In psicologia e sociologia, la parola resilienza indica la capacità umana di riuscire a superare difficoltà, avversità ed eventi stressanti e traumatici della vita con energia e vitalità, attraverso uno spirito positivo e costruttivo, che porti ad un arricchimento completo e catartico della persona. In sostanza essere resilienti significa cadere e rialzarsi più forti di prima, con una nuova consapevolezza dentro e con una corazza più dura e più forte.
Questo è un po’ quello che la TNA ha vissuto durante il suo secondo periodo di vita. Gli “Asylum Years” vengono archiviati come un bel ricordo e l’arrivo nella Impact Zone di Orlando, FL, porta una ventata di convinzione nelle proprie possibilità; specie dopo l’arrivo della famiglia Carter a portare fondi precedentemente inesistenti. Un caloroso saluto da parte del sottoscritto, “F*** The Revival” e ben ritrovati con il terzo speciale storico sulla Total NonStop Action Wrestling. Come avrete sicuramente dedotto, in questo nuovo numero troverete un capitolo fondamentale della vecchia TNA, il periodo 2008-2009 che anticiperà il periodo diretto da Hulk Hogan e Eric Bischoff.
• 2008
Arriviamo al 2008 con molte convinzioni in tasca, la TNA non era più una semplice indie, aveva sviluppato il proprio appeal come una major e, in particolare l’anno precedente, era riuscita a ritagliarsi uno spazio importante per i fan di wrestling. Una delle principali convinzioni era appunto quella di aver trovato una seria rivale della WWE e questo pensiero, per i fan datati come il sottoscritto, non faceva altro che dirigere la mente verso altri pensieri, il ritorno di una guerra come quella che fu tra WWF e WCW. Mettendo da parte questi concetti su cui torneremo più tardi, la TNA era ormai una big, gli ascolti televisivi avevano consolidato il milione ed il rating si aggirava sempre tra lo 0.7 e 0.8, la crescita era quindi evidente ed a conferma di ciò arrivò il primo tour inglese della compagnia.
In UK andarono in scena i primi live event che, nelle occasioni successive, si tramutarono i tapings televisivi. Il brand era molto richiesto dal pubblico inglese e tempo dopo arrivarono accordi molto più remunerativi nel territorio. Detto in parole povere, in Inghilterra la TNA era molto più apprezzata e richiesta rispetto alla WWE e con quest’altra convinzioni si era arrivati nella condizione di dover puntare prepotentemente sul Regno Unito. Il 2008 iniziò con una vera e propria guerra tra Christian Cage e la Angle Alliance, cosa che venne trascinata per i primi tre PPV dell’anno. A Destination X andò in scena il primo Elevation X match, un incontro che attesi con trepidazione e che vide Rhino sconfiggere James Storm a Destination X 2008.
Ma questa annata ci regalò ben due fiori all’occhielo, il primo fu la consacrazione di Samoa Joe come nuovo volto della compagnia e quindi campione del mondo. Joe sconfisse Kurt Angle in quel di Lockdown dando vita all’unico match stile MMA gestito alla perfezione durante uno show di pro wrestling. Questo scenario portò Joe sotto i riflettori tanto da far dichiarare a soggetti come Triple H di voler mettere sotto contratto l’atleta rubandolo così alla concorrenza. Nota curiosa, il tutto avvenne con ben sette anni di ritardo, nel 2015 infatti Joe fece il suo debutto in quel di NXT.
La gestione di Samoa Joe stava sviluppando un personaggio molto più violento del solito, quasi crudo nei confronti dei suoi avversari, specie per leggende come Booker T. Anche Kevin Nash fu vittima del suo storico allievo e fu così che a sporcarsi le mani tornò Sting che fu chiamato a dare una calmata a Joe dando così vita alla famosa “Battle for Respect”. Il main event di Bound For Glory 2008 rese Sting nuovamente vittorioso e da li in poi andò in scena il secondo fiore all’occhiello dell’annata. La nascita della Main Event Mafia, la più grande stable che questa compagnia abbia mai creato.
La MEM vedeva al suo interno Kurt Angle, Sting, Kevin Nash, Scott Steiner e Booker T. Una stable piena di leggende che avrebbero posto fine al mancato rispetto di giovani come Samoa Joe. Una volta per tutte avrebbero dominato l’intera compagnia. Fu una creazione straordinaria e pensare a come il tutto venne portato in scena fa capire come il booking team in quei tempi, era pieno di idee. Un nuovo Abyss uscito da un manicomio, l’ennesima conferma di Jay Lethal, la nascita dei Beer Money Inc. e il debutto di Mick Foley furono altre note gloriose del 2008 targato TNA. Inoltre Booker T creò un nuovo titolo secondario, il TNA Legends Championship. Questa cintura cambiò diverse volte nome fino a divenire il titolo King of the Mountain nel 2015. Il titolo verrà poi abbandonato da Lashley nel 2016 e la dirigenza con allora Billy Corgan al comando, decise di cancellarla definitivamente rimpiazzandola con l’attuale Impact Grand Championship.
