Continuo ad osservare l’operato di LA Knight sul ring ed ancora non ne sono pienamente convito. C’è qualcosa che non mi torna. Ammetto di essere stato da subito suo sostenitore, recriminando alla WWE la scoperta del suo talento un po’ troppo tardiva. Infatti, quando per primi si sollevavano i cori in suo sostengo, la Compagnia continuava ancora a farlo perdere (in maniera imbarazzante anche) contro lottatori di calibro medio/basso, evidenziando una iniziale ed incomprensibile miopia. Col tempo anche la WWE si è accorta del clamore, e ha fatto presto a cambiare drasticamente la sua rotta, presentando Knight come uomo di punta di Smackdown.

Ma, come sono stato tra i primi a sostenerne il successo, ho evidenziato subito delle grosse lacune nelle sue performance. LA Knight, quando ha avuto a che fare con contese più lunghe di 10 minuti, è sembrato andare subito in affanno, sbagliando di tanto in tanto anche alcune manovre. Questo è un fattore che può rivelarsi decisivo nella sua ascesa. Un atleta di punta, magari anche campione del Mondo, deve poter reggere ritmi forsennati, con incontri lunghi ed estenuanti. E la mia paura più grossa è che LA

Knight non ne sia in grado. Resta però indiscutibile il favore del pubblico di cui gode, che potremmo quasi definire “ecumenico”. Uno dei pochi che oggi può fregiarsi dei famosi “Warrior’s Pop”, la cieca esultanza del pubblico suscitata dall’ingresso sul ring dei Road Warriors negli anni ’80. E questo è un altro fattore importante per la sua ascesa.

Ciò che penso è che i fan di Wrestling abbiano tanta nostalgia di Stone Cold e di The Rock, per cui vedere qualcosa che li ricorda (seppur vagamente) può suscitare interesse, e magari anche sostegno incondizionato. Ma LA Knight non è al pari di quei due, e non si cala neppure in un epoca analoga. LA Knight è una versione meno “caustica” e più “perbenista”. E ciò, quando finalmente il pubblico se ne accorgerà, può ritorcerglisi contro. Ci sarebbe da aspettare dunque, e valutare l’evoluzione di questo fenomeno (e magari lasciare che il suo personaggio prenda confidenza con il suo nuovo ruolo al “Top”). La scelta però è stata quella di contrapporlo subito a Roman Reigns, che a parer mio si rivela decisamente avventata. Questo perché costringe questo personaggio ad un periglioso “impasse”, che potrebbe compromettere la sua carriera: Perdere sarebbe pericoloso per la sua affermazione, mentre vincere sarebbe troppo prematuro per lui. Avremmo dovuto portare giusto un po’ di pazienza in più, per non rischiare di vanificare il percorso fatto fino ad ora. E invece la fretta ha accecato tutti, WWE compresa.