultando Dunn e chiaramente Russo, e augurando alla WWF di finire in un baratro dal quale si sarebbero potuti risollevare soltanto richiamandolo.
Non fu cosi, però. La WWF alla fine passò da un Rating che scendeva sotto i 2.0, a un Rating di 8.1 (record di Raw) e sconfisse definitivamente la World Championship Wrestling nella guerra degli ascolti.
Come succedeva sempre per i Wrestler però, la WCW continuava ad avere dei fondi praticamente illimitati e quando la World Wrestling Federation lo licenziò, è li che si accasò Vince Russo. Cornette nel frattempo aveva creduto che finalmente Vince McMahon si fosse reso conto degli errori che aveva fatto e che ormai Russo fosse finito, e fu per questo forse, che decise di minacciare apertamente Russo di ucciderlo. Lo fece con una telefonata. Cornette non sopportava che il collega, con pensieri agli antipodi confronto ai suoi, fosse il Booker più caldo degli ultimi dieci anni.
La WCW chiuse i battenti, la WWE non riassunse Vince Russo, né Jim Cornette, ma entrambi, nel corso degli anni successivi, avrebbero intrapreso altre strade, alcune in comune, altre no. Per esempio entrambi avrebbero lavorato per la neonata Total Nonstop Action ed entrambi avrebbero creato il loro podcast, podcast che, soprattutto dalla parte di Jim Cornette, non avrebbe lesinato critiche, insulti e ancora una volta minacce.
Era un periodo lavorativo per entrambi infatti, con Vince Russo nella TNA e Jim Cornette nella ROH, quando il secondo tornò per l’ennesima volta a minacciare Vince Russo di morte, promettendo di fargli pagare il fatto di aver distrutto il mondo del Wrestling, tutto, dopo averlo minacciato anche indirettamente, quando, inviando una mail a Terry Taylor, all’epoca dirigente della Total Nonstop Action, affermava ancora una volta di voler mettere fine alla vita di Vince Russo.
Tutto questo portò Russo a chiedere un ordine restrittivo nei confronti dell’odiato collega, e, chiaramente, di ottenerlo. Per tutta risposta Cornette, stampo su delle t-short il documento e le vendette per beneficienza. Almeno qualcuno, da questa ridicola rivalità, avrà avuto qualcosa.
Oggi nessuno dei due è nel Wrestling Business e bisogna dire che Vince Russo lascia a Jim Cornette la guida di questa rivalità infinita. Cornette, chiaramente, guida come un pazzo. Ha guidato come un pazzo, per esempio, durante un episodio di Table for 3, dove, insieme a Michael Heyes ed Eric Bischoff, non ha potuto evitare di parlare male di Vince Russo, cosa fatta, bisogna dirlo, anche da Eric Bischoff, seppur in modo meno drammatico. Dopo quella registrazione Cornette, dirà che ciò che hanno detto su Russo fuori onda era molto peggio di ciò che le persone avevano potuto sentire e che soltanto quella stanza custodisse quelle parole.
Ad anni da quella trasmissione, Vince Russo continua a stare zitto, mentre Jim Cornette continua a parlare. Forse, arrivati a questo punto, sarebbe bene metterli su un Ring. Un Ring al centro di un’Arena vuota, tanto ormai, aihmé, siamo abituati. Vestiamoli come lottatori e lasciamo che si prendano a bastonate. Un Match senza squalifiche, senza arbitro, un vero Last Man Standing Match: chi vive vince, chi non vive perde. Vediamo se, dopo tante chiacchiere, vincerebbe la psicologia di Jim Cornette, o la cruda realtà di Vince Russo. Picchiatevi, forza, è Brawl for All, atto II.