Batista e il ritorno in WWE. Un avventura turbolenta tra critiche e false aspettative, tra esternazioni mai dimenticate e un atteggiamento mai digerito fino in fondo. Evolution o In-Volution?
Il 23 Dicembre 2013 fu il giorno in cui venne mandato per la prima volta il promo che annunciava il ritorno di The Animal. Un video che doveva mandare la folla in delirio e creare hype per l'episodio di Raw antecedente al ppv di Gennaio ma le cose non sono andate proprio come la federazione immaginava. Dal momento esatto in cui la WWE ha annunciato la partecipazione di Batista alla Royal Rumble, la situazione generale è cominciata a precipitare come un aereo in panne costretto a un atterraggio di emergenza.
Purtroppo per Batista, il suo ritorno è coinciso con l'ascesa prorompente di Daniel Bryan e ciò ha reso le cose più complicate del previsto. Rimettere piede sul ring e accorgersi di essere stato da tempo sostituito nei cuori dei fan da altre top superstar, ha fatto si che l'accoglienza non fosse delle migliori. C'è da dire che Dave non è mai stato un beniamino vero e proprio e aspettarsi di essere riabbracciato con tanto calore è stato un errore non da poco specialmente per aver inoltre sottovalutato la fedina penale con cui si è ripresentato al cospetto del WWE Universe.
Se il ritorno in veste da face per The Animal si è rivelato un mezzo fallimento, gran parte delle colpe va inquadrato nelle frasi al veleno che il 45enne ha più volte espresso durante le interviste. Il disprezzo e il rifiuto verso quel mondo che lo ha reso famoso è stato un boccone troppo amaro da digerire e dimenticare. Come si suol dire la vendetta è un piatto che va servito freddo e la maggior parte di noi non aspettava altro che il momento giusto per far sentire la propria voce. Stando alle parole di Batista, alla contrarietà sulla direzione che la fed stava intraprendendo e al non appoggio dell'era PG, il suo comeback non poteva che essere visto come una mossa pubblicitaria per il suo stato da attore traendo dal wrestling un elevato indice di visibilità. La seguente tesi, già di per se negativa, ha successivamente trovato manforte nelle voci di corridoio che davano Batista come vincitore della Royal Rumble e del WWE World Heavyweight Title nel main event di Wrestlemania. Una storia e un epilogo inaccettabile, una mossa azzardata che ha naturalmente trovato di fronte un grande bacino di oppositori voltando definitivamente le spalle al wrestler dando vita all'appellativo di "Bootista". Un nome dispregiativo che se da un lato la persona chiamata in causa ha accolto con sorriso, dall'altro ne ha inizialmente sofferto reagendo malamente per poi accettare con buon grado l'evoluzione del personaggio.
Per quanto riguarda il Batista wrestler, il nativo della contea di Arlington è apparso notevolmente cambiato. Una massa muscolare nettamente minore rispetto a quanto conosciuto nei tempi addietro. Il tentativo di una carriera all'interno delle MMA ha implicato un cambiamento nel regime alimentare così come il tipo di allenamento. Un fisico diverse ma allo stesso tempo in norma allo standard attuale. L'unica pecca riscontrata va identificata nel cardio in quanto più volte si è avuto l'impressione di un Batista in affanno. Non a caso dal suo ritorno ad oggi Dave ha collezionato incontri di breve durata o match dove venivano coinvolte più superstar appunto tale da poter rifiatare e concludere al meglio. I vari tag team, le assenze negli house show e gli impegni sul ring dal poco minutaggio rientrano nella seguente ottica.
Per Batista è stato un ritorno traumatico trovando davanti a se una montagna rocciosa e piena di ostacoli da scalare. L'impatto devastante con la realtà ha obbligato la WWE ha rivedere i piani optando per il turn heel e il ritorno on screen del'Evolution. Grazie a questa scelta, il guasto è stato sistemato recuperando Dave per le pinze per riportarlo al top tramutando di fatti tutto l'agglomerato negativo iniziale, in positivo. Lottando fianco a fianco con Randy Orton e Triple H, ha riacquistato valore portando il pubblico a odiarlo e a tifargli contro solo per un fatto espressamente di storyline dettato dal character interpretato, cancellando di fatti il disprezzo verso il Batista uomo.
A conti fatti, in un era in cui i part-timer vanno molto in voga, l'ex campione del mondo ha per sua fortuna trovato una giusta collocazione per dare un impronta significativa a questo secondo run in WWE dopo una prima parte in cui è stato per metà vittima di una situazione più grande di lui, e per metà colpevole per aver offeso l'intelligenza dei fan.
Tornando alla domanda iniziale, Evolution o In-volution? Una via di mezzo. Dal giorno del suo ritorno fino a poco prima di Wrestlemania è possibile affermare che ci sia stato un processo di involuzione ma dal WM in poi è scattato un qualcosa che ha riportato ai nostri occhi quell'animale per certi aspetti simile a quello conosciuto al suo esordio, con meno muscoli, con meno potenza, ma con più esperienza e un qualcosa in più da raccontare. Non sarà di certo indispensabile ma è meglio una Batista in più che un Batista in meno.