BFG fu un PPV molto buono le quale vicende costruirono un ottima quantità di storyline che nei mesi successivi sarebbero andate in scena; lo stesso vale per Turning Point che fu la vera e propria inaugurazione sul ring per la MEM. Ottimi PPV che fanno da maestri a quelli odierni.
Altre note importanti, Christian Cage lasciò la compagnia per otrnare in WWE e vincere il titolO ECW e l’esordio di Suicide per pubblicizzare il primo, e finora unico, videogioco della compagnia che fu disponibile a partire da ottobre 2008.
• 2009
Nel finale del 2008 nacque il Front Line, i giovani della TNA in lotta con la MEM, la gloriosa stable di leggende era quindi chiamata a questa lotta, ma come in ogni stable, bisogna far conto delle lotte interne e questo caso non fu da meno. Kurt Angle e Sting si ritrovarono a feudare l’un l’altro e la situazione portò a due match molto importanti, il primo in un main event di iMPACT! con l’arena vuota (episodio che portò il record di ascolti dello show a quei tempi ndr), il secondo a Destination X con difesa titolata di “The Icon”. Il regno dell’icona vide la sua fine in un altro dream match tenutosi a Lockdown contro Mick Foley, incontro che forse è definito stellare quasi esclusivamente per i due che vi erano sull’esagono, resta di fatto che il risultato porto Foley a vincere il titolo e noi fan nel ritrovarci per la prima volta una figura dirigenziale, escludendo ovviamente Jarrett, come campione del mondo.
Ovviamente non finisce qui, Sting si ritrovò l’intera stable contro e, nelle settimane successive, Samoa Joe tornò da un infortunio con sete di vendetta o meglio, del sangue di Kurt Angle. Joe fece il suo ritorno con un personaggio crudele e crudo nel vero senso del termine, la fine della MEM sembrava vicina, ma così non fu, perché inaspettatamente Joe turnò a favore di Kurt Angle concedendo a quest’ultimo la vittoria del King of the Mountain match valido per il titolo del mondo (fu, tra l’altro, l’unico anno in cui quel match andò in scena anche per il titolo X-Division ndr). Angle campione e, nell’upper card stava risalendo un AJ Styles che dopo il periodo in cui venne accantonato nella tag team division, vinse il titolo Legends (nel frattempo tramutato in Global Championship ndr) dando poi vita ad un feud con Kevin Nash.
Arriviamo a BFG con tutti i membri della MEM campioni in una categoria, Angle campione del mondo, Samoa Joe campione X-Division con Taz (che nel frattempo esordì al posto di Don West sul tavolo di commento ndr), Kevin Nash campione Global e Booker T e Scott Steiner campioni di coppia. Da notare come anche Matt Morgan ebbe un breve stint nella stable, stint che puntò diversi riflettori su di lui. Siamo a No Surrender, Sting è affamato di vendetta e vuole a tutti i costi il suo titolo rubatogli da Angle, AJ Styles vuole dimostrare di valere nuovamente un titolo del mondo, Matt Morgan vuole far capire a tutti che non è la marionetta di Angle o il balbuziente visto in WWE. Ebbene in un match letteralmente epico, AJ Styles si laurea per la quarta volta campione del mondo grazie all’aiuto (se così vogliamo definirlo) di Sting. I due si affronteranno poi a BFG 2009 in quello che venne pubblicizzato come il possibile ultimo match di “The Vigilante” nella compagnia (e forse lo scenario in cui si sarebbe dovuta concludere realmente la sua carriera li). AJ Styles era ormai un campione maturo e l’ennesima conferma arrivò dalla replica del main event di Unbreakable 2005, siamo a Turning Point 2009, match leggermente inferiore al precedente, ma ancora una volta Styles vince su Christopher Daniels e Samoa Joe.
La MEM era solo un ricordo, la TNA dopo aver portato all’apice il suo brand, aveva consacrato i propri giovani consegnando nelle loro mani lo scettro del volto della compagnia. Furono i mesi, le settimane, i giorni della consacrazione definitiva di AJ Styles, Samoa Joe, Daniels, Kazarian, Beer Money Inc. Motor City Machine Guns, Matt Morgan, Jay Lethal, Hernandez ed altri. Siamo completamente entrati nell’era del “Cross The Line”, le nuove leve hanno raggiunto la loro maturità per prendere le redini di una compagnia convinta di essere ormai grande. Il 2009 è stato forse il punto più alto della storia della Total NonStop Action Wrestling e sempre nel 2009 racchiudo gran parte delle mie emozioni per questa federazione.
Il 27 ottobre 2009 Dixie Carter terrà una conferenza stampa in cui verrà annunciato l’ingresso di Hulk Hogan ed Eric Bischoff nella compagnia, una nuova era sta arrivando, la linea è stata realmente varcata! Per le emozioni regalate il PPV dell’anno fu proprio Bound For Glory 2009, un pezzo indelebile di storia.
Sarà forse finita qui? Non di certo, nel prossimo numero vi racconterò tutta la gestione Hogan-Bischoff; nel frattempo mi scuso per non esser stato eccessivamente dettagliato, ho preferito raccontare nel dettaglio gli scenari che più mi convinsero e che mi rimasero a cuore. Questi furono gli anni in cui ho seriamente provato amore per una federazione di wrestling.
A cura di F**k The Revival