L’AEW è ormai diventata la concorrenza in pianta stabile della WWE. Fin dai suoi albori nel 2019, la federazione di Jacksonville ha spesso lanciato frecciatine alla sua federazione rivale e non sono mancate risposte da parte della compagnia di Stamford. La rivalità tra le due è stata anche inasprita dal “cambio di casacca” di alcuni wrestler, che hanno costantemente attirato l’attenzione di tutta la fanbase mondiale. Tony Khan, presidente dell’AEW, ha voluto prendere posizione riguardo agli “odiatori seriali”, affermando implicitamente che sia proprio la WWE a pagare per gettare ombre sulla federazione rivale.
L’accusa di Khan
Il leader dell’AEW ha scritto alcuni tweet al vetriolo, con riferimenti, non tanto impliciti, alla compagnia rivale, tra questi leggiamo: “Uno studio indipendente ha confermato che gran parte della fedele comunità online anti-AEW è composta da utenti non reali. Si tratta di uno staff che gestisce migliaia di account ed un esercito di bot che ne potenziano il messaggio. Fate attenzione, non sono persone vere. Chi pagherebbe per una cosa così follemente costosa?”
Il boss della AEW è andato avanti aggiungendo:“Fate voi stessi delle verifiche. Voi detective del web siete eccezionali in queste situazioni”. Khan ha poi lanciato un ultima provocazione dicendo: “Le persone nella loro stanza dei bottoni faranno gli straordinari questo venerdì sera (per criticare Rampage, ndr) e ne sono entusiasta!”
Non sappiamo quanto possano essere fondate queste accuse, che siano dirette alla WWE o meno. Nessuno ha visto questi studi “indipendenti” sbandierati da Khan e nemmeno quest’ultimo ha dato dati concreti su cui basarsi. Si tratta comunque di affermazioni intriganti e che, se fossero veritiere, rivelerebbero quanto la lotta della WWE alla All Elite Wrestling sia più intensa di quello che vogliono far credere.