Finalmente, è arrivato il periodo di Wrestlemania, o, per meglio dire, Kofimania. Sì, perché tra i protagonisti dell’edizione di quest’anno ci sarà pure Kofi Kingston, il quale potrebbe arrivare a vincere il suo primo titolo mondiale proprio nello show più importante dell’anno. Proprio per questo, ho deciso di proporvi un altro capitolo di “Tutti i volti”, che vede come protagonista la sensazione giamaicana, dato che sta vivendo uno dei, se non il, periodi migliori della sua carriera. Come ho già fatto con Triple H e con Randy Orton, oggi giudicherò dal mio punto di vista ogni sfaccettatura degli 11 anni di carriera del membro del New Day. Quindi, senza indugiare oltre, possiamo iniziare.

Debutto e ECW

Non so se ve lo ricordate, ma il debutto di Kofi è avvenuto proprio nella morente ECW. Difatti, dopo diversi video che anticiparono l’esordio della sensazione giamaicana, il wrestler si accasò nella roster “estremo” (si fa per dire) della federazione di Stamford. Proprio per questo motivo, provo un sostanziale indifferenza verso questa sfaccettatura di Kingston, soprattutto a causa dello show nel quale si trovava: come già detto, la ECW si stava avvicinando sempre di più al declino, per questo non era un gran palcoscenico per mettersi in mostra.

Primo passaggio a Raw ed i primi titoli

Altra fase molto transitoria della carriera del wrestler afroamericano. Per l’appunto, dopo un buon esordio nel roster di Raw, l’atleta di origini ghanesi si è portato subito a casa un titolo tag team con un altro lottatore che non stava attraversando un ottimo periodo, ovvero CM Punk. Infatti, il wrestler di Chicago aveva appena concluso un primo regno da campione mondiale tutt’altro che entusiasmante. Questa vittoria non giovò a nessuno dei due atleti: furono dei campioni talmente tanto transitori che persero le cinture in un Live Event. Oltre ai titoli tag team, Kingston si portò a casa pure un Intercontinental Championship ed un United States Championship, senza però lasciare un segno indelebile nella storia di queste cinture. Insomma, un’altra parentesi non memorabile della sua carriera dal mio punto di vista.

Feud con Randy Orton

Sicuramente, stiamo parlando di uno dei momenti di massimo splendore per il wrestler. C’è poco da dire: basta aggiungere che Kofi andò vicino ad ottenere un’opportunità per vincere un titolo massimo per rendere maggiormente l’idea. Detto questo, le mie opinioni su questa fase della carriera dell’ex campione di coppia sono variate col tempo: infatti, fino a qualche anno fa non riuscivo a vedere di buon occhio questa determinata rivalità, principalmente perché lo stesso Randy Orton tarpò un po’ le ali all’allora giovane Kofi; invece, oggi, soprattutto perché nell’ultimo periodo il membro del New Day è entrato nel giro del titolo WWE, riesco a chiudere un occhio su quanto successo. Allo stesso tempo, però, questa rivalità riesce sempre a strapparmi una risata grazie a questo curioso e divertente avvenimento:

Primo passaggio a Smackdown

Dal mio punto di vista, il suo primo passaggio a Smackdown ha aiutato Kofi Kingston a diventare una vera e propria realtà all’interno della federazione. Grazie alle maggiori possibilità che il performer ha potuto trovare nel roster blu, il wrestler afroamericano ha saputo affermarsi proprio in questo ambiente come un più che discreto mid-carder. Sono sicuro che, se fosse rimasto a Raw, avrebbe preso senz’ombra di dubbio la strada che porta ad essere un jobber, mentre nella “Serie B” della WWE il membro del New Day ha avuto modo di trovare la sua dimensione. Difatti, in un solo anno Kingston ha accumulato due, seppur non memorabili, regni da campione intercontinentale. Certo, non stiamo parlando di un periodo eccezionale per la carriera di Kofi, ma io penso che quest’anno di passaggio a Smackdown abbia giovato in maniera silenziosa al futuro dell’atleta. D’oltretutto, ogni wrestler deve pur passare il suo periodo di transizione.

