Il sito whatculture ha dedicato un bel pezzo a The Ultimate Warrior. L’articolo racconta tre fatti che non tutti sanno sulla carriera del Guerriero. Vediamoli insieme

 

1.       Ultimate Warrior & il Giappone

Nel 1987 la New Japan Pro Wrestling voleva creare una top star straniera. Inoki aveva pensato a tutto: avevano il nome (Big Van Vader), avevano un manager famoso (Takeshi Kitano, quello di Takeshi’s Castle) e avevano il push adatto (vittoria contro Inoki stesso).  Vader era destinato, come poi accadde con Leon White, ad essere una top star mascherata il cui ingresso era accompagnato da molti effetti speciali. Jim Hellwig, allora conosciuto come Dingo Warrior, sembrava il “corpo” sul quale cucire il personaggio. Non se ne fece nulla, nel luglio di quell’anno, Hellwig si unì alla World Wrestling Federation prendendo il nome di The Ultimate Warrior; la NJPW, all’epoca la seconda promotion più grande del mondo, ripiegò su Leon White che, appunto, ora noi tutti conosciamo come Big Van Vader o semplicemente Vader.
 

Warrior lottò, con la WWF, due volte in Giappone. La prima volta, il 13 aprile 1990, in uno show congiunto tra WWF, NJPW e AJPW. L’evento, che richiamò  44mila persone al Tokyo Dome, ebbe luogo due settimane dopo la vittoria, a WrestleMania VI, del titolo massimo di Ultimate Warrior su Hulk Hogan. La decisione, non comunicata dalla WWF, fece infuriare i vertici giapponesi che decisero di mettere comunque Hogan nel main event. Warrior, in un match di appena sei minuti, schieno Ted DiBiase. Il pubblico giapponese, notoriamente molto esigente, non prese il match come una seria difesa titolata ma lo vide più come uno spettacolo comico.

 

 

Nel 1991, la rivalità tra WCW e WWF si spostò nel paese del Sol Levante. NJPW e WCW organizzarono un evento che richiamò 65mila persone e che aveva come main event Ric Flair vs Tatsumi Fujinami. Lo show organizzato da SWS e WWF non fece gli stessi numeri, circa 30mila in meno, ed ebbe come main event il match tra Warrior e Sgt. Slaughter . Vinse il Guerriero con la solita combo clothesline-splash.


 

Seppur non dotato tecnicamente, i giapponesi sono dei puritani della disciplina, Ultimate Warrior gode ancora di buon popolarità in Giappone. Secondo il Gong Magazine, si trova alla posizione numero 8 della classifica dei lottatori stranieri.

 

2.       Ultimate Warrior: numeri e curiosità sui suoi match

Warrior ha lottato oltre un migliaio di incontri in WWF. Dall’inizio, Vince McMahon, vide in lui una potenziale top star. È fatto noto che Warrior e Hogan furono ben protetti da Vince nel corso della loro carriera. Warrior raramente ha preso parte a match molto lunghi anzi, la maggior parte dei suoi match erano degli squash. La lunghezza media di un incontro di Warrior è 5 minuti e 15 secondi. Di seguito trovate una grafico che mette a confronto la durata media degli incontri delle top star dell’epoca:

 

 

Nel corso della sua carriera in WWF (e durante il brevissimo stint in WCW), Warrior, vinse il 90 % dei suoi match. Nel 1992 addirittura vinse 106 match su 108 disputati con una percentuale di vittorie che si aggira sul 99 %, nel 1996 disputò e vinse 27 match. Le sconfitte erano rare, le sconfitte pulite erano come una nevicata ad agosto.

 

La maggior parte dei suoi match li disputò con Rick Rude (116), Undertaker (84), Randy Savage (82) e Andre the Giant (82). Disputò inoltre il suo primo match contro Brooklyn Brawler (26 in totale) e il suo ultimo match proprio contro Vader, che prese il personaggio pensato per lui in Giappone, per un totale di 17 match.

 

Dal 1987 al 1998, Warrior, partecipò a 1048 show della WWF. Per quattro anni, dal 1987 al 1991, presenziò ininterrottamente agli show per ben 50 mesi consecutivi. Le sue “pause” non erano dovute ad infortuni ma piuttosto a conflitti con Vince McMahon, sospensioni per steroidi, disaccordi sui pagamenti o semplicemente, il Guerriero, non si presentava agli house show.

 

3.       Vince McMahon e l’accordo segreto

Nel 1997 la WWF e Vince McMahon non erano in un gran momento. Dovevano far fronte alla sempre più grande pressione della WCW e dovevano riprendersi dal famoso Screwjob di Montreal. Il chairman decise allora di inviare un’ultima offerta, segreta, a The Ultimate Warrior. Il contratto, sicuramente il migliore ottenibile all’epoca, prevedeva, sulla base di 5 anni:  14 giorni di lavoro al mese, 750mila dollari all'anno e il 35% (per gli altri era il 25%) sugli incassi derivanti dal merchandise.

 

Come sappiamo non se ne fece nulla e Warrior si unì alla WCW. Non sapremo mai cosa sarebbe successo a superstars come Stone Cold, The Rock, HH ecc se Warrior fosse rimasto in WWF fino al 2002.

 

Fonte: WhatCulture.com | Traduzione a cura di ZonaWrestling.net