La divisione Divas della WWE sta pian pianino facendo i passi giusti per divenire una divisione femminile degna di tale nome. Che la Divas Revolution sia un robusto 1900 diesel anziché una sprintosa 3000 a benzina? Più imbarazzante di un deputato che cerca di pronunciare il termine “stepchild”, ecco a voi l’editoriale odierno!

Quando la sacra triade di NXT fu chiamata nel main roster, l’appello lanciato nei mesi precedenti invocante la realizzazione dell’hashtag #GiveDivasAChance sembrava aver trovato finalmente terreno fertile. L’idea fu buona, senza dubbio, ma non la sua realizzazione. Nascoste in due gruppi sui tre, queste performer si sono sfidate nascondendosi in un mucchio confusionario, con alleanze nate e rotte senza motivo e con contrasti sorti e risolti senza un punto esclamativo marmoreo. Una bella caciara insomma.

Poi sono accadute due cose essenziali, a mio modesto avviso, che hanno cambiato il corso della corrente, al pari del pugno di Sirio Il Dragone sotto la cascata dei cinque picchi (se non avete capito la metafora, provo per voi profonda compassione). Il primo è stato assolutamente il turn heel di Charlotte, uno dei migliori degli ultimi anni in termini di esecuzione e tempistica. La WWE, turnando la giovane Flair, ha barattato una babyface senza eccessiva personalità, che risentiva in modo assolutamente opprimente dell’ombra della figura paterna, con una heel di primissimo ordine, una campionessa forte e spietata, un personaggio capace di sfruttare la figura di Ric per accrescere il suo heat, essendo divenuta lei l’attrice principale della coppia, ricalcando in modo simile l’ottima simbiosi che c’era tra CM Punk e Paul Heyman. Vedere Ric sullo sfondo annuire con un’espressione appagata e beota è qualcosa di impagabile, che arricchisce tremendamente il personaggio rappresentato dalla figlia.

Un altro tassello fondamentale, il secondo, è stato l’inserimento nella zona che conta di Becky Lynch. Così come ad NXT, anche nel main roster l’Irlandese è dovuta partire dalle retrovie, sia nel team PCB che una volta splittato il gruppo. Eppure grazie al suo grande punto di forza, ossia i fondamentali del lottato e la sua pulizia stilistica, Becky è riuscita ad andare over attraverso gli incontri con la sua amica\rivale Charlotte, riuscendo finalmente a dare un senso al termine “rivoluzione” e tirando fuori il meglio da un personaggio che stava effettivamente stagnando come l’attuale Campionessa. Due tasselli messi al posto giusto dunque, ed a questo punto mancherebbe solo il terzo. Forse quello più importante.
Non dico che la Banks non sia over, così come non dico che la qualità del suo lottato e del suo lavoro extraring siano sotto la sufficienza. E’ solo che le mie aspettative nei suoi confronti sono così alte da non essere state nemmeno sfiorate. Il personaggio che Sasha ha messo su ad NXT era TOTALE. In ring, extraring, extra wrestling. Il termine “IT Factor”, coniato per un mondo decisamente fatto di soli uomini, è stato in parte ridefinito da una performer che ha costruito, in pochissimo tempo, la storia di una divisione femminile, con tre faide assolutamente eccezionali (Becky, Charlotte, Bailey) migliorando in modo esponenziale come pochi altri personaggi li ad Orlando. Guardatevi la faida (abortita, viva Apollo) ad NXT contro Audrey Marie, (guardatevi bene anche Audrey Marie) e faticherete nel digerire che tutto ciò è avvenuto solo 3 anni fa. Proprio per questo mi aspetto che la Banks diventi un performer capace di stupire, di incantare, di coinvolgere lo spettatore al pari di un Dean Ambrose, di un Seth Rollins, di un AJ Styles…si, sono aspettative elevate ma la ragazza ha già dimostrato, ripeto, in pochissimo tempo di avere la stoffa per poter mirare alle stelle senza passare dalla luna.

La Rivoluzione ha portato, agli occhi dei più cinici, solo un maggiore lottato per le Divas ed un segmento in più utilizzato come buffer all’inizio della terza ora di Raw. Eppure a Wrestlemania, anzi, in questa road to Wrestlemania che potrebbe e dovrebbe culminare con un triple threat tra le tre performer sopra menzionate, un ulteriore tassello potrebbe essere messo per creare un nuovo ruolo per la divisione femminile. Immaginate lo scenario: Sasha Banks vince il match a Wrestlemania, tra il tripudio generale…e la sera successiva a Raw, davanti alla folla più smart del globo, Bailey fa il suo esordio nel main roster, per poter essere proposta subito come una top star, e non fare la stessa fine della sfortunata Emma.
Se contiamo anche Asuka, Paige, Dana Brooke (serve anche gente come lei da odiare, e non è impresentabile come Eva Marie) e veterane come Naomi (ancora non ho perso tutte le speranze su di lei), Nikki Bella (…già!) e Natalya, il futuro prossimo della divisione femminile potrebbe tranquillamente scrollarsi di dosso la puzza di Divas.
Ma non dipende solo da loro, giusto?

#GiveDanaAChance

Danilo