Questo pezzo storico non racconterà una storia. Non racconterà le avventure o le disavventure di qualche lottatore. Questo pezzo storico è la descrizione dettagliata di un documento video del quale sono entrato in possesso un po’ per casualità e un po’ curiosità. Quella stessa curiosità che mi spinge giorno dopo giorno a passare tanto tempo a confrontare, ispezionare, indagare e chiarire, tutto ciò che concerne il mondo e la storia del Professional Wrestling.
E’ un video mal fatto, mal ripreso e abbastanza vecchio, con la qualità di una VHS usata e usata ancora. La telecamera probabilmente non era nemmeno delle migliori e l’audio è praticamente indistinguibile. Però è qualcosa che non solo mi riporta alla mia infanzia, quella prima metà degli anni 90 nella quale cementificai la mia passione per il Wrestling già scoperta e accesa qualche anno prima, ma che può aiutare a capire quali fossero le differenze fra la WWE di oggi e la WWF di allora.
Nemmeno sto a dirvi quanto tempo, dopo aver visto il video, ho impiegato per riuscire a capire con esattezza di quale serata si trattasse, se fosse una puntata di Raw Live, o una puntata di Raw registrata. Sapevo si, il giorno, e ben presto o realizzato che non fosse un Lunedì, scoprendo che si trattava di un Taping, ma con il caos delle registrazioni di quegli anni, ho fatto davvero tanta fatica a capire quando, poi, la puntata fu trasmessa. Di quella serata, appena visto il video, non avevo una Card, solo qualche immagine, di qualche Wrestler, alcuni dei quali però nemmeno presero parte allo Show.
Alla fine ho messo ogni tassello al suo posto e ho capito tutto.
Era il 26 aprile del 1994, data raccontata dalla classica scritta bianca in basso a destra, tipica delle riprese registrate su VHS. Il palazzetto era abbastanza fatiscente, lo si notava in lontananza, mentre nel parcheggio l’intraprendente fan e possessore dell’attrezzo elettronico, cercava di attirare l’attenzione dei protagonisti dello Show che intanto, fra l’attesa generale, arrivavano all’arena. Anche la strada, spesso ripresa nei momenti di distrazione da una telecamera lasciata penzolare, era spaccato in diversi punti, facendo intendere che non stavamo nel posto più lussuoso nel quale la WWF avesse mai registrato una puntata di Monday Night Raw.
Il primo Wrestler che si vede, quasi come un segno del destino, è Diesel, che dopo pochi mesi diventerà campione WWF mettendo in scena uno dei regni più longevi del periodo. Al secolo Kevin Nash, il lottatore svettava in mezzo a un capannello di fan che, con educazione, senza nessuna pressione estrema e con grande tranquillità, chiacchieravano guardandolo col naso all’insù. Oggi, probabilmente, i fan sarebbero molto più aggressivi, sarebbero molti di più e Diesel, uomo calmo ma pur sempre umano, sarebbe molto meno tranquillo. Oggi la WWE non andrebbe a registrare Raw in un palazzetto cosi piccolo, cosi sperduto, perché siamo al Burlington, nel Vermont, una città di 40.000 persone circa, una città di quelle con le quali la WWF saggiava i suoi primi spostamenti On The Road dopo aver lasciato la città di New York e il Manatthan Center come sede fissa. Dopo Diesel vediamo per qualche secondo Jaques Rougeau, all’epoca membro dei Quebecers, ex The Mountie e membro dei Rougeau Brothers. Rougeau saluta un fan mentre scende dall’auto con un sorriso enorme, quasi in segno di ringraziamento per averlo tenuto in considerazione.
Proprio perché siamo On the Road, alcune personalità arrivavano con le loro autovetture, cosa che succede anche oggi ma che all’epoca, in queste immagini, forse per i vestiti fuori moda o per le usanze ormai completamente diverse, addolciva la situazione, tramutandola in qualcosa di molto più famigliare, di più stretto, più vicino. Un’immagine che mi ha colpito, per esempio, è stata quella di “Gigolò” Jimmy del Rey, lottatore passato a miglior vita quattro anni fa all’età di 52 anni, che dopo aver parcheggiato si avvicina alla colonnina e inserisce delle monete per pagare la sua sosta. Niente transenne, niente sicurezza esagerata, niente parcheggio privato. Jimmy del Rey, vero nome David Everett Ferrier, era componente di un Tag Team a mezzo servizio con la WWF, gli Heavenly Bodies, coppia creata da Jim Cornette nella Smoky Mountain Wrestling e che vedeva insieme al Gigolò anche il Dr. Tom Prichard, fratello del più famoso Bruce Prichard, a.k.a. Brother Love, oggi conduttore di un podcast sul WWE Network. Con loro, ad accompagnarli, l’immancabile Manager Jim Cornette.