Air Boom

Dopo appena un anno, la sensazione giamaicana è stata subito richiamata a Raw. Dopo aver vinto un ennesimo titolo degli Stati Uniti, Kofi ha iniziato a dare sempre più attenzione alla categoria di coppia, dove è riuscito ad esprimersi al meglio nel corso degli anni. La prima alleanza formata dopo il ritorno nello show rosso è quella con Evan Bourne, chiamata “Air Boom”. Ho ricordi molto positivi di questa coppia: immaginate l’entusiasmo di un ragazzino delle medie che vede esibirsi in tv due lottatori agili e spettacolari quali erano i due performer che formavano questa coppia. Ecco, quel ragazzino ero io. Rimasi completamente stregato dalle manovre che eseguivano questi due. Si, lo so bene che questo tag team non passerà alla storia, ma l’avevo detto che questo articolo sarebbe stato soggettivo, no?

Tag Team con R-Truth

Conclusasi la breve parentesi con Bourne a causa della sospensione di quest’ultimo, Kofi Kingston non ci ha messo molto a trovarsi un nuovo tag team partner. Per l’appunto, dopo pochi mesi, la sensazione giamaicana vinse i titoli di coppia con R-Truth, arrivando a difendere le cinture anche a Summerslam: un traguardo importante considerando la portata dell’evento. Non ricordo tanto questa coppia per quello che fu effettivamente, ma la ricordo di più per quelli che furono i loro successori: il Team Hell No. Come già detto, il duo fu costretto ad abdicare in favore di Daniel Bryan e Kane a Night Of Champions, match che tra l’altro si può rivivere pure nella modalità Showcase del videogioco WWE di quest’anno. Senza volerlo, i due lottatori di colore si sono resi protagonisti dell’ascesa di uno dei team più divertenti ed interessanti della storia recente.

Royal Rumble spots

Dopo l’alleanza con R-Truth, il wrestler afroamericano ha vissuto un ulteriore periodo transizione. Infatti, nonostante la vittoria di altre due cinture secondarie (prima quella intercontinentale poi quella US), Kingston non si mise particolarmente in luce in questi mesi. Eccezion fatta per un mese all’anno, ossia quello della Royal Rumble, dato che, a partire dal 2012, Kofi si è reso protagonista in questo match evitando sempre l’eliminazione in extremis. Inutile dirlo: come ogni persona, accolsi inizialmente queste prodezze con una sincera eccitazione, sentimento che poi è andato a scemare sempre di più di anno in anno. In più, ricordo questo periodo della carriera del performer per un motivo molto particolare: nella modalità Universe di WWE 2K15 Kofi era solito rovinare tutti i miei piani, ad esempio, mi mise i bastoni tra le ruote vincendo il World Heavyweight Championship in un momento in cui volevo darlo a Sting. Non proprio ottimi ricordi, insomma…

New Day

Quest’ultima fase rappresenta allo stesso tempo il meglio ed il peggio della carriera del lottatore. Dopo un inizio stentato a dir poco, con il turn heel questo team ha conosciuto una svolta significativa, dato che, da quel momento in poi, il trio dei positivi è diventato uno dei top seller della federazione. In poche parole, senza il New Day, questi tre lottatori avrebbero intrapreso una lenta e dolorosa strada che li avrebbe portati ad un triste declino e, chissà, magari anche al licenziamento dalla compagnia. Continuo a sostenere che il periodo passato tra le fila dei cattivi resti tutt’oggi l’apice raggiunto da questa squadra, ma non posso che riconoscere la grandezza e la lungimiranza di questo progetto. D’altronde, se oggi Kofi si trova nella condizione di poter vincere il WWE Championship, è soprattutto merito di questa stable.

E voi, cosa ne pensate di Kofi Kingston? Sareste felici se riuscisse a vincere il WWE Championship a Wrestlemania 35? Fatemelo sapere nei commenti.

The Notorious