Sono tempi duri per il fan di Wrestling. Quando ero piccolo io, si poteva sognare, una cosi lontana terra dalla quale, in qualche modo, qualche volta qualcuno portava sulle nostre televisioni i bestioni colorati. Poi è arrivata l’epoca della WCW, delle pay tv, l’epoca di internet, seppur lento, e infine il grande boom. Tempi duri anche quelli? Forse, però spensierati. Oggi il fan di Wrestling, quello che vuole cercare di mangiare da tutte le parti, si trova bombardato da tantissimi Show, compagnie, modi di seguirle, di vederle. Tempi duri, anche se dolcemente.
A cavallo fra la mia infanzia e la mia adolescenza, quando il Wrestling, purtroppo, era abbastanza lontano dall’Italia, successe qualcosa di molto importante, come tutti sappiamo e sapete, ovvero Vince McMahon, uno che fino ai 13 anni io pensavo fosse un semplice commentatore, compra la World Championship Wrestling e la Extreme Championship Wrestling, senza dimenticarsi, nel corso della sua spinosa storia, di lasciarsi sempre qualcuno alle spalle, anche dei suoi.
Da quella triade di compagnie, solo una resta in vita, monopolizzando tutto il nord America e tutto l’occidente. Ma da quella triade, anche, escono fuori tre personalità che, nel bene e nel male, cercheranno di costruire un nuovo futuro nel mondo del Wrestling. Una nuova concorrenza, un nuovo inizio.
Parliamoci chiaro, tutti sappiamo quali compagnie sono nate, è evidente di cosa si stia parlando, ma quello che voglio far notare è come, in un momento dove tutto sembrava finito, i sognatori, coloro che lavorano, che amano la disciplina e che amano i fan, per fortuna, non mancano mai.
Paul Heyman, padre e padrone della ECW, finisce nella WWF. Ben presto ci finirà anche Eric Bischoff, a lungo timoniere della WCW e capitano della battaglia contro Vince e soci. Dalla prima, la ECW, c’è un orfano di Heyman, uno che ha tante idee ed è finalmente libero di metterle all’opera. Si chiama Gabe Sapolski. Dalla WCW, invece, viene fuori uno che negli ultimi tempi ha vinto tanto, ma che la WWF ha deciso di lasciare a spasso non riscattando il suo contratto. E’ il figlio di un Promoter, è il nipote di una Promoter, è un altro di quelli che, con idee e intraprendenza, vuole cercare di dare ai fan qualcosa di diverso. Si chiama Jeff Jarrett. Ce n’è poi un terzo, uno di quelli che Vince si era lasciato per strada. Lavorava per la WWF, era un Writer, e decine di volte si era visto ribattere le sue idee proprio da Vince McMahon. Adesso, finalmente, aveva deciso di pensarci da solo. Si chiama Court Bauer.
Gabe Sapolski trova in Rob Feinstein la persona giusta. Feinstein stava cercando di mettere in piedi dei nuovi Show per la sua compagnia di distribuzione video e pensa che Sapolski, giovane e intelligente, sia la persona giusta. Nasce, il 23 febbraio del 2002, la Ring of Honor, con The Era of Honor Begins. Jeff Jarrett invece viene affiancato da suo padre, Jerry. Insieme decidono di avvicinarsi alla National Wrestling Alliance, primo grande animale predato da Vince McMahon molti anni prima, per portare avanti il loro progetto, quello di una compagnia diversa, innovativa e con sfumature internazionali. Nasce, il 19 giugno del 2002, la NWA: Total Nonstop Action. Court Bauer invece, innamorato di ciò che era la Extreme Championship Wrestling, mette al suo fianco Joey Styles e fonda una terza compagnia che dia un’ulteriore alternativa a quei fan che non vogliono essere schiavi del prodotto della World Wrestling (ormai) Entertainment. Nasce il 16 giugno del 2002, la Major League Wrestling.
Queste tre compagnie hanno avuto nella loro storia alti e bassi, molto bassi, ma comunque sono ancora in vita e provano, con le difficoltà di un mercato feroce, oggi di una pandemia e di una nuova, importante concorrenza, a sopravvivere, anche e soprattutto per i fan. La Ring of Honor è una delle migliori realtà che siano mai state create e anche se oggi ha per un po’ stoppato le operazioni, la aspettiamo tutti a braccia aperte. La TNA ha continuato a crescere, e seppur con errori grossolani, la guida di Dixie Carter si è dimostrata passionale, precipitando soltanto quando, per dare credito a “grandi personalità”, ha dato le redini della carrozza alle persone sbagliate. La Major League Wrestling chiuse nel 2004, soffocata dal troppo amore di Bauer per la ECW e dalla Ring of Honor, altra compagnia di Filadelfia con la quale non reggeva il paragone. Bauer ha però imparato dai suoi errori ed è tornato in pista nel 2017. Oggi la MLW è la compagnia più interessante, probabilmente, delle tre, e continua a grandi passi nel suo progetto.
Il mondo è bello perché è vario, ha detto qualcuno, e la varietà nel mondo dello spettacolo e dello sport, quindi nel mondo del Wrestling, è fondamentale. Non ricordiamoci soltanto di ringraziare i Wrestler, i Manager e tutte le personalità On Screen per ciò che abbiamo. Non ricordiamoci di ringraziare soltanto Promoter per i quali oggi è facile mettersi in luce con internet e con i social network. Ricordiamoci di ringraziare tutti, anche chi, nell’ombra cerca uno spiraglio di sole per offrire qualcosa di diverso e alternativo ai giovani talentuosi che non possono finire nel mondo delle Major e a tutti noi, assetati bastardi, criticoni, immeritevoli, ma sempre fedeli, spettatori.