Tutti e tre, chi più e chi meno, senza troppe parole dolci né lamentele, si sono fermati, hanno firmato autografi e fatto foto, in quello che non sembrava un rapporto fra superstar e fan, ma più un rapporto di routine che non poteva e non doveva mancare, ma che se fosse mancato nessuno avrebbe contestato, e più avanti ne avremo una prova.
Il già citato fan e possessore della telecamera a questo punto taglia il video, probabilmente in possesso di un biglietto che prevedeva un meet and greet, adesso le immagini che ci propone sono all’interno della struttura. I primi lottatori che vediamo sono gli Smoking Guns, uno dei Tag Team più Over dell’epoca. Sono Bart e Billy Gunn, il secondo più conosciuto del primo ai fan moderni, per la sua successiva partecipazione ai New Age Outlaws e alla Degeneration X. Mentre il primo praticamente abbandonato dopo lo Split dei due. Per qualche minuto firmano autografi e scambiano quattro chiacchiere con i fan per poi alzarsi e scattare qualche foto con adulti e bambini, perché si, anche all’epoca i bambini erano il target principale, anche all’epoca il Rating era PG.
Dopo gli Smoking Guns tocca ad Harvey Wippleman, Manager soprannominato in seguito il Manager dei perdenti, incredibilmente ex campione femminile e viscido interprete di Storyline di pessimo gusto. Accanto a lui dopo qualche minuto si siede anche uno dei suoi assistiti di allora, Adam Bomb, ed è in questo momento che mi rendo conto che il fan che sorreggeva la telecamera non era un fan prettamente occasionale, bensì un fan Hardcore, che chiama per nome Adam Bomb, ovvero Bryan. Bryan Clark è infatti il vero nome del Wrestler, che più avanti lo utilizzerà in quel della WCW, dove insieme a Brian Adams, a.k.a. Crush, formerà il Tag Team dei Kronik.
Anche i due, Manager e Wrestler, dopo aver firmato gli autografi e fatto le foto lasciano il meet and greet e corrono a prepararsi per lo Show.
Finisce qui la prima fase del video, che è anche la più ampia. Comincia la seconda.
Siamo di nuovo all’esterno del palazzetto di Burlington, ma stavolta lo Show è terminato. Non c’è più la luce del giorno, ma quella dei lampioni. I fan sono molti di più e sembrano molto più elettrizzati. Ogni volta che la porta del retro dell’arena si apre, le voci si alzano e i lottatori vengono chiamati a gran voce.
I primi a uscire, uno dietro l’altro, sono Bam Bam Bigalow e ancora Diesel. Stavolta non c’è tempo per fermarsi, i due passano fra lo spazio lasciato dai fan, come se fossero Mosè che divide il mare, e si dirigono verso le loro autovetture.
Dopo di loro tocca a Tatanka e all’allora campione della World Wrestling Federation Brat Hart, e ancora una volta, se non si fosse capito, mi rendo conto di quanto il fan che riprende conosca i lottatori, perché anche per Tatanka, come prima per Adam Bomb, il nome che pronuncia è quello vero: Chris. Chris Chavis, per l’esattezza. Ricalco la cosa più volte perché all’epoca non era affatto scontato che un tifoso conoscesse le vere identità dei lottatori, al contrario di ciò che succede invece oggi. Bret e Tatanka si dileguano anche loro verso l’autovettura che li avrebbe portati verso la loro dimora esattamente come avevano appena fatto Kevin Nash e Scott “Bam Bam” Bigalow.
La porta si apre di nuovo, stavolta ad uscire è un anziano uomo orientale che zoppica vistosamente, mostrando a tutti ciò che gli ha lasciato in eredità una carriera di Professional Wrestling. Si tratta di Harry Masayoshi Fujiwara, a.k.a. Mr Fuji, che trascinava con una corda immaginaria il suo più grande assistito: Yokozuna. Stavolta il creatore di questo documento eccezionale non chiama Yokozuna Rodney, ma si limita ad abbreviare il nome della sua Gimmick, “Yoko”. Il “giapponese-samoano” però, di tutta risposta lo osserva un secondo e gli dice: “leva quella cazzo di telecamera dalla mia faccia”. Yokozuna si dimostra in questa occasione il meno tollerante, per lo meno per quanto riguarda le riprese, e il fan senza battere ciglio si limita a rispondere: “mi dispiace”. Oggi una cosa del genere farebbe il giro del mondo, in pochi minuti sarebbe su tutti i social network e siti del settore, Yokozuna sarebbe etichettato come uno che non ammette la vicinanza dei fan e probabilmente sarebbe costretto a chiedere scusa. Perché troppo spesso ci si dimentica che i lottatori sono pagati con soldi che dopo un giro vertiginoso sono riconducibili a noi, è vero, ma ciò per cui noi paghiamo è vederli negli Show, non per pretendere di trovarli disponibili sempre e comunque. Sono uomini e come tutti gli uomini hanno problemi, giornate no e fatti propri a cui badare.
