L’AEW ha fatto molta strada dalla sua nascita nel 2019, e nonostante i vari cambiamenti apportati in itinere, una costante lega gli anni di vita della All Elite: la compagnia non ha mai smesso di chiamare in causa la WWE e, spesso, insultarla. Non solo off screen, ma anche negli show, anche lo stesso presidente Tony Khan non si è risparmiato nell’attaccare la federazione rivale. In molti hanno criticato questo atteggiamento, consigliando a Khan di smettere di pensare alla WWE e di concentrarsi sul proprio prodotto, ma pare che ci sia un motivo ben preciso, dietro questo modo di fare.
Challenger Brand
Parlando con Ariel Helwani, Tony Khan ha affermato che gli attacchi alla WWE sono frutto della politica aziendale imposta dalla Warner Bros Discovery:
“L’ho già detto in passato, considero tutto il wrestling come una competizione. Alcune persone mi chiedono perché parlo di altre compagnie di wrestling, specialmente della WWE, e io ve lo dico. Mi hanno letteralmente dato un libro, che mi è stato consegnato da Warner Media, all’epoca prima che fosse Warner Bros. Discovery, prima del lancio di Dynamite. Diceva quale fosse il nostro posto, perché Dynamite non era ancora stato lanciato, ma ci eravamo ritagliati uno spazio nel settore del Pay Per View. Parlava di come essere un Challenger Brand. Questo è ciò che siete. Un Challenger Brand, l’ho imparato allora, tre anni fa, non è il leader del settore, ma non è nemmeno un marchio di nicchia. Non è questo. È una grande azienda. È Pepsi per Coca-Cola, è Burger King per McDonald’s. Che cosa farà il marketing del Burger King? In cosa consiste il marketing di Burger King? Fondamentalmente la maggior parte di esso è ‘Ehi, McDonalds fa schifo’. Per la AEW, invece, fa parte di ciò che siamo. Siamo un Challenger Brand. Non c’è motivo di fingere che non lo siamo. È quello che siete. Accettatelo. Quindi è letteralmente una filosofia aziendale che mi è stata tramandata dal mio capo, la Warner Bros. Discovery”.
È quindi improbabile che la AEW smetterà presto di prendere di mira la WWE, anche se i fan ritengono, nel complesso, che ciò sia dannoso per il prodotto.