Gli ultimi due a uscire, rispettivamente, sono Owen Hart e Lex Luger. Owen si comporta esattamente come il fratello, passa fra la folla e si lascia indietro i fan dirigendosi verso la sua auto. Lex Luger abbozza qualche sorriso, va più lento e scambia più di uno sguardo con la folla. Probabilmente, nonostante i problemi avuti nel pre Wrestlemania e nonostante il fatto che stesse già pensando di passare dalla parte del nemico in meno di un anno, la sua Gimmick lo portava a non poter deludere i fan, che in lui vedevano un eroe americano e un papabilissimo campione del mondo della WWF.
Il video finisce qua. Capisco che potrebbe anche non interessare niente a nessuno, ma ho voluto raccontarvi questa storia per condividere con voi non solo le differenze che ci sono tra oggi a ieri, ma anche perché mi sono trovato di fronte a qualcosa di unico, che probabilmente esiste in tante case americane, ma che difficilmente può essere considerato una cosa normale per un fan italiano, soprattutto di quelli come me, che sanno benissimo quanto si sia dovuto patire durante gli anni di buio e sappiamo quanto, le generazioni di oggi, siano fortunate senza saperlo davvero.
Per questo ho voluto impegnarmi a fondo e scoprire che cosa stavo davvero guardando. Dopo ore, e ripeto ore, di ricerche, ho scoperto che: il Taping a cui faceva riferimento il video era del 26 aprile a Burlington, Vermont. Era un Taping registrato di martedì, dopo che il giorno prima nella stessa Arena era andata in scena una puntata di Raw Live.
I Tapings registrati in quel martedì sono poi andati in scena il 16 maggio dello stesso anno, in piena marcia di avvicinamento verso King of the Ring, torneo che sarà poi vinto da Owen Hart. Durante lo spettacolo Bam Bam Bigalow, accompagnato da Luna Vachon, sconfisse nel Match di apertura Thurman “Spurky” Plugg, lottatore che diventerà più avanti Hardcore Holly; Diesel sconfisse Mike Moraldo, Sparring Partner utilizzato dalla WWF più e più volte nel corso degli anni; Owen Hart sconfisse Tony Roy, Wrestler che per anni è stato sotto contratto con la WWF come Jobber, ma che in realtà è stato un grande allenatore sia nella WWF stessa che nella scuola di Killer Kowalski, nella quale ha contribuito a formare Star come Triple H; infine Earthquake sconfisse Yokozuna in un incontro di sumo, chissà, magari fu questa sconfitta non proprio accettata a pieno, a mettere di malumore Yokozuna. Durante lo Show ci fu anche un’edizione del King’s Court di Jerry Lawler, alla quale presero parte Ted di Biase Sr. e Nikolai Volkoff.
Dei Wrestler che si vedono nel video presero parte ai Tapings Bam Bam Bigalow, Diesel, Owen Hart e Yokozuna. Erano nel palazzetto quindi soltanto per i meet and greet o magari per registrare interviste e pezzi Backstage gli Smoking Guns, gli Heavenly Bodies, Jim Cornette, Harvey Wippleman, Adam Bomb, Jaques Rougeau, Tatanka e Lex Luger.
Insomma è stata dura ma è stato un divertimento per me. Prima di tutto vedere il video e assaporare quelle sensazioni, che in parte, visti nomi e periodo, mi hanno riportato all’infanzia. Poi cercare e indagare per capire come e quando lo Show fu registrato e mandato in onda. Una cosa che ho voluto condividere con voi perché credo che queste sensazioni per i più giovani non possano esistere. Fortunatamente, se la cosa si guarda da un certo punto di vista, perché significa che il Wrestling è entrato e non ha mai abbandonato le vostre case, ma sfortunatamente da un altro, perché l’attesa del ritorno di qualcosa tanto agognato e desiderato era un po’ parte del piacere che poi si è provato a vedere, ancora una volta, i nostri beniamini del Ring in TV.
Sono un romantico lo so, ma almeno quando si parla di quegli anni, di quella prima metà dei 90, voglio restare per sempre un fan bambino, che non sa cosa sia una Gimmick, non sa cosa sia una Near Fall, non sa cosa sia la realtà, ma che rimane semplicemente davanti a uno schermo, credendo che un pagliaccio che spruzza acqua dal suo fiorellino, possa distruggere un uomo di 200 Kg col cranio tatuato.